Il calciatore bulgaro si è raccontato in un’intervista rilasciata ai canali ufficiali del club rossoblu: “Sono l’unico calciatore in una famiglia di pallavolisti. I primi anni in Italia sono stati difficili ma sono contento di avercela fatta dopo tanti sacrifici”
Dalle difficoltà iniziali alla scalata verso la Serie A: Andrej Galabinov ci è arrivato maturo, grazie al Genoa, dopo tanti anni in cui ha saputo fare la differenza in Serie B. L’attaccante si è raccontato in un’intervista rilasciata ai canali ufficiali della società: “I primi anni in Italia sono stati difficili perché la Bulgaria non faceva ancora parte dell’Unione Europea e non potevo essere tesserato da nessuno. Sono veramente felice però di essere arrivato qui dopo tanti sacrifici e tanta gavetta”. Il bulgaro è cresciuto in una famiglia di sportivi, dove però lo sport principale non è il calcio: “È bello, anche se sono quasi tutti pallavolisti come mio fratello a Bolzano: sono l’unico che gioca a calcio, ma anche io ho pensato alla pallavolo. Il calcio però ce l’ho nel sangue, ed è quello che mi è rimasto di più”.
La spinta di Marassi
“Il Genoa è un punto d’arrivo, mi sta dando tantissimo in quanto mia prima squadra in Serie A, e ho potuto constatare cosa si prova segnare al Ferraris: il nostro tifo è meraviglioso. Quando scendiamo in campo si sente che i tifosi sono al nostro fianco. La città e la società mi stanno dando davvero tanto” ha proseguito Galabinov. Che infine ha parlato dell’eroe nazionale, Hristo Stoichkov: “Era uno spettacolo vederlo giocare, è il giocatore più forte della storia bulgara e nel mio paese è un’icona. Ho avuto la fortuna di conoscerlo ed è davvero una brava persona”.