Ante Coric ha 21 anni ed è il primo acquisto del calciomercato estivo della Roma. Cosa dobbiamo aspettarci dal suo talento e come potrebbe usarlo Di Francesco?
Ante Ćorić è soltanto l'ultimo uscito da quella fucina di talenti che è la Dinamo Zagabria, a lasciare la capitale croata. La Roma lo ha appena acquistato per 6 milioni di euro e una percentuale del 10% sulla prossima rivendita; una cifra tutto sommato contenuta considerato l'altissimo interesse che circondava Coric almeno fino allo scorso anno. Sul suo prezzo hanno inciso alcuni fattori: la mancanza di partite europee disputate in questa stagione, e l'elevato numero di panchine, sia in campionato (dove ha giocato solo 868 minuti, una sola partita per intero) che nella Nazionale croata U-21, mentre la sua ultima presenza in Nazionale maggiore risale al 28 marzo 2017, pur essendo stato convocato a Euro 2016, senza mai giocare.
Eppure guadando giocare Coric è impossibile non accorgersi della purezza del suo talento, di certo da sgrezzare dal punto di vista tattico. Per questo sarebbe interessante capire quanto abbia inciso l'eventuale volontà di Di Francesco nell'acquisto di Ćorić, che al di là dei difetti sembra possedere alcune caratteristiche che lo renderebbero un giocatore unico nella Roma, oltre che funzionale ai rigidi princìpi di gioco del suo nuovo allenatore.
Come gioca Ante Coric
Ćorić è stato più volte paragonato a Modrić, come del resto avviene per tutti i giovani centrocampisti croati di nuova generazione. Ćorić possiede però caratteristiche differenti che gli fanno occupare anche posizioni diverse in campo, nonostante fisicamente i due si assomiglino: Modrić è 2 centimetri più alto (174 contro 172) ma 3 chilogrammi più leggero (65 contro 68).
Ćorić non possiede le doti di regia di Modrić, non ha il suo gioco lungo né le stesse capacità di gestire i ritmi: le sue rifiniture in zone avanzate di campo sono spesso di qualità, ma quando Ćorić si abbassa vicino ai centrali difensivi per impostare (partendo dalla posizione di trequartista) spesso prende iniziative personali in conduzione anziché in costruzione associativa del gioco dal basso, visto anche che si trattava del giocatore di gran lunga più dotato tecnicamente nella Dinamo.
Di Modrić Ćoric ricorda la caratteristica tecnica più peculiare, ovvero la grande sensibilità con l'esterno del piede destro. La sua sterzata verso destra palla al piede è estremamente secca e improvvisa, da esterno offensivo, e Ćorić la utilizza sia in situazioni statiche che in conduzione, dove mantiene sempre il pallone incollato all'esterno piede destro pur cambiando spesso direzione. Il controllo dell'esterno piede, tuttavia, gli torna molto utile anche quando deve addomesticare un passaggio verticale forte e perfino quando offre sponde di prima, sempre precise.
Pur con la palla che arriva a campanile, Ćorić esegue una sponda perfetta di esterno destro ben dosata sulla corsa del compagno, nonostante Ćorić stesso stia continuando a indietreggiare.
Proprio il gioco di prima, specialmente sul corto, è un altro grande punto di forza di Ćorić, che negli spazi stretti risulta efficacissimo, sia nella precisione degli appoggi che nella gestione del pallone sotto pressione, non solo grazie all'esterno del piede destro ma anche alla sua tecnica generale e alla sua statura ridotta. Non sembra invece dotato dal punto di vista del dribbling puro: gli uno-contro-uno contro gli avversari li risolve sempre con la sua classica sterzata con l'esterno destro, senza mai tentare finte o doppi passi, contando tuttavia sulla sua superiorità assoluta nell'eseguire quel gesto tecnico.
Ćorić non è solo un giocatore completo dal punto di vista tecnico, ma possiede anche discrete doti di intelligenza spazio-temporale, anche senza palla. Lo schieramento della Dinamo Zagabria lascia molte libertà di interpretazione ai singoli, ma molto spesso Ćorić è molto abile a interagire con i compagni più vicini. Partendo da trequartista può abbassarsi fin quasi alla linea difensiva per costruire dal basso, così come può tagliare esternamente in fascia o attaccare la profondità: il tutto sfruttando sia la sua intelligenza che la sua rapidità nel breve, molto utile negli smarcamenti decisi, soprattutto in fasi avanzate del campo.
