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Milan, approvato il bilancio 2017-2018. Scaroni: "Tornati credibili con le banche, ma la sanzione Uefa arriverà"

Serie A

Il presidente del Milan ha parlato dopo l'approvazione del bilancio 2017-2018, soffermandosi su vari temi tra cui la decisione della Camera Giudicante dell'Uefa: "Entro fine anno attendiamo la sentenza, ma non saremo assolti". Sullo stadio: "Ci stiamo lavorando, è un obiettivo prioritario"

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l club rossonero ha approvato il bilancio 2017/2018, chiuso con una perdita di 135.638.498,93 milioni. Per quanto concerne il bilancio consolidato, invece, sono stati persi 126 milioni di euro, mentre nell’esercizio precedente la perdita era stata di 32. Al termine dei lavori, il presidente Paolo Scaroni ha risposto alle domande degli azionisti, soffermandosi su vari temi tra cui la questione relativa alla sospensione dei premi da parte dell’Uefa: "In attesa che la Camera Giudicante si esprima, il massimo organismo europeo ha deciso di congelare i ricavi che ci spetterebbero dall’Europa League. Non possiamo metterli a bilancio perché attendiamo la sentenza dell’Uefa, si tratta di 2.5 milioni di euro trattenuti in garanzia".

Questione stadio

Uno dei punti a cui l’attuale società sta lavorando è quello relativo allo stadio, come sottolineato anche da Scaroni: "Certamente disporre di uno stadio moderno ed efficiente è fondamentale per quei ricavi che mancano anche al Milan. Abbiamo preso in mano questo problema come una delle priorità, ci sono tante ipotesi al vaglio, inclusa la condivisione di San Siro con l’Inter. Si tratta di un obiettivo prioritario per noi, mi piacerebbe aver preso una decisione definitiva per la fine di quest’anno. Gli sponsor? Ci sono poche novità, non registriamo né grandi ingressi né grandi uscite Vogliamo sponsor, merchandising nonché i risultati sportivi. Se quest’ultimi sono deludenti, anche gli sponsor non arrivano. Noi fatturiamo quello che fatturavamo nel 2003, 15 anni fa. Il tema dei ricavi è vitale e ci sto dedicando tutta l’attenzione possibile".

Il mercato cinese

"Consideriamo la Cina un mercato fondamentale – prosegue il presidente del Milan - non vogliamo buttar via l’acqua sporca con il bambino. Quello che abbiamo fatto in Cina fino ad ora rischia di darci una cattiva reputazione, per questo motivo abbiamo deciso di essere presenti in Cina, spostando però la sede da Pechino a Shanghai per dare un segno di discontinuità. Il mercato cinese per noi è fondamentale, continueremo a esserci ma in maniera differente rispetto al passato. Accantonamenti? Abbiamo accantonato 18 milioni che è uno stanziamento prudenziale. Siamo stati graziati dall’Uefa, ma la partita non è finita. La Camera Giudicante deve comminarci una pena commisurata alle nostre trasgressioni, lo sapremo entro dicembre. Posso dire però che non saremo assolti, perché è difficile che la stessa corte che ci ha condannati possa cambiare idea".