Hamsik, orgoglio Napoli: "Il club è cresciuto con me, Ancelotti è un vincente. Fiero del record di gol e presenze"
Serie AIl centrocampista slovacco è nel club da 12 anni: "Onorato di aver superato un giocatore come Maradona, questo club ha dei tifosi unici. Sarri ha fatto un lavoro magnifico. Ora modulo e modo di giocare sono cambiati, ma otteniamo comunque buoni risultati"
Dodici anni con la maglia del Napoli sulle spalle, con la fascia al braccio e i galloni di capitano conquistati sul campo. Marek Hamsik si prepara a festeggiare i dodici anni con la maglia azzurra sulle spalle, a un anno dal superamento del record di gol ai danni di Diego Armando Maradona e in coda a un 2018 che l'ha anche consacrato come primatista di presenze con il club, primato festeggiato a inizio novembre contro il Paris Saint-Germain e ottenuto sorpassando una bandiera del Napoli come Giuseppe Bruscolotti.
Hamsik, cuore di Napoli: "Noi al top in Europa e in Italia"
Arrivato al Napoli appena 20enne e con il club appena tornato in Serie A, nel 2007, Hamsik ha contribuito alla consacrazione del club ai piani alti del calcio italiano ed europeo. Un cammino passato per 518 presenze, 121 reti e 111 assist. Anni da leader, che il centrocampista slovacco ha ripercorso ai microfoni del sito ufficiale dell'Uefa: "In questo tempo il Napoli è cresciuto e diventato una delle squadre migliori del mondo. Abbiamo puntato a vincere il campionato in Italia per alcuni anni. Sfortunatamente abbiamo solo sfiorato il titolo, ma il Napoli appartiene alle squadre top in Italia ed in Europa”. Il rapporto di Hamsik con la città va oltre il calcio: "Loro apprezzano la mia fedeltà - spiega il diretto interessato - e il fatto che sia rimasto qua tutti questi anni. E' raro avere un rapporto così al giorno d'oggi. Sono onorato".
Hamsik-Ancelotti, da un recordman all'altro
Nel corso di 12 mesi il capitano del Napoli ha superato due record: quello di gol, stabilito da Diego Armando Maradona e quello di presenze appartenente a Bruscolotti. "Sono onorato di aver superato un giocatore come Maradona - è l'emozione del numero 17 del Napoli - era il mio idolo, quindi sono particolarmente felice di averlo superato e di aver raggiunto questo record: si è congratulato di persona con me. Ovviamente, non sarò mai il numero uno a Napoli. Sarà sempre Diego". Di certo Hamsik, per i suoi tifosi Marekiaro, è orgoglioso di far parte della storia del Napoli, "un club con una ricca storia e con dei tifosi unici. Un record così non verrà mai dimenticato". Un'affermazione valida anche per la simbolica fascia di recordman di presenze: "E' sicuramente un altro record importante per me, per la mia carriera. Sono orgoglioso di aver giocato così tante partite in questi 12 anni". Numeri importanti, quasi unici, che attestano la tenuta atletica e mentale di un campione ancora nel pieno della carriera e la bontà del lavoro fatto da chi lo ha allenato. Maurizio Sarri l'ha reso più completo, Carlo Ancelotti l'ha reimpostato da regista davanti alla difesa. Hamsik non ha dubbi: "Sono due allenatori fantastici, ma molto diversi. Sarri ha fatto un lavoro magnifico: abbiamo giocato un calcio spettacolare per tre anni, ammirati in tutta Europa. Poi c'è stato questo cambiamento, sicuramente un buon cambio. Abbiamo l'allenatore che ha vinto più trofei europei, e anche se il modulo e il modo di giocare sono cambiati, otteniamo buoni risultati e giochiamo un bel calcio offensivo".