Stadio Roma, 9 arresti per corruzione: coinvolti imprenditori e politici. Pallotta: "Progetto vada avanti"

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L'operazione, denominata "Rinascimento", è scattata alle prime luci dell'alba. Arrestate nove persone tra le quali imprenditori e politici coinvolti nella realizzazione del nuovo stadio a Tor di Valle. Il procuratore Ielo ha confermato l'accusa di corruzione e altri reati e l'estraneità dei giallorossi ai fatti contestati. Il presidente Pallotta: "Ci aspettiamo che il progetto vada avanti". La Raggi: "Chi ha sbagliato pagherà"

Nove arresti (sei in carcere, tre ai domiciliari) in un'inchiesta sul nuovo stadio dell'AS Roma calcio. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale hanno eseguito una misura cautelare emessa dal gip di Roma nei confronti di 9 persone nell'ambito dell'indagine coordinata dalla Procura capitolina, concernente "un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e di una serie indeterminata di delitti contro la pubblica amministrazione", nel quadro delle procedure connesse alla realizzazione del nuovo impianto. L'operazione è denominata "Rinascimento". Tra gli arrestati ci sono politici e imprenditori.

PM Ielo: "Roma estranea ai fatti. 16 indagati per corruzione e altri reati"

Le parole del procuratore Paolo Ielo: "'La Roma non c'entra nulla con tutta questa vicenda. Sono 16 gli indagati, 6 di questi sono in carcere, 3 ai domiciliari. Il reato contestato è corruzione continua nel tempo e nello spazio del gruppo Parnasi. Corruzione sistemica. Il tutto nasce da indagine su Scarpellini. I privati sono la parte forte del versante della corruzione: è un fatto poco comune, perché quelli del versante pubblico sono ai domiciliari, quelli del versante privato sono in carcere. Le informazioni più importanti arrivano dalle intercettazioni ambientali di Parnasi. E poi da quelle telefoniche". Nell'ambito dell'indagine, oltre alla contestazione dell'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, ci sarebbero due contestazioni per traffico di influenze, quattro contestazioni per emissione di fatture per operazioni inesistenti, cinque episodi di corruzione, due contestazioni per finanziamento illecito ai partiti. Le tangenti sarebbero state date in tre diverse modalità: in contanti, tramite le assunzioni di amici e parenti e tramite l'assegnazione di consulenze. "La parte forte della corruzione è il versante privato - ha continuato il PM -. Ci sono contanti che girano e fatture inesistenti. C’è un nuovo tipo di tangente: l’assunzione di parenti o amici. La tangente è l’assunzione di un congiunto. Il metodo corruttivo si basava su un forte investimento sui politici, in parte lecito e in parte illecito, quindi non sono tutti reati i finanziamenti fatti dal gruppo Parnasi. Si trattava di una corruzione sistemica, ma di basso livello. C’è stato il tentativo di esportazione del metodo, ci hanno provato anche a Milano ma l’assessore Maran ha rifiutato una casa che gli era stata offerta e ha detto che lì non si fa così. C’è stata anche una insensibilità sociale. Per esempio è emerso dalle intercettazioni che sul ponte dovevano essere omesse delle criticità sul traffico, derivanti dalla costruzione del ponte. Lanzalone è stato remunerato da Parnasi con incarichi opacizzati. Era di fatto un funzionario del Comune di Roma, ma riceveva soldi anche da Parnasi. Tutta la corruzione inizia da quando arriva Lanzalone a preoccuparsi del progetto”.

Pallotta: "Ci aspettiamo che il progetto vada avanti"

Questo le parole di James Pallotta: "Siamo rattristati e costernati dalle notizie e dagli arresti di questa mattina. Come categoricamente affermato dalla Procura, l’AS Roma non c’entra nulla. Inoltre, contrariamente a quanto riportato da alcuni, gli arresti non coinvolgono chi si occuperà della costruzione dello Stadio della Roma e non hanno nulla a che vedere con la realizzazione dello stadio e del polo di intrattenimento circostante. Ora ci aspettiamo che il progetto venga portato avanti, senza significativi ritardi".

Il sindaco Raggi: "Chi ha sbagliato pagherà"

In mattinata è arrivato anche il primo commento del sindaco di Roma Virginia Raggi: "Chi ha sbagliato pagherà. Noi siamo dalla parte della legalità. Se è tutto regolare, spero che il progetto possa andare avanti".

Gli arrestati

Oltre a Palozzi e Lanzalone, tra le persone raggiunte da provvedimento di custodia cautelare ci sono anche l'ex assessore regionale del Pd Michele Civita, ai domiciliari, e l’imprenditore e costruttore Luca Parnasi, figura centrale nella questione stadio, che ha comprato il terreno dove dovrebbe sorgere la nuova struttura. Si alleggerisse la sua posizione il progetto non subirebbe rallentamenti. Arrestati anche cinque collaboratori di Parnasi: Luca Caporilli, Simone Contasta, Naboor Zaffiri, Gianluca Talone e Gianluca Mangosi. Tra gli indagati c'è anche il capogruppo del M5s in Campidoglio, Paolo Ferrara, che aveva partecipato alla trattativa con il gruppo Parnasi per la modifica della prima stesura del progetto sulla struttura che dovrebbe sorgere a Tor di Valle, oltre a Claudio Santini, Davide Bordoni, Daniele Leoni, Giampaolo Gola, Mauro Vaglio e Daniele Piva.

Ansa: "Rischio stop progetto"

Secondo l'Ansa: "L'inchiesta potrebbe portare allo stop dell'intero progetto modificato. Proprio ieri era scaduto il termine per presentare le osservazioni al progetto e si era fissata la scadenza per le controdeduzioni per le quali è stato dato un tempo di 30 giorni. A metà luglio sarebbe prevista la delibera col progetto variato da inviare alla Regione Lazio per l'ok definitivo. Ma ora arresti e indagini potrebbero imporre lo stop al progetto".

Aggiornamento del 27 giugno 2018

Il Dott. Bordoni per il tramite dei suoi legali ci ha trasmesso la seguente precisazione che pubblichiamo integralmente: “Il Dott. Davide Bordoni non ha mai percepito una somma contanti di euro 25.000 dalle mani del Dott. Luca Parnasi. L’asserita percezione da parte del Dott. Bordoni di euro 25.000 è priva di ogni effettivo riscontro” .