Dopo la sosta per le Nazionali, la Serie A si prepara a tornare in campo. Domenica pomeriggio, all’Allianz Stadium, arriverà il Sassuolo, secondo in classifica dietro proprio ai bianconeri e vera sorpresa di questo campionato. Fra tabù da sfatare, conferme da consolidare e i protagonisti: ecco numeri, statistiche e curiosità di questa sfida
La sosta per le Nazionali, ormai, è alle spalle. La Serie A è pronta a tornare e lo farà con le tre partite in programma domani: si comincia con Inter-Parma alle 15, poi Napoli-Fiorentina alle 18 e, infine, Frosinone-Samp alle 20:30. Per vedere all’opera la Juventus, invece, bisognerà aspettare fino a domenica pomeriggio, quando i bianconeri ospiteranno all’Allianz Stadium il Sassuolo di De Zerbi, secondo in classifica e a due lunghezze di distanza proprio dai ragazzi di Allegri. Un’altra vittoria per mantenere salda la testa della classifica da una parte, continuare a stupire anche in casa dei più forti dall’altra.
Le statistiche
Certo, per Boateng e compagni non sarà semplice, anzi. Torino è terra davvero molto ostica per il Sassuolo, storicamente parlando. La Juventus, infatti, è la squadra contro cui il Sassuolo ha perso più incontri (8 su 10) e subito più reti (25, come la Lazio) nella sua storia in Serie A. I bianconeri, inoltre, hanno vinto tutti gli ultimi 5 confronti di Serie A contro il Sassuolo, segnando 16 reti (sempre in gol nel primo tempo) e subendone 2. L’ultimo precedente è di quelli che lascia a bocca aperta, perché si tratta di un 7-0 a favore dei ragazzi di Allegri, una delle peggiori sconfitte del Sassuolo nella sua storia in massima serie. In caso di vittoria, la Juventus si troverebbe per due anni consecutivi a punteggio pieno dopo le prime quattro giornate disputate: sarebbe la prima volta nella sua storia. A far impallidire Berardi e compagni anche i numeri dei bianconeri davanti ai propri tifosi. Dall’apertura dell’Allianz Stadium, infatti, la Juventus è la squadra che, nei cinque maggiori campionati europei, ha vinto più gare casalinghe (113) dopo il Barcellona (115). Inoltre, nella passata stagione, ha saputo mantenere la porta inviolata in 12 gare interne, record assoluto nella Serie A 2017-2018. Ma non solo difesa, perché anche l’attacco di Allegri gira eccome, tanto che i bianconeri sono la squadra ad aver effettuato il maggior numero di tiri fino a questo momento in tutto il campionato (67) e la seconda ad averne subite di meno (26, più solo della Fiorentina che però ha una partita in meno). Dall’altro lato il Sassuolo può arrivare a Torino a testa altissima: ha eguagliato la sua miglior partenza in un campionato di Serie A, ovvero quella dei 7 punti nella stagione 2015-2016 (lì pareggiò alla quarta giornata con la Roma). Inoltre la squadra di De Zerbi ha perso solo una delle ultime sette trasferte in Serie A: tre successi e tre pareggi per i neroverdi nel parziale.
I protagonisti
Sicuramente, fra i più attesi, c’è Cristiano Ronaldo, ancora a secco dopo le prime tre giornate. E’ dal 2008-2009 che il portoghese non si sblocca oltre la quarta giornata. Anche l’anno scorso si è sbloccato alla quarta gara. Lo ha fatto al suo 28° tiro tentato (per ora è a quota 23 conclusioni). Chissà se partirà dal primo o tornerà ad accomodarsi in panchina Paulo Dybala, che con la tripletta ai danni dei neroverdi dell’anno scorso raggiunse quota 8 marcature dopo soltanto quattro giornate appunto. Il Sassuolo è fra le vittime preferite anche di Pjanic (3 i gol segnati) che ha punito più volte soltanto il Torino. Nelle ultime sfide fra le due squadre, ad aver avuto i piedi piuttosto caldi sono stati Khedira (3 gol e 2 assist) Bernardeschi (un gol e 2 assist nelle ultime 3 partite) e Alex Sandro (2 assist e un gol). Dall’altra parte ci proveranno Boateng (già a quota due reti quando, in passato, non aveva mai segnato prima della settima giornata) Manuel Locatelli (il cui ultimo gol risale proprio ad una partita contro la Juventus dell’ottobre del 2016) e Alessandro Matri, grande ex di turno. Così come Allegri, che ha vinto 6 dei 9 precedenti contro il Sassuolo in A (una sconfitta fatale gli costò la panchina al Milan)