Tutte e due le squadre sembrano in ottima forma, Spalletti ha più giocatori che possono accendersi e cambiare la partita, Gattuso può invece contare su un gioco più definito. Stabilire una favorita è ancora più difficile del solito
Sia il Milan che l’Inter arrivano al derby in un ottimo momento di forma. I rossoneri hanno vinto le ultime tre partite segnando in tutto dieci gol, i nerazzurri hanno invece messo in fila sei successi a partire dalla sfida contro il Tottenham che sembra aver dato una svolta a questa prima parte della stagione. Stabilire una favorita è insomma ancora più difficile del solito, e anche i precedenti degli ultimi anni disegnano una condizione di equilibrio quasi perfetto. Gli ultimi nove derby sono finiti con cinque pareggi e due vittorie a testa, tutte con un gol di scarto a parte un 3-0 del Milan alla fine di gennaio del 2016.
Gennaro Gattuso finora ne ha giocati due, quello in Coppa Italia deciso ai supplementari da Patrick Cutrone e l’ultimo dello scorso aprile, uno 0-0 condizionato dalle clamorose occasioni sbagliate da Icardi. In nessuno dei due casi il Milan ha mostrato il suo lato migliore, colpa anche di un calendario che aveva infilato i due derby in periodi molto negativi per i rossoneri: a dicembre, quando la panchina di Gattuso sembrava a rischio dopo le brutte sconfitte contro il Verona e l’Atalanta, e ad aprile, dopo le sconfitte contro l’Arsenal e la Juventus che avevano ridimensionato i progressi fatti nei mesi precedenti.
Tutte e due le volte il palleggio del Milan, probabilmente il tratto che più definisce il suo gioco, non era stato brillante. In Coppa Italia Gattuso ci aveva addirittura rinunciato puntando su una strategia conservativa che mescolava difesa bassa e ripartenze, nell’ultimo confronto di aprile era stata invece l’Inter a imporre il contesto, costringendo i rossoneri ad adattarsi. Grazie al loro pressing, i nerazzurri avevano manipolato la manovra milanista indirizzandola nelle zone di campo in cui potevano controllarla meglio, e passando soprattutto da Brozovic erano riusciti a manovrare con qualità dopo aver attirato la pressione delle mezzali rossonere, Kessié e Bonaventura.
La migliore azione dell’Inter nell’ultimo derby, iniziata dal basso e rifinita da Candreva dopo una serie di passaggi che avevano mandato a vuoto la pressione milanista. Il leggero fuorigioco di Icardi aveva fatto annullare il gol.
Spalletti potrebbe puntare anche stavolta sulla stessa strategia, adattandola ovviamente alle piccole modifiche che ha subito nel frattempo la formazione del Milan. Ad aprile infatti il tecnico nerazzurro aveva scelto di non far giocare la palla a Bonucci lasciando molta libertà a Romagnoli, stavolta potrebbe invece decidere di escludere proprio Romagnoli e di far iniziare l’azione a Musacchio.
Nonostante l’addio di Bonucci, il possesso del Milan nel frattempo è diventato ancora più sicuro, la costruzione del basso sempre più insistita e ragionata, forse proprio per compensare la capacità di verticalizzare rapidamente persa con la cessione di Bonucci. Quella di Gattuso è tra le squadre che manovrano di più nella propria metà campo, a conferma dell’attenzione posta sulla qualità dell’uscita della palla dalla difesa, per disordinare lo schieramento avversario e arrivare agli esterni d’attacco, i giocatori che definiscono l’azione una volta superato il centrocampo. Forzare la manovra rossonera col pressing potrebbe insomma essere meno semplice dell’ultima volta per l’Inter.
