Gattuso: "Il mio Milan non muore mai. Gli infortuni un'anomalia: forse abbiamo sbagliato qualcosa..."

Serie A
Gennaro Gattuso (getty)

L'allenatore rossonero ha parlato a Milan Tv dopo il pareggio dell'Olimpico contro la Lazio. La prestazione ha soddisfatto Gattuso, nonostante l'emergenza: "Tre giocatori hanno subito infortuni tendinei, tutti nello stesso reparto: stiamo valutando eventuali errori"

CALDARA: "VIA IL TUTORE, CI VEDIAMO A FEBBRAIO"

GATTUSO: "SALVINI PENSI ALLA POLITICA"

L'infermeria è piena, ma Gennaro Gattuso non vuole alibi. Il suo Milan è stato raggiunto nei minuti finali dalla Lazio, a un passo da una vittoria fondamentale in ottica Champions League. Eppure l'allenatore rossonero è soddisfatto dalla prestazione e guarda avanti. "La squadra si è compattata nel momento di difficoltà. I nazionali sono tornati molto carichi. Questa è una squadra che non muore mai: quando tutti ci danno per morti, riusciamo a tirare fuori ottime prestazioni - ha detto Gattuso in un'intervista a Milan Tv -. Dobbiamo mettere da parte la paura, ma se riusciamo a giocare liberi di testa e di gambe possiamo dare tanto. Poi certo, questi infortuni sono un'anomalia, soprattutto perché hanno colpito tre giocatori (Musacchio, Caldara e Romagnoli, ndr) nello stesso reparto e tutti con problemi tendinei. Stiamo valutando se abbiamo sbagliato qualcosa...".

Verso l'Europa League

Giovedì 29 novembre il Milan ospita a San Siro il Dudelange, match valevole per la quinta giornata di Europa League. "Una partita da vincere a tutti i costi con meno fatica possibile - ha proseguito Gattuso -. Higuain? Giocherà in coppia con Cutrone se Patrick recupera. Il Pipita l'ho visto tranquillo in questi giorni, nonostante le molte chiacchiere su di lui". 

"Al Milan vivo un sogno"

Allenare questi giocatori in un club con questa struttura è un sogno, seppur faticoso - ha concluso l'allenatore rossonero -. Il mio è un ruolo pieno di responsabilità. Però mi sento a mio agio e, soprattutto, sono un privilegiato. Ho vissuto situazioni più complesse, quando non sapevo dove posare il borsone o allenarmi. Nei momenti di maggior difficoltà penso proprio di essere un privilegiato ad avere alle spalle una società di questo livello".