Scontri Liverpool, tifoso Roma condannato a 3 anni per disordini. Ma cade l'accusa di lesioni
Serie ALa sentenza della Corte di Preston sugli scontri in occasione di Liverpool-Roma: il tifoso romanista è stato assolto dall'accusa di lesoni. Per i giudici non è stato lui a colpire Sean Cox
"Disordini violenti". È questa la motivazione della condanna comminata a Filippo Lombardi, il 21enne tifoso della Roma imputato per gli scontri di Liverpool in occasione della semifinale di Champions League dello scorso aprile. Un fan dei Reds, Sean Cox, venne aggredito e ridotto in fin di vita, con seri danni cerebrali. "Vede doppio, a volte triplo, non riesce a parlare ma capisce tutto. Ha la parte destra del corpo paralizzata", aveva raccontato la moglie all'Independent a inizio ottobre. Lombardi è stato condannato a tre anni per "violent disorder", ma è stato assolto dal secondo capo di imputazione, quello per gravi lesioni. La sentenza del tribunale di Preston ha riconosciuto all'ultrà giallorosso l'estraneità rispetto all'aggressione a Cox, anche se l'accusa sosteneva che il giovane si fosse tolto la cintura e avesse colpito il tifoso irlandese. I giudici inglesi lo hanno comunque condannato a tre anni di reclusione per aver partecipato attivamente agli scontri. Per disordini violenti era stato condannato anche l'altro tifoso romanista, Daniele Sciusco, che dovrà scontare due anni e mezzo di carcere. C'è ancora mistero, invece, sul terzo indagato, denominato N40, ancora in attesa di essere estradato in Inghilterra. Secondo i giudici è lui il responsabile del pugno a Cox.
Il processo
In tribunale per il verdetto c'erano una dozzna di famigliari di Sean Cox, compresa la moglie Martina. Lombardi, che ha avuto a disposizione un interprete durante il dibattimento, è tornato su quella maledetta sera, affermando di essersi perso in prossimità di Anfield Road e di aver sfoderato la cintura per paura di trovarsi in mezzo ai tifosi del Liverpool. "Il calcio è descritto come un bel gioco ma i terribili eventi che hanno avuto luogo fuori dallo stadio di Anfield hanno senza dubbio rovinato la sua reputazione", ha detto il giudice Mark Brown a conclusione dell'udienza.