Milan, Gazidis per rilanciare il club: i punti del programma

Serie A

Idee chiare e un piano ben definito per restituire al Milan il prestigio perduto in questi ultimi anni. Ivan Gazidis è già al lavoro per vincere la sua nuova sfida attraverso idee molto pratiche tra cui la valorizzazione dell'Academy, il nuovo stadio di prorietà, l'aumento dell'appeal del brand e la voglia di ottenere risultati sportivi importanti

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Un quarto posto (come obiettivo minimo nel medio periodo) da conquistare e il passaggio ai sedicesimi di Europa League (obiettivo imminente) da ottenere per programmare la rinascita di un Milan che vuole tornare grande. A livello di prestigio attraverso i risultati sportivi ma anche e, soprattutto, come società modello sotto l'aspetto economico e organizzativo. Per questo Ivan Gazidis ha accettato una nuova sfida dopo aver contribuito alla crescita di un club come l'Arsenal. Idee chiare e precise che toccano tutti gli aspetti di una società di calcio: dalla rosa ringiovanita e ricca di talenti, allo stadio di prprietà (con l'Inter e non necessariamente il Meazza), su tutti. Un programma rigido negli obiettivi ma elastico e pieno di creatività per quanto riguarda le modalità dello sviluppo.

Il senso di appartenenza e la passione

Può partire così il progetto di Gazidis. Non da atti pratici ma da un'idea per rendere efficaci poi tutte le mosse da attuare. Innanzitutto il riconoscersi come parte di un progetto ambizioso e importante per tutti quelli che intraprederanno l'avventura al Milan. Così è accaduto all'Arsenal con la valorizzazione dell'Academy e talenti (due o tre a stagione) portati fino in prima squadra. Per questo una della sue prime apparizioni al Milan è stata al Vismara, il centro sportivo delle giovanili rossonere. I campioni cresciuti in casa sono un suo cavallo di battaglia e anche per questo motivo ha accettato la proposta di Leonardo e Maldini (due eroi del Milan) e non pensa di mettere in discussione Gattuso.

I quattro punti del programma senza scadenze temporali rigide

Gazidis non è soltanto uomo di idee. Da queste discende necessariamente la parte pratica declinata in un mini-programma (non in senso riduttivo ma in senso di puntualità) studiato ad hoc in questa prima fase ma che governerà tutta la sua attività durante la permanenza in rossonero.

1- Per prima cosa il calcio: pensare a ciò che succede in campo e allo spettacolo prodotto dalla squadra per ottenere risultati importanti per restituire al club l'antico prestigio.

2- Lo stadio di proprietà: sarà fatto in collaborazione con l'Inter in modo tale da ripartire il costo dell'investimento e da attirare più sponsor.

3- Crescita commerciale e dei servizi: aumentare l'appeal del brand Milan, che è un marchio importante nel mondo, migliorare la comunicazione digitale e anche il merchandising in tutto il mondo per dare visibilità e nuova popolarità al club.

4- I rapporti con le istituzioni del calcio: in questo ci sarà grandissima collaborazione con il presidente Scaroni maggiormente impegnato sul fronte nazionale (Figc e Lega) mentre sarà lui a curare i rapporti internazionali con Uefa e Fifa.

Il Fair Play Finanziario

Gazidis si è dovuto districare in un momento del club complicato da un punto di vista economico per quello che deciderà la Uefa sulle sanzioni da comminare al club per le violazioni sul Financial Fair Play. Il nuovo ad del Milan non è spaventato, anzi, accetta la sfida perché abituato a lavorare con un metodo in cui la stella polare è, appunto, la disciplina di bilancio.

Il ruolo dato da Elliott, impegno a lungo termine

La scelta di Elliot di affidare il rilancio a un uomo esperto come Gazidis lascia presupporre che il suo impegno non sia a breve termine ma potrebbe essere a lungo termine e comunque senza particolari scadenze. La propensione che ha Gazidis nell'accettare le sfide è più di una garanzia rispetto all'impegno del fondo americano. Il nuovo ad crede nell'inclusività da una parte e nella diversità dall'altra e per questo motivo sarà in grado di affrontare anche le questioni legate a ambiti non prettamente sportivi. La nuova sfida è cominciata.