Mihajlovic: "Boskov unico, così facemmo esordire Totti con la Roma"
Serie AL'allenatore serbo ha raccontato del suo rapporto con Boskov, svelando anche il retroscena dell'esordio di Totti: "Vincevamo 2-0 contro il Brescia mancavano 15' alla fine, mi avvicinai alla panchina e chiesi al mister di metterlo dentro". Sul suo futuro: "Vorrei provare ad allenare all'estero"
Sinisa Mihajlovic racconta Vujadin Boskov. L’ex tecnico di Milan e Torino, oggi senza squadra, è intervenuto a ‘Rabona’ per spiegare il rapporto che aveva con l’allenatore serbo, un’icona del calcio italiano e scomparso nel 2014 all’età di 83 anni. Un retroscena, in particolare, lo ha commosso quasi fino alle lacrime: “Boskov era molto intelligente - ha detto Mihajlovic, visibilmente emozionato - Tu pensavi che facesse ciò che gli dicevi, invece faceva ciò che diceva lui". Nel 1993 fu proprio Mihajlovic, allora alla Roma, a suggerire a Boskov di fare esordire Francesco Totti in Serie A: "Portiamo questo ragazzino con noi - ha ricordato - è bravo, se ci va bene lo facciamo esordire. Vincevamo 2-0 (contro il Brescia, ndr) mancavano 15 minuti alla fine, mi avvicinai alla panchina e chiesi al mister di metterlo dentro”. In quel momento nacque uno dei talenti più cristallini della storia del calcio italiano.
"Vorrei allenare all'estero"
Mihajlovic ha parlato anche del suo futuro: “Ho rifiutato diverse proposte inItalia perchè voglio andare all'estero, sono qui dal 1992 e voglio provare a fare un’esperienza fuori dalla Serie A”. Parlando della sua carriera, poi, ha analizzato il suo stile nel calcio di punizione: “Calciavo le punizioni in tutti i modi ma prendevo sempre la stessa rincorsa, in modo che il portiere non potesse sapere che tiro avrei fatto, e poi lo guardavo fino all'ultimo passo, cosa che non facevo per i rigori”. E ha proseguito scherzando: “Ai miei giocatori dico sempre che ho sbagliato più rigori che punizioni. Ho giocato a calcio solo perché ci sono le punizioni, altrimenti avrei preferito la pallacanestro”, ha concluso.