Roma-Chievo, la partita di Stephan El Shaarawy: gol, ricordi ed esordi

Serie A
El Shaarawy punta a un altro super gol (Getty)

Per l'attaccante giallorosso sarà una gara speciale: contro il Chievo esordì in Serie A nel 2008 con la maglia del Genoa, mentre l'anno scorso segnò un gran gol partendo da centrocampo. 5 reti in carriera ai gialloblù

ROMA-CHIEVO MINUTO PER MINUTO

Quando El Shaarawy vede il Chievo si scatena, ormai è un’abitudine. Piacevole per lui, un po' meno per gli avversari. Quando vede il Chievo, poi, probabilmente segna, un'altra routine di casa El Sha. L’ha fatto l’anno scorso all’Olimpico (due anni fa in entrambe le gare) e anche con il Milan nel 2012. Domenica sarà ancora Roma-Chievo (gara in programma alle 12.30), il Faraone l'ha già messo nel mirino.

'Golazo' con dedica speciale

Il gol più bello l'ha segnato la stagione scorsa, pochi dubbi: una cavalcata iniziata a centrocampo e conclusa con un destro sul secondo palo, dopo aver saltato due giocatori. Dopo andò in panchina ad abbracciare Marco Ferrelli, uno dei fisioterapisti della Roma, fondamentale per il suo percorso di crescita. Stephan aveva diversi problemi alla schiena, guarì grazie a lui e gli dedicò uno dei gol più belli della sua carriera. Cuore d’oro, persona semplice.  

Contro il Chievo l'esordio in Serie A

Il Toro vede rosso e parte alla carica, a El Shaarawy basta il gialloblù. Lui, il “Faraone” da Savona. Che probabilmente - anzi, di sicuro - ogni volta che “vede” il Chievo ripensa anche al suo esordio in Serie A nel 2008: 16 anni e 54 giorni, Genoa-Chievo, il 21 dicembre di 10 anni fa. La storia di El Shaarawy iniziò lo stesso giorno in cui di solito inizia l’inverno. Meno luce, giornate più corte, un lampo nel buio per farsi conoscere. Quel pomeriggio, Stephan divenne il più giovane esordiente del Genoa in Serie A, un record battuto da Pellegri nel 2016 (15 anni e 280 giorni, come Amadei). Michele Sbravati - responsabile del settore giovanile rossoblù - lo portò al Genoa giovanissimo, intuendone le qualità di base, il talento nei colpi. Stephan aveva 11 anni e giocava da mezz'ala, il suo primo allenatore lo reinventò esterno d'attacco cambiandogli la vita. Prima il Padova in prestito (9 gol al primo anno tra i pro), poi il Milan tra alti e bassi, tappa a Montecarlo e infine la Roma, una seconda occasione.

Concorrenza? Meglio così: "Voglio giocarmi il posto"

29 gol segnati con la Roma. Alcuni bellissimi, come la doppietta contro il Chelsea della stagione scorsa. Poi la semifinale di Champions League persa contro il Liverpool e le lacrime sentite il giorno dell’addio di Totti, dove Stephan pianse come un bambino. Infine, la maglia della Nazionale ritrovata, con la convocazione per gli Europei del 2016. El Sha ringrazia la Roma e la società ci punta, anche se stavolta sarà dura conquistarsi un posto dall’inizio. Tuttavia, nonostante la concorrenza sugli esterni (Under e Kluivert su tutti), il “Faraone” ha deciso di restare: “Voglio giocarmi il posto, non mi muovo da Roma. Qui sto bene e sono felice”. Punto. El Shaarawy resta e adesso, un anno dopo quel gol da wow, potrebbe tornare titolare contro il Chievo. Da sempre un portafortuna personale, tra gol e bei ricordi. Passato, presente, ora anche il futuro. Chissà cosa si inventerà.