"Nonostante il risultato finale, se le cose sono fatte bene alla fine arriva il riconoscimento da parte di tutti - ha detto l’allenatore - da parte mia prevale il rammarico di non aver avuto questa rosa dall'inizio perché penso che si sarebbe salvata alla grande"
Termina con una sconfitta il campionato del Benevento, i giallorossi di Roberto De Zerbi non riescono a conquistare altri punti prima di dire arrivederci alla Serie A e ripartire così dalla B nella prossima stagione. Al Bentegodi in Chievo vince 1-0 e alla fine la formazione campana chiude ultima a quota 21 punti. Un addio diverso da quello sperato per l’allenatore, che nelle scorse ore aveva annunciato la separazione del club e che nel post partita ha parlato così della gara e del futuro: “Potevamo ottenere più punti in questo girone di ritorno. La mia è stata una decisione molto combattuta e che mi rende triste. Lascio delle persone a cui sono legato molto. Da cosa bisogna ripartire? Sicuramente da Vigorito, dal direttore Foggia e da questa gente che soprattutto nel finale di campionato ha dimostrato di amare molto i colori giallorossi. Nonostante il risultato finale, se le cose sono fatte bene alla fine arriva il riconoscimento da parte di tutti”.
E ancora, sulle sensazioni provate in questa avventura in giallorosso: “Da parte mia prevale il rammarico di non aver avuto questa rosa dall'inizio perché penso che si sarebbe salvata alla grande. Sono migliorato sotto tutti i punti di vista: utilizzo vari sistemi di gioco partendo dalle caratteristiche dei calciatori, leggo meglio la gara e riesco a gestire i momenti difficili. E' stata dura ripartire il martedì da sconfitte pesanti, soprattutto nel far credere ai calciatori che bisognava crederci fino a quando non sarebbe arrivato il verdetto. Anche dopo di esso occorre difendere la maglia e sé stessi. Il mio futuro? Dico sempre la verità. Se avessi comunicato la volontà di restare in serie A nessuno mi avrebbe detto nulla. Non ho paura di ripartire, ho scelto in maniera diversa rispetto al passato e forse anche questi aspetti mi hanno condizionato. Non so dove andrò e ho la consapevolezza che dopo una retrocessione non si può ripartire dallo stesso tecnico. La certezza è che avremmo potuto fare di più. Il resto lo lascio dire agli altri”, ha aggiunto De Zerbi.