Juventus-Inter, Del Piero: "Nerazzurri stanno tornando rivale numero 1. Icardi come Trezeguet, segna sempre"
Serie AL'ex capitano bianconero ricorda i suoi gol nel derby d'Italia: "San Siro 2006, gol su punizione e prima esultanza con linguaccia". Giudizi esaltanti per Icardi e Dybala. Sull'importanza della partita per la Juventus: "Ha ragione Allegri, pesa di più la sfida allo Young Boys"
“È stata la più grande rivalità che ho vissuto. E ora l'Inter sta tornando la rivale numero 1 della Juventus: lo dico da un paio d’anni. La società è solida, l’allenatore conosce la A, la rosa è valida”. Alessandro Del Piero non ha dubbi quando si parla di Juventus-Inter. L'ex capitano bianconero ha raccontato ai microfoni della Gazzetta dello Sport il suo avvicinamento al derby d'Italia in programma all'Allianz Stadium per la quindicesima giornata di campionato. La sua storia personale è legata alla sfida, giocata 25 volte in campionato, da due momenti su tutti: il gol della vittoria nel contestatissimo 1-0 dell'aprile 1998 e la rete del 2-0 nel marzo 2012, in una vittoria che diede una spinta importante alla conquista del primo scudetto dell'era Conte in panchina. Nell'album dei ricordi, però, Alex sceglie anche una terza rete: “Quello di San Siro nel febbraio 2006: gol su punizione nel finale e debutto dell’esultanza con la linguaccia”. Oggi Juventus-Inter è l'incrocio tra una realtà che sta cercando di scavare un solco con la concorrenza in campionato, con 40 punti su 42 a disposizione sin qui incamerati, e una squadra allestita con un'imponente campagna acquisti estiva per tornare subito grande. “Quale partita è più importante tra l'Inter e lo Young Boys? Allegri ha ragione in pieno – osserva Del Piero - naturalmente la sfida con gli svizzeri dovrebbe essere più agevole, ma bisogna osservare con lucidità la situazione e vedere quali squadre passano come prime agli ottavi di Champions e quali come seconde. C'è grande differenza”. Oggi la sua maglia numero 10 è sulle spalle di Paulo Dybala, per il quale Del Piero ha parole dolci: “Ha le qualità per fare tutto. Ci sono delle analogie con il mio percorso e naturalmente delle differenze. Molto dipende anche dal contesto, dall’organizzazione di gioco. Dybala potrebbe anche essere lasciato libero di fare il...Dybala”. E di fronte avrà lo spauracchio Mauro Icardi, a segno già 8 volte in carriera contro la Juventus “Fa parte proprio di quella categoria, i grandi centravanti – spiega Del Piero - e va sfruttato per quello che può dare: lui è un uomo d’area come Inzaghi, Trezeguet, Vieri. E segna sempre”.
Juventus-Inter, Del Piero esalta Cristiano Ronaldo: "Suo arrivo spinta importante per il calcio italiano"
Tra una carezza per Gianluca Vialli, “un leader nato che sta affrontando con la solita mentalità un’altra sfida da vincere” e i sinceri complimenti al nuovo capitano bianconero Chiellini (“Giorgio è l’ultimo superstite della B, ha completato tutto quel percorso: la fascia gli giova, ha fatto la miglior partenza di sempre”), Del Piero ha spiegato alla Gazzetta dello Sport le ragioni per le quali la squadra di Allegri corre più delle altre: “Mentalità, qualità, ambizione, struttura. Ecco cosa c'è di particolare nella Juventus. Quest'anno la squadra sta esprimendo una sensazione di forza sotto ogni aspetto. E la rosa è talmente ampia da consentire di schivare ogni difficoltà”. E se a fine anni '90 la sfida era tra Alex e Ronaldo il Fenomeno (“Ogni domenica per me era una sfida virtuale con lui a chi segnava di più, a chi dribblava di più, a chi faceva più assist, a chi lasciava maggiormente a bocca aperta la gente”), oggi tutti aspettano il primo derby d'Italia giocato da Cristiano Ronaldo: “La Juventus è l’ambiente ideale per un fuoriclasse con la sua mentalità – ammette Del Piero - l’arrivo di Cristiano ha dato una spinta importante alla Juve, ma anche al campionato italiano. C’è più attenzione. Questo è l’anno zero, si riparte”. Si riparte, come in ogni Juventus-Inter che si rispetti: “Pronostici? Come ai bei tempi dico 1X2. Ma l’1 ha qualche possibilità in più” risponde Del Piero a precisa domanda. Ma occhio anche alle sensazioni, che possono contare più del risultato finale: “Di solito al termine di questa partita - ricorda - torni negli spogliatoi con una consapevolezza in più. Nel gennaio ‘98 noi perdemmo a San Siro con l’Inte r 1-0, ma avremmo meritato di vincere e uscimmo dal campo convinti di conquistare lo scudetto. E fu così”.