Inter, Spalletti: "Champions dipende ancora da noi. Usiamo sconfitta con la Juve per essere più forti"

Serie A

L'allenatore dell'Inter alla vigilia della sfida con l'Udinese: "Non pensiamo agli arbitri, usiamo la partita con la Juventus per essere più forti. La Champions dipende ancora da noi, se le vinciamo tutte siamo dentro. Futuro? Ci penseremo a fine stagione, ma non devo convincere nessuno"

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Cancellare il bianconero della Juventus e ripartire da quello dell'Udinese, l'Inter alla Dacia Arena per provare a riaprire la corsa Champions League e riscattare il deludente ko contro la squadra di Allegri. Ha parlato così, in conferenza stampa, Luciano Spalletti: "Si deve prendere conoscenza della situazione e capire che davanti a noi abbiamo tante - ha dichiarato - La Champions League dipende ancora da noi, quello che è successo contro la Juventus dovremo usarlo per essere ancora più forti. Se le vinciamo tutte, siamo nelle prime quattro: dobbiamo pensare questo. Sull'arbitraggio chiudiamo il discorso, la partita l'ho rivista e ci sono altri aspetti su cui lavorare. Siamo cresciuti, dimostrando di poter essere una squadra fortissima. Non dobbiamo far sì che l'essere forti sia condizionato e stimolato da qualcosa. Non deve esserci l'evento eccezionale, ma dobbiamo esserlo ogni volta. Per lunghi tratti abbiamo dato fastidio alle prime già quest'anno, dimostrando di essere migliorati. Manca la sostanza per stare a uno step successivo, ma la squadra è cresciuta anche in mentalità e l'ha dimostrato nella reazione all'inferiorità numerica con la Juventus. Penso che dipenderà dal lavoro il nostro processo di crescita nei confronti delle prime. L'uscita in lacrime di Icardi? Al di là delle esternazioni, i ragazzi hanno evidenziato di essere professionisti con dei valori importanti. Hanno lavorato in maniera corretta e si sono comportati bene. La reazione di Mauro la sapevo prima ancora di averla vista, ci stiamo male ma bisogna essere bravi a reagire. Se ci si porta dietro qualche brutto episodio, rischiamo di fare male".

"Restare? Aspettiamo le ultime tre"

"Riguardo al mio futuro, ci sono ancora tre partite grazie alle quali potranno essere valutati altri aspetti per avere un quadro ancora più completo. I risultati clamorosi hanno limiti più sottili, un po' come il mondo. Queste ultime tre sfide possono avere un confine sottile dietro al quale potrebbe nascondersi un risultato clamoroso".

Contratto? "Non devo convincere nessuno"

"Il prolungamento di contratto? Non ho da pensare a questo, non mi interessa. Non devo convincere nessuno, devo solo lavorare in un certo modo ed essere convincente per quella che è la risposta che devo avere dai calciatori, per la ricerca del risultato che devono mettere sul campo. Non so cosa pensa la società e chi mi deve giudicare, io so che ho dato quello che mi era possibile sempre in questo tragitto". Così il tecnico dell'Inter, Luciano Spalletti, sull'ipotesi di un prolungamento di contratto con i nerazzurri. "Secondo me quelli con cui sono a contatto lo percepiscono che persona sei, come ti comporti e qual è il tuo sentimento. Penso che conti molto anche quello che è stato proposto sul campo, che si è visto e che è la risposta dei calciatori. E' il tragitto che conta molto. C'è il percorso fatto, con i direttori e soprattutto con i calciatori ci si conosce da diversi mesi".
Ad ogni modo il tecnico toscano vuole restare all'Inter. "La casa la porto avanti perché deve essere più accogliente possibile perché non siamo tipi da mondanità".

"Santon ha fatto quel che doveva. Brozovic bussola"

Sulle scelte: "Per il ruolo di terzino sinistro ci sarà uno tra Santon e Dalbert. Santon sta bene come sempre, mi dispiace gli sia andata addosso la critica in generale perché ha fatto quel che doveva come tutta la squadra. Per fare un'analisi corretta bisogna analizzare altre cose, in maniera più ampia rispetto al singolo episodio. Dire che è colpa di uno o dell'altro è relativo, sicuramente delle responsabilità sono mie. Rafinha ci ha dato una mano importante, mettendosi subito a disposizione. Brozovic sta facendo vedere il 'piedino' con la bussola, da dove direzionare la squadra ed è un calciatore importante”.