Cristiano Ronaldo, l'analisi dell'esordio in Chievo-Juve

Serie A

Marco D'Ottavi

Nella partita al Bentegodi contro il Chievo Cristiano Ronaldo non ha segnato, ma ha già mostrato alcuni temi tecnici e tattici del suo ambientamento nella Juventus

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Per l’esordio discusso della Serie A 2018-19 gli occhi di tutti erano puntati sulla prima partita in Italia di Cristiano Ronaldo. Oltre al giustificato voyeurismo mediatico (le espressioni del suo viso, il linguaggio del suo corpo, il rapporto con gli avversari e i compagni, lo stupore del pubblico), la partita del Bentegodi contro il Chievo rappresentava il primo impatto di Ronaldo con una realtà tattica nuova: la prima riga di un nuovo capitolo della sua incredibile carriera.

Cristiano Ronaldo non ha segnato, che era un po’ quello che tutti si aspettavano, ma ha fornito una prestazione solida, al servizio della squadra, pur lavorando con tutto il gruppo da poco. Paradossalmente, anzi, in un contesto in cui si dà troppa importanza a ogni singolo gesto di Ronaldo da quando è arrivato, stavolta il valore della sua prestazione è stato messo in ombra dal risultato rocambolesco che ha portato i primi 3 punti della stagione per la Juventus.

In 90 minuti Ronaldo ha forse mostrato meno di quello che solitamente balza agli occhi del suo gioco, ovvero l’atletismo esasperato e la facilità in zona gol, anche per una condizione fisica necessariamente non ottimale; ma molto di più quello che gli viene riconosciuto meno, ovvero una capacità di muoversi tra le linee a seconda dei momenti della partita, venendo in contro o attaccando la profondità, muovendosi tra il centro e la sinistra. In alcuni momenti Ronaldo si è messo al servizio dei suoi compagni, in altri ha giocato per fare gol con la sua solita intensità mentale, e il suo gioco è cambiato ancora dopo l’ingresso di Mandzukic.

Ronaldo centravanti al servizio dei compagni

Alcuni dei passaggi più interessanti del primo tempo di Cristiano Ronaldo.

Partendo dal ruolo di centravanti, Cristiano Ronaldo si è spesso scambiato la posizione con Douglas Costa e Dybala, interpretando i suoi compiti in maniera molto fluida, anche se in alcuni frangenti la mancanza di spazi generale - perché in campo ci sono anche altri 11 giocatori - ha generato un po’ di confusione, e i compagni che nel primo tempo hanno faticato a trovare tracce pulite per servirlo.

La prima giocata degna di nota della sua partita è arrivata dopo quasi otto minuti e nella sua semplicità racchiude uno dei possibili modi che avrà Allegri di sfruttare il portoghese da centravanti: spalle alla porta Ronaldo accarezza il passaggio di Khedira con l’interno del piede destro e di prima intenzione disegna una traccia perfetta per la corsa di Cuadrado per poi lanciarsi verso il centro dell’area. Cuadrado perde il tempo per la giocata, ma con la sua velocità avrebbe potuto creare una situazione di grande pericolo, magari proprio restituendo il pallone a Ronaldo al centro dell’area.

Cristiano Ronaldo ha una grandissima sensibilità nei tocchi di prima e dalla posizione di centravanti può diventare un’arma pericolosa per servire gli inserimenti alle sue spalle dei compagni. In quella che è forse la giocata migliore della sua partita, arretra fino alla propria metà campo (sarà il secondo tocco più lontano dalla porta avversaria) per dare una linea di passaggio a Chiellini in difficoltà. Mentre corre incontro al passaggio del compagno legge la pressione dell’avversario e con il tacco serve di prima Dybala mandando a vuoto Tomovic e creando una situazione di 4 contro 3 potenzialmente letale, ma condotta in maniera pigra da Cuadrado che preferisce concludere in solitaria.

Ronaldo si è spostato spesso verso sinistra, associandosi con Alex Sandro e Douglas Costa. Da quel lato sono arrivati gli attacchi più pericolosi della Juventus, tra cui il gol del 3 a 2, anche se non ha coinvolto il portoghese. A sinistra è sembrato trovarsi più a suo agio, permettendosi anche qualche giocata sopra le righe, come quando con un gioco di gambe ha eluso la marcatura di De Paoli e Tomovic (che comunque lo hanno contenuto molto bene) per servire Douglas Costa.

Insomma, le possibilità tattiche intorno alla posizione di Ronaldo sono molte e non tutte dipendono dalla sua capacità di fare gol. Allegri dovrà trovare il modo migliore di sfruttare le sue qualità in relazione con quelle dei suoi compagni d’attacco.

Ronaldo centravanti per sé stesso

I tiri più pericolosi di Cristiano Ronaldo.

