E' il caso dell'arbitro dismesso dall'Aia per "motivate ragioni tecniche". E' tornato a disposizione della sezione di Latina e ha diretto la gara di Allievi regionali tra Vis Sezze e Tor De' Cenci in attesa che si discuta di nuovo il ricorso contro la dismissione decisa dalla Commissione arbitrale di serie A
Il 13 maggio scorso dirigeva Sampdoria-Napoli a Marassi (finendo nelle cronache per la sospensione decisa in seguito a cori discriminatori nei confronti dei napoletani). Esattamente 5 mesi dopo, il 13 ottobre, è sceso in campo per arbitrare la sfida degli allievi regionali tra Vis Sezze e Tor De' Cenci. Sulla terra battuta, senza Var, anzi senza nemmeno gli assistenti ad aiutarlo sui fuorigioco. E' la strana vicenda di Claudio Gavillucci, che al termine della scorsa stagione è stato bocciato dalla Commissione arbitrale di serie A, tecnicamente "dismesso per motivate ragioni tecniche".
Legittimamente e come sempre accaduto, secondo i vertici Aia, illegittimamente secondo l'arbitro di Latina, che ha fatto ricorso e - dopo aver perso in primo grado - discuterà di nuovo la sua vicenda il 26 ottobre davanti al Tribunale Federale Nazionale (la corte d'Appello ha infatti ordinato di ripetere il dibattimento per "difetto di contraddittorio"). Così, in attesa che i giudici federali si pronuncino sul suo futuro, Gavillucci è di nuovo a disposizione della sezione di Latina, alla quale ha deciso di devolvere i rimborsi delle partite che dirigerà, ed è tornato alle origini, quando - come tutti gli arbitri agli inizi - correva dietro ai ragazzini sui campi polverosi delle categorie minori. Per la sorpresa e il divertimento degli stessi ragazzini, che in attesa di coronare il sogno della serie A si sono potuti confrontare con qualcuno che l'ha conosciuta davvero.