Materazzi gioca Lazio-Inter: "La decide Icardi". E sul 5 maggio: "Tutto apparecchiato perché succedesse"

Serie A
materazzi_getty

L’ex difensore nerazzurro ha parlato dello spareggio Champions in programma all’Olimpico: "Lazio favorita perché ha due risultati, ma l’Inter è più forte ed essere obbligata a vincere è un vantaggio. Senza Champions per i nerazzurri sarebbe una stagione negativa". E sul 5 maggio: "Era stato tutto apparecchiato perché succedesse"

LAZIO-INTER LIVE

SASSUOLO-ROMA LIVE

SERIE A, RISULTATI E CLASSIFICA

Tutto in una notte, Lazio e Inter si giocano il futuro. Luci che si accendono allo stadio Olimpico di Roma, alle 20:45 si gioca la sfida che rappresenta un vero e proprio spareggio per l’accesso alla prossima edizione della Champions League. Due risultati su tre per la Lazio di Simone Inzaghi, forte di un vantaggio di tre punti in classifica, soltanto la vittoria per l’Inter di Spalletti: la gara promette emozioni. A giocarla in anteprima è stato Marco Materazzi, uno che con la maglia nerazzurra ha vissuto parecchie partite del genere. Nel corso di una lunga intervista concessa ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, l’ex difensore dell’Inter ha presentato la sfida.

Lazio favorita, Inter più forte. Senza Champions per i nerazzurri stagione negativa

"Quella dell’Olimpico è una grande opportunità per i nerazzurri, – ha detto Materazzi -, se dovessi indicare chi è favorito direi la Lazio, perché gioca in casa e ha la possibilità di puntare su due risultati su tre. L’Inter però è più forte come squadra, inoltre il fatto di essere obbligata a vincere la avvantaggia, perché gestire le gare non è il suo forte. Io ho un motto: 'Non è finita finché non è finita'. In ogni caso io penso che con quattro posti a disposizione l’Inter deve andare in Champions League. Se dovesse fallire l’obiettivo la stagione sarebbe negativa, anche se sono state gettate basi importanti per il futuro, a partire da Spalletti, al quale auguro di vincere presto il primo scudetto. La società alla fine del campionato si deve sedere con lui e ascoltare le sue richieste, considerando anche la situazione economica. Non si può nuovamente cambiare tutto. Anche quando sono arrivato io all’Inter abbiamo vinto poco, ma poi il vento è cambiato".

Icardi decisivo, fondamentale non prendere gol. Su de Vrij…

Per Materazzi pochi dubbi, a decidere la gara sarà Mauro Icardi: "Magari sarò banale, ma dico che Icardi sarà decisivo. Mauro è stato criticato ingiustamente contro il Sassuolo – ha spiegato l’ex difensore -, in quella gara Consigli è stato mostruoso. Contro la Lazio sicuramente l’argentino farà una grande partita, lui vuole la Champions più di tutti. Il gruppo intero, in ogni caso, è unito e ha le idee chiare su come raggiungere l’obiettivo, ho avuto modo di constatarlo in settimana ad Appiano Gentile. Che partita mi immagino? Credo che non servirà partire sparati, immagino i primi venti minuti di studio e sarà fondamentale non prendere gol". Poi il difensore campione del mondo nel 2006 con la Nazionale italiana ha anche parlato della situazione legata a Stefan de Vrij, che dovrebbe scendere in campo nella difesa di Inzaghi nonostante sia già noto il suo prossimo passaggio all’Inter: "Io temo che de Vrij giocherà e lo farà anche bene. Se fossi in lui non direi mai di no al mio allenatore. Conosco bene sia gli olandesi in generale che lo stesso de Vrij, penso che il caso sia stato creato più dalle parole di Inzaghi. Io stesso nel 2001 avevo già firmato con l’Inter, ma segnai ugualmente in una gara giocata con la maglia del Perugia".

5 maggio, tutto apparecchiato perché potesse succedere

Chiusura dedicata alla partita più famosa tra Lazio e Inter, quando si sfidano biancocelesti e nerazzurri impossibile non revocare il 5 maggio 2002, quando la squadra allora allenata da Cuper – con Materazzi in campo – perse clamorosamente lo scudetto all’Olimpico. "Questa volta sarà diverso, la Lazio ha molto da perdere. In quell’occasione noi abbiamo sbagliato partita – ha spiegato Materazzi -, ma era stato tutto apparecchiato perché potesse succedere. Ci fu ad esempio un rigore inventato contro di noi a Venezia, uno non concesso a Ronaldo da De Santis contro il Chievo e uno negato a Hubner in Piacenza-Juve. Comunque avrei dato due o tre scudetti di quelli vinti dopo per tenermi quello". Chiosa finale anche sugli episodi dell’ultimo Inter-Juventus: "Da parte di Orsato è stata persa una grande occasione. Se un arbitro non vede quel fallo da ammonizione di Pjanic o è cieco o non vuole vedere. Se Orsato avesse fatto il suo dovere non si sarebbe inimicato nessuno – ha concluso l’ex difensore - e la Juve avrebbe vinto ugualmente lo scudetto".