Tottenham, Roma, Juventus: sono i prossimi tre impegni dell'Inter, tre test che potranno svelarci la vera natura dei nerazzurri e rivelare a quali obiettivi possono puntare in stagione. Aiutati da una rosa più ricca e da un Politano ormai fondamentale
Nell’ordine: Tottenham, Roma, Juventus. Una dopo l’altra, nel giro di 10 giorni. Ecco, se gli ultimi due risultati dell’Inter – batosta rimediata in casa dell’Atalanta e bella prova contro il Frosinone – avevano lasciato un po’ dubbiosi sulla vera identità dei nerazzurri, le prossime sfide ci daranno un’indicazione molto più precisa a riguardo. Probabilmente capiremo cosa è davvero l’Inter, ma soprattutto a che cosa può ambire.
Test Tottenham fondamentale
Senza scomodare la solita etichetta di anti-Juve, troppo spesso appiccicata e poi rimossa in maniera umorale, sulla base dell’ultimo risultato ottenuto, la fondamentale partita di Champions contro gli Spurs e la doppietta Roma-Juve in campionato con cui si inaugurerà il dicembre interista, potranno chiarire una cosa su tutte: quali sono gli obiettivi di questa stagione, in casa Inter.
Partiamo dal Tottenham: mercoledì 28 novembre, a Londra, l’Inter deve difendere il secondo posto nel girone di Champions (al momento ha 7 punti; gli Spurs 4), ma ha anche la grande occasione di lanciare un segnale forte e chiaro. Una grande partita in trasferta, soprattutto vista la delicatezza della sfida, rappresenterebbe quel passo in avanti a livello di maturità che si aspetta da tempo e che magari potrebbe “spaventare” le rivali. “L’Inter c’è”, sarebbe la traduzione immediata, specie se si considera che il Tottenham viene da un weekend in cui ha schiacciato il Chelsea, fino a quel momento imbattuto in stagione, con Pochettino che ha superato Sarri anche a livello tattico.
Una rosa più completa
Le premesse, vista la gara contro il Frosinone, sono ottime: finalmente, infatti, in casa Inter sono arrivati giocatori in grado di arricchire e completare la rosa, come dimostrato da chi pur avendo giocato meno è sceso in campo con lo spirito giusto e la voglia di dimostrare a Spalletti di poter essere utile al gruppo. Parliamo di Lautaro Martinez, il primo probabilmente ad aspettarsi più spazio quando era giunto all’Inter, ma bravo a lavorare in silenzio e a farsi trovare pronto quando gli sono state concesse delle chance (contro il Frosinone ha sostituito Icardi nel ruolo di unica punta: gol, il secondo in campionato, e un ottimo rapporto reti segnate/minuti giocati); ma anche di Keita, “vice-Perisic” contro il Frosinone e capace di interpretare il ruolo in maniera diversa dal croato ma non meno efficace. Contro alcune squadre, anche se non gli si può chiedere di coprire tutta la fascia, i suoi colpi possono rappresentare sicuramente un’arma in più. E poi ci sono le rinascite di Joao Mario o Borja Valero, per non parlare del modo in cui Spalletti ha reso Politano un elemento da cui questa Inter, adesso, non può prescindere. Per tutte le conferme del caso ci saranno dieci intensissimi giorni. Dieci giorni, tre grandi prove. Che non determineranno l’esito della stagione, ma che daranno di sicuro un’idea di cosa può essere l’Inter. La daranno alle avversarie, ma anche all’Inter stessa.