Immobile-Icardi, sfida "totale": chi sarà il re dei bomber?

Serie A

Alfredo Corallo

Ciro Immobile e Mauro Icardi con le rispettivi mogli: Lazio-Inter sarà anche una sfida tra super bomber (foto da Instagram)

Lazio-Inter sarà anche Ciro Immobile contro Mauro Icardi, in lotta per la classifica cannonieri: l'attaccante laziale torna dall'infortunio per difendere il suo vantaggio (avanti di un gol, 29 a 28) e quello della squadra, a +3 sui nerazzurri di Maurito, che spera ancora di giocare finalmente la sua prima Champions League. Con Jessica e Wanda alla finestra... 

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Se Icardi - ai tempi - avesse "optato" per la Nazionale italiana, ci saremmo presentati ai Mondiali con una coppia da 60 gol (cui andrebbero aggiunti i 12 di Ciro nelle coppe) e una valigia pieni di sogni (siamo tutti d'accordo che un paio di "biscotti" alla Svezia con due così li avremmo sfornati, vero?). E invece in Russia non ci andrà lui, non ci andrà Immobile, con il risultato che Lazio-Inter sarà ancora più ricca di tensione (come se non fosse già sufficiente): la rabbia di Maurito per l'esclusione dalla lista dell'Albiceleste unita alla voglia di trascinare la sua squadra in Champions - e giocarla, finalmente, se dovesse rimanere... - con l'ulteriore stimolo di vincere la classifica dei marcatori; Ciro che non potrà mai perdonarsi la sVenturata notte con gli svedesi a San Siro, ma che proprio per questo vorrà farsi un regalo, che dividerà con tutto il popolo biancoceleste: tenere a distanza l'Inter dal quarto posto e Icardi dall'area, a costo di giocare con una coscia sola. Avrebbe potuto recuperare dall'infortunio con tutta la calma del mondo... ma soltanto l'idea che l'avversario possa cambiare anche il suo di destino, senza potere eventualmente rispondere a una "mossa" dell'attaccante argentino lo farebbe impazzire, raddoppiando i suoi rimpianti per quello che poteva essere e non è stato. E allora "mors tua vita mea", per dirla alla Lotito.  

Una finale di Champions

Se, dunque, le motivazioni dei due giocatori appaiono pressoché identiche, la vera differenza iniziale è sostazialmente (pesantemente) nei numeri: dei punti (Lazio a +3); "del" gol (Immobile 29, Icardi 28); e nelle molte migliaia di tifosi in più su cui ragazzi di Simone Inzaghi potranno contare, giocando all'Olimpico. Un vantaggio incolmabile, se non con il cuore e tutte le componenti che ci vogliono per vincere una partita che sei costretto a vincere. Perché sarà anche una finale, ma se al termine dei 90 minuti le due squadre rimarranno in parità non ci saranno i supplementari, tantoméno i rigori: la Lazio si qualificherà alla prossima edizione della Champions League e l'Inter disputerà l'Europa, League. Punto. Se poi finisse 1-1, o 2-2, con Icardi in gol (e Immobile no) al capitano interista resterebbe la consolazione del Pichichi, da solo o in condivisione con Ciro, ma come Maurito ha sempre ripetuto in questi anni - per quanto l'egoismo di un bomber non conosca limiti - prima del titolo individuale c'è la voglia matta di sentire quella benedetta canzoncina...

Quel fantaconsiglio di Maurito: "Puntate su Immobile"

Per il tipo di movimento che producono e gli spazi che occupano in campo Immobile e Icardi sarebbero una coppia perfetta, complementare: Ciro che ama partire da lontano, si muove sull'esterno e dialoga di più con i compagni (da qui anche 10 assist); Mauro che aspetta il momento buono per colpire (un passaggio vincente per lui). Rigoristi (7 a 5 per il laziale il conto dei penalty realizzati); a segno quasi esclusivamente in area e col destro (3 di sinistro per Maurito, 2 Immobile); un poker e un sigillo di tacco per entrambi; 5-4 per il laziale nei colpi di testa; una tripletta al Milan in comune; 16 centri fuori casa per il centravanti di Torre Annunziata e 12 per il collega di Rosario. Su un totale di 32 partite e 2.621 minuti per lo scugnizzo (0,9 di media-gol a match, un terzo della squadra); 33 e 2.880' per l'hombre del partido (0,8, un peso del 44%). Immobile ha saltato 5 incontri (in cui la Lazio ha vinto la miseria di una volta) e Icardi 4 (2 vittorie, un pari e un ko per Spalletti).

Sono già stati re dei bomber: Ciro nel 2013-14 con la maglia del Torino (22 reti); Mauro nel 2014-15 (anche lui con 22 gol, insieme a Luca Toni). E, curiosamente, a inizio stagione era stato lo stesso Icardi a "consigliare" di puntare su Immobile al Fantacalcio, durante il programma Drive Inter: "Io non gioco, ma in tanti mi dicono che spendono parecchio per me, ma io comprerei Immobile...". Se era una "gufata" non ha funzionato... 

Gemelli diversi

Immobile e Icardi hanno anche una storia piuttosto simile, incarnata dalla "ferocia" che ci mettono davanti alla porta: vengono dalla "periferia", da famiglie umili, emigrati dai luoghi di origine per un sogno, passati dai settori giovanili "top" (Juve e Barcellona), ma costretti a ripartire dal "basso" (dalla serie B, dal Pescara e dalla Sampdoria) per meritarsi una vera chance ai piani alti del calcio. Sono persino nati a un giorno di distanza l'uno dall'altro (rispettivamente il 20 e 19 febbraio) benché in anni diversi (Ciro è un '90, Maurito del 1993). Ma nonostante sia più giovane, l'argentino ha già "raggiunto" l'antagonista anche nel numero di figlie... perché entrambi sono padri di due femminucce. E mariti di due super bellezze, la mora e la bionda: trovate le differenze...

Le capitane

In realtà - costume da bagno a parte - sono agli antipodi: Jessica è cresciuta in un paesino dell'Abruzzo con l'aspirazione di diventare poliziotta, finché non ha mollato tutto per seguire Ciro su e giù per l'Europa. Wanda è una metropolitana (di Buenon Aires) e quando incontrò Mauro era già più famosa di lui, sposata con un calciatore (Maxi Lopez), tre maschietti e una carriera da modella e showgirl super avviata. Sono due "regine" dei social, ma con uno stile totalmente diverso: Jessica mira alla semplicità (ma è impossibile non notarla...) e Wanda è Wanda, esagerata in tutto, senza mezze misure... Jessica è la ragazza della porta accanto e se potesse quella consolle la farebbe volare dalla finestra! (a proposito, noi abbiamo una scommessa in sospeso, vediamo che succede domenica sera...). Wanda dalla finestra al massimo getta uno sguardo su San Siro che praticamente è casa sua (con tanto di "dépendance" in tribuna). Ma sono due capitane, vere, e alla fine della partita spetterà a loro risollevare il morale dello sconfitto, la più dolce delle consolazioni: altro che Europa League.