Dal punto di vista difensivo, tuttavia, non sempre le sue uscite in pressing risultano efficaci. A volte per una postura non perfetta del corpo - che non gli permette di coprire quindi bene la giusta linea di passaggio - altre invece per semplici cattive scelte di tempo di uscita, oltre a non essere sempre aggressivo nei contrasti. Le lacune in pressing potrebbero metterlo in difficoltà ad entrare nei meccanismi di Di Francesco, anche perché Ćorić dovrà prima familiarizzare con i ritmi di gioco della Serie A.
Ćorić esce tardi in pressione e copre più la linea di passaggio da Páez a Kamenar (ma male), che non il centro liberando lo scarico laterale. Per Páez è un gioco da ragazzi uscire centralmente dal pressing con finta di passaggio e conduzione.
Come usarlo nella Roma?
Ante Ćorić ha giocato quasi sempre come trequartista centrale del 4-2-3-1. I tifosi della Juventus se lo ricorderanno come falso centravanti nella sfida di Torino in Champions League del dicembre 2016, ma già in quella partita dai suoi movimenti naturali si vedeva che Ćorić ricopre naturalmente altri ruoli. Si abbassava e svariava molto verso sinistra, il che lo rende un ibrido tra mezzala ed esterno sinistro, mentre molto più difficilmente la sua carriera lo porterà a ricoprire di nuovo la posizione di mediano, sia per le caratteristiche tecniche in fase di possesso (come detto, non ha eccellenti doti in regia né nei passaggi lunghi o nei cambi di gioco) che per la sua leggerezza in fase difensiva.
Non è chiaro se Ćorić verrà impiegato da mezzala o da esterno offensivo, nella Roma potrebbe comunque trovare dei meccanismi codificati che ne esalterebbero certe caratteristiche. La Roma gioca spesso con le verticalizzazioni dei difensori o del mediano verso una fascia laterale, dove i giocatori devono bravi a ricevere verso il centro, favorendo il contemporaneo taglio esterno della mezzala del lato palla.
Le capacità di controllo palla di Ćorić, in particolare con l'esterno piede destro, sembrano ideali per addomesticare le verticalizzazioni accentrandosi, facendolo eventualmente partire come esterno sinistro di attacco. Ćorić possiede sia delle buone qualità di rifinitura (in quel caso eventualmente verso il centravanti e l'esterno e la mezzala opposti) che di tiro, sia con l'interno piede che con il collo pieno.
In questo gol si vede bene la sensibilità nel controllo con l'esterno piede a seguito di un filtrante.
Ćorić non sembra avere il dinamismo sufficiente a giocare esterno sinistro, ma in posizione esterna quest’anno Di Francesco ha spesso schierato un altro giocatore non velocissimo come Gerson - di cui Ćorić dovrebbe prendere il posto nel roster della Roma. Ćorić potrebbe quindi offrire un’alternativa a Di Francesco in quel ruolo, in partite dove il tecnico desidera magari più controllo. Rispetto a Gerson però Ćorić non sembra avere la stessa capacità di gioco spalle alla porta, né la forza fisica per reggere contesti atleticamente d’alto livello.
Non è detto quindi che Di Francesco non lo schieri come mezzala, un ruolo in cui Ćorić potrebbe trovarsi a proprio agio almeno nelle fasi di possesso. La sua intelligenza spaziale e la sua rapidità di attacco alla profondità gli farebbero eseguire rapidamente ed efficacemente sia i tagli esterni nel lato della palla (anche in conduzione palla al piede), che quelli centrali nel lato debole. Le sue lacune in fase difensiva, tuttavia, resterebbero un problema. Le difficoltà che potrebbe incontrare nel pressing si attenuerebbero giocando in fascia, dovendo coprire meno campo per via della restrizione della linea laterale. La Roma, inoltre, per tutta la scorsa stagione ha sofferto la copertura dei mezzi spazi ai fianchi del mediano e piazzare Ćorić in quella posizione non è la migliore soluzione al problema.
Lo scorso anno i giallorossi sono spesso passati al 4-2-3-1, principalmente per agevolare Perotti e Nainggolan, e in quel caso anche l'impiego di Ćorić come trequartista centrale potrebbe rappresentare una buona soluzione, a patto anche qui di un rapido adattamento ai ritmi della Serie A per facilitare il pressing della Roma, che se non va a buon fine tende a creare disastri.
Di certo il potenziale di questo giovane talento sembra molto elevato e ancora inespresso, ma Ćorić è atteso da una prova difficile: quella di mettere le proprie caratteristiche al servizio di un sistema rigido, una situazione che può esaltare o reprimere un talento in una fase delicata della propria crescita.