Gravina sui cori razzisti: "Cambiamo procedura per sospendere partite in Serie A"

Serie A

Il presidente FIGC ha annunciato nuovi provvedimenti riguardanti la sospensione delle partite in caso di cori razzisti: "Ai primi 'buu', il gioco verrà sospeso e le squadre si raduneranno in mezzo al campo. Se continueranno, tutti negli spogliatoi e a quel punto deciderà il responsabile dell'ordine pubblico"

ANCELOTTI: "RAZZISMO, INTERROMPERE LE PARTITE SAREBBE SEGNALE FORTE"

CALCIOMERCATO LIVE, TUTTE LE TRATTATIVE DI OGGI

"Il calcio italiano ha bisogno di interventi profondi e immediati: non c’è più tempo da perdere": il tema razzismo negli stadi, ma anche l’utilizzo dei giovani, le infrastrutture, la Nazionale e il Var. In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha affrontato vari aspetti e annunciato alcune novità inerenti soprattutto alla lotta contro il razzismo, definito "un problema culturale sul quale lavorare tutti insieme, associazioni e istituzioni del Paese". Dopo aver sottolineato quanto sia "fondamentale la prevenzione e la sensibilizzazione verso famiglie e scuole", Gravina ha parlato anche dell'ipotesi sospensione delle gare durante le quali i tifosi si renderanno protagonisti di cori razzisti: "Nel prossimo Consiglio Federale di fine mese – ha rivelato – semplificheremo l’iter di sospensione delle partite: contestualmente all’annuncio dello speaker, il gioco verrà temporaneamente sospeso e le squadre si raduneranno in mezzo al campo. Se i cori continueranno, torneranno negli spogliatoi; a quel punto sarà il responsabile dell’ordine pubblico a decidere se riprendere o sospendere definitivamente il match". Non sarà quindi l’arbitro a decidere: "Escludo questa eventualità, l’arbitro deve fare l’arbitro e non può essere sua la responsabilità di mandare a casa 50.000 persone".

Per quanto riguarda sanzioni alle squadre e responsabilità, Gravina aggiunge: "Penso che le responsabilità debbano essere personali, altrimenti si diventa prigionieri di pochi delinquenti. Sebbene la responsabilità oggettiva sia un caposaldo della giustizia sportiva, bisogna riflettere se non sia il caso di attenuarla aggiungendo delle esimenti. Per esempio, se il resto dello stadio sovrasta i buu con gesti di disapprovazione, bisognerà tenerne conto".

Giovani e infrastrutture

Non solo razzismo, però. Gravina ha affrontato anche altri aspetti del calcio italiano. Sull’utilizzo dei giovani, Gravina spiega: "Spero di non dover ricorrere a norme che ne obblighino l’utilizzo. Ho ridotto a 50 i centri territoriali federali, perché i 200 inizialmente previsti erano solo uno spot, un’esagerazione. Invece ho rafforzato questi 50, con l’obiettivo che diventino centri d’eccellenza: l’auspicio è creare una Academy federale con una selezione dei migliori talenti dai 15 ai 18 anni scelti in un toreno nazionale per le scuole: è lì che vogliamo prendere i più forti". Sul progetto delle seconde squadre arriva invece la bocciatura: "Non è un mio progetto e lo chiuderò, è stato concepito frettolosamente dalla gestione commissariale. Penso a un sistema diverso, che premi davvero i giovani abbassando il limite da 23 a 20 anni". Gravina si esprime anche su stadi e infrastrutture: "Porteremo avanti un’attività di revolving in accordo con il Credito Sportivo e la Cassa Depositi e Prestiti: vogliamo semplificare i tempi per la realizzazione degli stadi. Una nuova legge? Sì, ma le società abbandonino certi propositi speculativi".

Il Var e la Nazionale

Gravina parla anche di aspetti legati strettamente al gioco, come l’utilizzo del Var: "Le procedure attuali richiedono una rivisitazione, dobbiamo essere più aperti. A volte nel girone d’andata l’intervento del Var è stato interpretato come un peccato di lesa maestà. Bisogna aiutare però anche gli arbitri, con le nostre dichiarazioni: non possono sempre essere indicati come i colpevoli di uno sfascio". Infine, un commento sulle parole del Ct Mancini che sogna l'accoppiata Europeo-Mondiale: "Quando me l'ha detto per la prima volta, sognava ad occhi aperti. Poi però ha cominciato a dare al sogno contorni reali: il progetto sta crescendo, abbiamo una delle Nazionali più giovani della storia. Sono disposto a pregare insieme a lui".