Udinese, Lasagna: "Inter primo amore, ma devo batterla per ottenere la salvezza"

Serie A
L'attaccante dell'Udinese Lasagna, foto Getty
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L’attaccante dell’Udinese ha raccontato alcuni ricordi d’infanzia quando andava a vedere l’Inter di Ronaldo a San Siro, adesso però deve batterla per regalare la salvezza al club bianconero

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Il primo gol all’Inter in serie A, utile per regalare un emozionante pareggio al Carpi. Per non dimenticare le volte allo stadio per ammirare Ronaldo il Fenomeno, l’idolo d’infanzia di un Kevin Lasagna che adesso, a quell’Inter, continua a far male. L’attaccante bianconero non può dimenticare la vittoria ottenuta all’andata, un 3-1 in trasferta che ancora oggi Lasagna etichetta come "La più bella partita che abbiamo giocato in questo campionato”. Adesso c’è bisogno di punti salvezza, la squadra di Tudor naviga vicino alla zona retrocessione, per questo motivo la gara della Dacia Arena assume un significato davvero particolare: “Serve salvarsi, serve prendere almeno un punto contro una squadra molto forte in tutto, che stava battendo la Juve” le parole di Lasagna alla Gazzetta dello Sport. “C’è Icardi, Miranda e Skriniar in difesa sono forti, per non parlare di Handanovic. E’ dura. Io ci proverò come ogni volta. Dando sempre il 110 per cento. L’Inter è stato il primo amore, il primo gol in A che non scorderò mai. Sto benissimo a Udine, ho altri 4 anni di contratto, mi fa piacere l’apprezzamento dei tifosi, darò sempre il massimo. E’ un valore che mi hanno trasmesso papà e mamma: così sono arrivato anche a prendere il diploma di geometra".

Sogno Nazionale

Terzo marcatore italiano del nostro campionato dietro solo a Immobile e Quagliarella, il sogno azzurro non è poi così lontano dall’essere realizzato: "Si gioca per quello. E confesso che sono andato a San Siro a tifare in occasione dello sfortunato spareggio contro la Svezia. Una delle mie caratteristiche è la velocità, lavoro su quello, è il mio punto di forza. So che la cosa in cui sono salito è la velocità di picco nello scatto. Ma ho pure segnato di testa dove dovevo migliorare. Io erede di Totò Di Natale? Prima o poi vorrei conoscerlo. Mi inorgoglisce sapere che la società ha creduto in me e mi impegno per aiutare la squadra e ripagare la fiducia. Un paio di volte il patron Gianpaolo Pozzo i complimenti me li ha fatti".