Juve, il tridente Mandzukic-Ronaldo-Dybala come Ravanelli-Vialli-Del Piero: i punti in comune

Serie A

Vanni Spinella

A suggerire il paragone è stato lo stesso Del Piero: lui come Dybala, fantasisti con il 10 sulla schiena; Mandzukic e Ravanelli generosi dal gol pesante; Vialli e Ronaldo i leader carismatici col compito di finalizzare. A fare da filo conduttore... Massimiliano Allegri

JUVE-ROMA 1-0, GOL E HIGHLIGHTS

Il paragone potrà sembrare audace, magari per certi versi tirato, ma ad autorizzarlo (meglio: a suggerirlo) è proprio uno di quei tre che vengono scomodati e avvicinati a questi tre, quelli che fanno volare la Juventus di oggi. Mandzukic-Ronaldo-Dybala come Ravanelli-Vialli-Del Piero: l’ha detto lo stesso Alex Del Piero, e allora vale la pena soffermarsi a riflettere, spingersi oltre nel giochino, con tutti i ‘ma’ del caso, a partire da “ma quella Juventus giocava in un modo diverso”.

Quella Juventus è quella di Lippi, che conoscerà il suo apice nella stagione 95/96 con la vittoria della Champions (ai rigori contro l’Ajax) e che giocava con un tridente “puro”, Ravanelli-Vialli-Del Piero, passato alla storia anche per la grande propensione al sacrificio dei suoi interpreti, che rendeva possibile mantenere l’equilibrio in campo sfoggiando comunque tre attaccanti dall’enorme confidenza con il gol. Saranno 44, a fine stagione, quelli messi in fila dal magico tridente, con Ravanelli capocannoniere della squadra (17, di cui 12 in campionato, 4 in Champions e uno in Coppa Italia), Vialli a 14 e Del Piero che divise i suoi 13 tra campionato (6) e Champions (6), col resto di uno in Coppa Italia. Sono già 28 (9 Mandzukic, 12 Ronaldo, 7 Dybala, che come Del Piero dà il meglio in Champions, 5) quelli del tridente odierno.

Dybala come Del Piero

Appurato che l’attuale Juventus di Allegri gioca in maniera diversa (4-3-1-2, Dybala trequartista a suggerire per gli altri due), i punti di contatto si possono trovare serenamente, nell'atteggiamento globale delle due squadre (con i tre davanti "chiamati a difendere quando c'era da difendere", dice Del Piero), ma anche nei confronti tra i singoli. Proprio Del Piero-Dybala è quello che nasce più spontaneamente, con la 10 che veste bene sulle spalle di entrambi e che proprio Del Piero consegnò idealmente all’argentino con un vecchio tweet datato agosto 2017, in cui dava la sua benedizione e un solo suggerimento: “Goditela”. Entrambi fantasisti dal piede fatato (uno il destro, l’altro il sinistro), in grado di galleggiare sulla trequarti così come di agire da seconda punta, non è raro vederli scambiarsi complimenti o messaggi social, come quando promisero di sfidarsi in una gara di punizioni.

Mandzukic come Ravanelli

Guardi Mandzukic, invece, e subito ripensi alla generosità di Ravanelli, sempre pronto a una corsa indietro per dare una mano al compagno – esattamente come il croato – senza che ciò poi si tramutasse in scarsa lucidità davanti alla porta, anzi. E se il “cattivo” Mario è diventato l’uomo dei gol pesanti in questa stagione – andando a segno in tutti i big match contro Napoli, Roma, Inter, Milan e Lazio – Ravanelli nella stagione dello scudetto (94/95) fu qualcosa di molto simile. In quell’anno il titolo fu a lungo un affare tra Juve e Parma, con Ravanelli decisivo in entrambi gli scontri diretti (doppietta sia all’andata che al ritorno), con il 3-1 dell’8 gennaio 1995 in particolare che regalò ai bianconeri il titolo di campioni d’inverno. Per non parlare del gol più pesante di tutti, quello nell’1-1 con l’Ajax in finale di Champions. Magari meno raffinati di altri compagni, Mandzukic e Ravanelli sono il prototipo del giocatore che sa farsi amare dal pubblico e dalla squadra, quello al quale difficilmente un allenatore rinuncia.

Ronaldo come Vialli

La leadership carismatica, invece, oltre a una passione comune per la rovesciata, è il tratto che unisce Vialli e Ronaldo, sulla carta anche quelli con il compito di finalizzare. E se la prima immagine di Vialli che viene in mente a un tifoso bianconero è quella del capitano che solleva la Champions, è inutile dire che il pensiero di quello stesso tifoso corre immediatamente all’uomo che quest’anno potrebbe permettere di aggiornare i poster.

Il tridente Ravanelli-Vialli-Del Piero durò due stagioni e poco più (nato con Del Piero che prese pian piano il posto di Baggio e sparito con le cessioni di Vialli e Ravanelli, entrambi in Premier, nell’estate ’96), portando scudetto alla prima e Champions alla seconda. Ma la cosa incredibile è che, in campionato, solo in una occasione i tre andarono a segno tutti insieme nella stessa partita. Capitò proprio all’ultima giornata del campionato 1994/95, Juventus-Cagliari 3-1. Apre Del Piero, poi segna Vialli, la chiude Ravanelli. Per il Cagliari, il gol del momentaneo pareggio l’aveva segnato un certo Massimiliano Allegri. Era destino che dovesse essere lui il testimone della staffetta.