È scontato che una delle parti principali della strategia di Spalletti si concentrerà sui modi per limitare Suso, che come sempre è il principale riferimento per avanzare a destra e oltretutto sta attraversando un grande momento di forma. Nelle ultime due giornate ha collezionato 2 gol e 3 assist, due dei quali per Higuaín, con cui sembra aver già sviluppato un’ottima intesa. Suso resta la principale fonte di pericoli per il Milan ma Spalletti può contare su Asamoah, che con la maglia della Juve ha mandato in crisi lo spagnolo nell’ultima finale di Coppa Italia. In alternativa il tecnico nerazzurro potrebbe decidere di inserire Vrsaljko a destra e di spostare D’Ambrosio a sinistra, per controllare meglio, con un terzino il cui piede forte è il destro, il classico movimento ad accentrarsi di Suso.
Contro il Chievo, Suso ha firmato tutti e tre gli assist per i gol del Milan.
L’Inter è più portata ad allungarsi per forzare il recupero alto della palla e, anche se il suo pressing non è sempre efficace, può contare su giocatori abituati a coprire grandi porzioni di campo - Brozovic, Perisic, Nainggolan - per chiudere i buchi che si aprono nello schieramento se la squadra avversaria riesce ad aggirare la pressione manovrando. La SPAL nell’ultima giornata ci è riuscita spesso e ha creato diversi pericoli, un esempio che potrebbero seguire i rossoneri, potendo però contare su giocatori offensivi di ben altro livello. La sfida tra la pressione alta interista e la costruzione bassa milanista sarà quindi decisiva per l’andamento della partita.
Anche in fase di possesso, comunque, l’Inter tende ad allungarsi e non sempre riesce a manovrare con brillantezza dopo aver passato il centrocampo. La lunga striscia di vittorie ha comunque confermato che il ricorso ai vecchi metodi, come i cross - l’Inter resta sempre la squadra che ci prova di più in Serie A: 32 cross a partita in media - o l’intesa tra Icardi e Perisic, grazie ai quali tra l’altro i nerazzurri avevano costruito la vittoria per 3-2 nel derby di andata dello scorso campionato, restano una soluzione efficace per vincere le partite. Oltretutto quest’anno la squadra di Spalletti sembra occupare meglio l’area, con l’inserimento di un centrocampista (solitamente Vecino, ma è in dubbio e al suo posto potrebbe giocare Gagliardini) ad affiancare Icardi e l’esterno opposto, mentre Nainggolan resta al limite dell’area per calamitare le respinte o dare l’opzione del cross all’indietro.
Le possibilità di vittoria dell’Inter aumenteranno sensibilmente se riuscirà a far prevalere la sua fisicità, nelle due aree così come sull’inizio azione rossonero. Quasi tutte le squadre affrontate nelle scorse settimane hanno fatto soffrire i nerazzurri, che però hanno sempre trovato il modo di superare i momenti difficili. Gli ultimi sei successi consecutivi sono stati costruiti infatti più con la capacità di cambiare con una sola giocata l’inerzia della partita che dominando gli avversari col gioco, e da questo punto di vista Spalletti può contare su più giocatori in grado di accendersi e inventare il colpo decisivo rispetto a Gattuso.
Il Milan sembra invece avere un’identità tattica più definita e maggiori sicurezze rispetto a qualche mese fa per riuscire a imporre il proprio palleggio. Nemmeno la squadra di Gattuso ha però raggiunto la maturità necessaria a controllare le partite, e anzi in ogni gara ha almeno un momento di sbandamento che finora l’ha sempre portata a subire gol, a parte la trasferta contro il modesto Dudelange.
Il derby inaugura un periodo che aiuterà a chiarire la piega che prenderà la stagione delle due squadre. Da qui alla prossima sosta l’Inter incontrerà anche la Lazio, un’altra concorrente per uno dei posti alle spalle della Juve, l’Atalanta e due volte il Barcellona nel girone di Champions League; il Milan potrà finalmente rendere più veritiera la sua classifica recuperando la partita col Genoa, sfiderà la Juventus e per due volte l’avversario più temibile nel girone di Europa League, il Betis Siviglia. Vincere il derby sarebbe insomma per una delle due squadre il miglior modo per guardare con ottimismo alle difficili sfide delle prossime settimane.