Roma-Genoa, Di Francesco: "Squadra ancora malata, ma abbiamo tirato fuori l'orgoglio"

Serie A

L'allenatore giallorosso commenta la sofferta vittoria sul Genoa: "Tatticamente e tecnicamente abbiamo commesso tanti errori, ma emotivamente i ragazzi hanno fatto la partita che mi aspettavo. Zaniolo? Quando l'ho schierato a Madrid qualcuno mi ha detto che non stavo bene..."

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Il risultato torna a sorridere alla Roma, che batte il Genoa 3-2 al termine di una partita che nel corso dei 90' è cambiata tante volte. E se i limiti della squadra giallorossa sono stati evidenti anche contro la squadra di Prandelli, Eusebio Di Francesco può almeno ripartire dall’orgoglio mostrato dai suoi giocatori: "Devo fare i complimenti ai ragazzi – ha ammesso a Sky Calcio Club – perché abbiamo giocato in un ambiente particolare. C’era in atto una contestazione alla quale si è arrivati anche per nostro demerito. La squadra è ancora malata, ma ho visto l’orgoglio e la voglia di portare a casa i tre punti". Una delle note liete della serata è stato Zaniolo, schierato come falso nueve in un attacco completato da Under e Kluivert: "Quando l’ho mandato in campo a Madrid qualcuno mi ha detto che non stavo bene. Ma è la dimostrazione che quando ci sono talento e applicazione, l’età non conta. Alla Roma finora è mancata la determinazione, se l’abbiamo trovata in un ragazzino di 19 anni ben venga. Lui nel ruolo di Pastore? Con il piglio che ha può fare tutto, deve migliorare alcune scelte quando ha la palla e imparare a temporeggiare, ma ben venga questa voglia di aggredire”.

"Emotivamente è stata la partita che volevo"

"Se guardiamo la partita tatticamente e tecnicamente – ha proseguito Di Francesco – ci sono stati tanti errori, ma mi interessava relativamente: dal punto di vista emotivo i ragazzi hanno fatto la partita che volevo e che mi aspettavo contro una squadra che ha dimostrato di essere in salute". L’allenatore spiega poi le scelte tattiche adottate a inizio gara: “Scelte che si legavano a tante situazioni, volevo una prestazione emotiva perché gli errori li abbiamo fatti schierandoci in un modo o nell’altro". Infine, un’analisi sulla prestazione di Schick: "Quando è entrato si è messo al servizio della squadra.  Gli manca un po' di determinazione, voglio che vada ad attaccare la porta, che non si faccia problemi. Prima si diceva che giocava poco, ora gioca con continuità e da lui ci aspettiamo tanto, lui è un ragazzo che se va in difficoltà deve essere aiutato".