Cristiano Ronaldo non ha segnato, ma alla prima partita in Serie A ha effettuato 7 tiri di cui 5 nello specchio della porta. Nella scorsa stagione la Juventus fuori casa effettuava una media di 12.4 tiri a partita, contro il Chievo i tiri sono stati 26. Non è una novità: parte del gioco di Ronaldo dipende dal volume di tiri che riesce a costruire per se stesso e per la squadra. Può crearsi un tiro pericoloso dal nulla o trasformare ogni passaggio in una conclusione pericolosa.

Il primo tiro di Cristiano Ronaldo con la maglia della Juventus è arrivato dopo circa 18 minuti di gioco: una conclusione di prima intenzione, con la palla che viene da destra da Cuadrado e un uomo davanti, colpita di interno rasoterra e con la palla uscita di poco. Pur non colpendo al meglio il pallone, il tempismo con cui lo ha fatto - anticipando il tentativo di chiusura del difensore - aveva lasciato immobile Sorrentino. I suoi tiri non sono sempre puliti o precisi, ma più si avvicina alla porta più aumenta la sua capacità istintiva di rendere le conclusioni difficili da parare, in un modo o nell’altro.

Il secondo è arrivato al minuto 29, una velleitaria volée di sinistro da un angolo strettissimo, ed è stata l’ultima del primo tempo. Nel secondo tempo Ronaldo ha aumentato la frequenza con cui ha cercato la porta, concentrando 5 conclusioni in circa 30 minuti, tutte nello specchio della porta, tutte respinte da Sorrentino.

Non a caso le più pericolose sono arrivate dopo l’ingresso di Mandzukic e il suo relativo spostamento a sinistra. Partendo da quella zona di campo, con l’area occupata dal croato e Dybala, Ronaldo ha trovato più spazio per le sue giocate. La più bella lo ha visto, partendo da sinistra, rientrare sul destro e, dopo una deliziosa giravolta, calciare pur avendo tre avversari addosso. Il suo destro a giro - quasi da fermo - è partito molto forte e pulito, e solo una grande parata di Sorrentino ha negato a Ronaldo un esordio con un grande gol.

L’occasione più pericolosa è invece arrivata dopo un’azione confusa che l’ha visto ricevere palla da Dybala all’interno dell’area di rigore. Dopo un ottimo controllo e un tocco per aggiustarsi il pallone, Ronaldo ha calciato a colpo sicuro, forse anche troppo, senza accorgersi del recupero di Cacciatore che con una tempestiva scivolata è riuscito a deviare il suo tiro sopra la traversa.

Sui 2.26 Expected Goals creati dalla Juventus, 0.76 sono arrivati dalle conclusioni di Ronaldo.

Cristiano Ronaldo dopo l’ingresso di Mandzukic

Alcune azioni di Cristiano Ronaldo dopo l’ingresso di Mandzukic.

Con l’ingresso di Mandzukic al posto di Douglas Costa al minuto 64, la posizione di partenza di Ronaldo è cambiata, o sarebbe meglio dire che è tornata quella più “classica” sul lato sinistro di un attacco a tre punte. Da quel momento il portoghese ha toccato molti più palloni, accettando anche di rimanere largo e crossare verso l’interno dell’area.

Forse per abitudine, forse perché spinto dal momento di massima pressione della Juventus, da quel momento Cristiano Ronaldo è salito di livello. Da quella posizione ha giocato i due passaggi chiave della sua partita, tra cui un perfetto cross per la testa di Mandzukic che meritava sicuramente una miglior sorte.

Si è guadagnato una punizione da posizione pericolosa che poi è andato a calciare costringendo Sorrentino alla respinta; con un tacco di pregevole fattura ha premiato una sovrapposizione di Alex Sandro: ha saltato Tomovic con un doppio passo; ha partecipato all’azione del gol annullato a Mandzukic (forse proprio a causa di un suo fallo di mano).

La prestazione di Cristiano Ronaldo al Bentegodi non rimarrà nella storia, al di là delle nostre aspettative. Eppure tra le pieghe di una partita difficile, per lui e per la squadra, ha fatto intravedere di non essere «un giocatore diverso», come detto da Allegri nel dopo gara. Malgrado il ritardo di condizione è salito di livello nell’ultimo terzo della gara, svolgendo un ruolo importante nella rimonta della Juventus pur senza essere entrato in prima persona nella costruzione dei gol.

È sembrato muoversi meglio in coppia con Mandzukic, ma la stagione è lunga e sappiamo che Allegri lavora molto sulle combinazioni tra i suoi giocatori fino a trovare la migliore alchimia. La partita con il Chievo ci ha detto che Ronaldo sta lavorando per essere la miglior versione di sé stesso anche in questa nuova esperienza.

Perché questo accada dovrà migliorare la sua forma fisica, l’intesa con i compagni e aiutare Allegri a trovargli la miglior posizione in campo. Cosa che Cristiano Ronaldo sa fare meglio di tutti.