VAR & polemiche: l'analisi degli episodi della prima giornata di Serie A

Serie A

Lorenzo Fontani

Con la prima giornata (al netto delle gare rinviate) arrivano anche le prime polemiche in seguito alle decisioni arbitrali. Non basta il VAR a placare gli animi delle società scontente: il Torino la più irritata

LE PAROLE DI PETRACHI

RIVIVI LA PRIMA GIORNATA DI SERIE A: TORINO-ROMA - LE GARE DELLE 20.30 - CHIEVO-JUVE - LAZIO-NAPOLI

Che non sarebbe stata una stagione semplice per gli arbitri lo si era capito già il giorno prima dell'inizio del campionato, venerdì 17 (ecco...) a Coverciano, quando al tradizionale incontro istituzionale per gli auguri di buona stagione hanno dato buca i presidenti/commissari di Figc, Lega A (rappresentata se non altro dal DG Brunelli) e Lega B. Un fatto mai accaduto, segnale del caos che regna ai piani alti del calcio. 

Il presidente dell'Aia Nicchi non ha nascosto la sua irritazione: gli arbitri si sentono lasciati soli e che ai primi episodi contestati sarebbe ripartito il classico tiro al piccione era fin troppo prevedibile. Così come non è una novità la non completa comprensione delle dinamiche del Var, che quest'anno ancora più del primo, seguendo il solco tracciato dal finale della scorsa stagione e dal Mondiale in Russia, dovrà entrare in azione solo di fronte a errori chiari ed evidenti (nel protocollo gli aggettivi sono diventati due, non casualmente).

Per questo, la polemica del Torino sulla mancata revisione del contatto Fazio-Iago Falque si scontra con le immagini che mostrano un contatto non abbastanza vistoso (chiaro ed evidente appunto) da legittimare una chiamata di Massa a Di Bello. Allo stesso modo, il gol annullato al Torino ci aiuta a ricordare che quest'anno, con l'evoluzione della tecnologia che analizza il fuorigioco, sarà più semplice intervenire anche per posizioni irregolari di pochissimi centimetri.

Tutto secondo norma dunque, anche a Reggio Emilia, dove si potrà discutere la scelta dell'arbitro sul campo ma non quella del Var in occasione del rigore concesso al Sassuolo e di quello chiesti dall'interista Asamoah: non sono questi gli errori, o presunti tali, su cui è previsto di rivedere le immagini (stesso dicasi per la "trattenutina" di Cacciatore su Cuadrado in Chievo-Juve). Prima lo si capisce, anzi prima lo si vuole capire, e meglio è.

Le gambe di Magnanelli e Asamoah si toccano, ma niente rigore per l'Inter

Chiosa per la strana gestione di Banti in occasione del gol annullato a Milik in Lazio-Napoli: non si è trattato di un intervento del Var (Rocchi) con gol annullato in maniera anomala, senza cioè "on field review", ma l'arbitro livornese ha fatto tutto da solo: ha visto lo scontro aereo tra Koulibaly e Radu ma ha atteso lo sviluppo dell'azione e ha fischiato soltanto dopo il gol e dopo aver "rivisto" mentalmente il contatto. Freddezza dettata dall'esperienza, che avrebbe però potuto suggerirgli una gestualità più chiara, magari con l'aiuto del fischietto, dal momento che il braccio verso il centrocampo può indicare sia gol valido che fallo in attacco.

Il contatto Koulibaly-Radu che porta all'annullamento senza VAR del gol di Arek Milik