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Papu Gomez, re Mida di Instagram: i post più esilaranti

Serie A

Alejandro Gomez è il re Mida dei social: ogni cosa che pubblica è degno di attenzione e fa il giro del mondo. Dalla "Papu Dance" alla fasce personalizzate, per finire ai rapporti ricchi di affetto e ilarità con i suoi partner d'attacco. E poi l'amore vero, quello con la moglie Linda e i suoi tre figli, la ragione di vita che lo rendono un atleta apprezzato a 360°

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Difficile prenderlo sul campo, ancora più complicato rincorrerlo sui social. Alejandro Gomez è un fenomeno globale, in grado di attrarre l’attenzione su di sé non solo sul rettangolo di gioco ma anche, e alcune volte soprattutto, fuori. Merito di quel carattere estroverso, gioioso e generoso che lo ha reso un personaggio apprezzato e da tenere sempre sott’occhio. Un punto di riferimento per la sua famiglia, i compagni e per quella parte di tifosi che si affezionano alle questioni extracampo, quelle che consacrano l’argentino come un giocatore unico nel suo genere. L’ultima, ad esempio, riguarda quanto successo a Cagliari nell’ultima giornata di Serie A. Una gara piuttosto bloccata dal punto di vista delle emozioni, in cui a prendersi la scena è stato un raccattapalle, autore di un controllo al volo così bello da meritarsi l’applauso sincero di Gomez. Ed è proprio su questo gesto tecnico, più che sull’importantissima vittoria della Dea, che l’attaccante si è soffermato all’indomani della trasferta sarda, sottolineando appunto ancora una volta come sia un giocatore fuori dal comune, attento a ogni dinamica di campo e non solo a 360°. “Bravo, continua così” gli ha scritto su Instagram, dopo che il ragazzino si è fatto riconoscere sui social. E ricevere la benedizione del Papu vuol dire già essere sulla strada giusta.

Genesi della "Papu Dance"

Tutto ciò che tocca metaforicamente l’argentino, infatti, solitamente si trasforma in oro. Come la “Papu Dance”, il balletto ideato dall’attaccante per reagire emotivamente alla squalifica ricevuta e diventato in poche settimane un fenomeno virale. Movimento del bacino che ha fatto il giro del mondo e che tutti, dai più piccoli ai più grandi, hanno iniziato a emulare, quasi come se la gioia di muoversi in libertà e a ritmo di musica fosse imprigionata prima che Gomez aprisse quello scrigno magico. Quel balletto ha contagiato tutti ed è arrivato a toccare le corde più profonde del suo animo, le stesse che lo hanno convinto a trasformare la sua danza in qualcosa di molto più importante di una semplice esultanza: non solo un modo per festeggiare i suoi gol e far del bene all’Atalanta, ma anche una ‘soluzione’ per far del bene agli altri. La “Papu Dance”, infatti, è diventata ben presto una hit in voga in tutto il mondo con la partecipazione di Dj Matrix e ha dato la possibilità di creare un’iniziativa di beneficenza, volta ad aiutare con i proventi delle vendite la Scuola calcio Insuperabili per atleti disabili. Iniziativa che si è rivelata un successone e che, per merito anche dei suoi risultati sportivi, unita a una maggiore celebrità resa possibile dalla convocazione in Nazionale, ha toccato tutti i punti del globo.

Da Petagna a Zapata: attenti a quei due

Non è sempre stato tutto rose e fiori. Il Papu Gomez ha affrontato un percorso tortuoso nella sua vita, costretto a ricominciare e riconquistare la fiducia altrui dopo il trasferimento in Ucraina, al Metalist, l’esperienza più nefasta della sua carriera. Lezione imparata che lo ha maturato e portato a fare da chioccia ai suoi compagni di squadra e, in particolare, ai suoi partner d’attacco. Il suo rapporto con Andrea Petagna, infatti, va ben oltre il campo ed è diventato, anche questo, un fenomeno social. Coppia quasi inseparabile, capace di riportare l’Atalanta in Europa e di completarsi a vicenda come due tessere di un puzzle. Abbracci, fotomontaggi e sfottò hanno riempito entrambi gli account Instagram in questi mesi, prima che l’attaccante scuola Milan prendesse la decisione di trasferirsi alla Spal. “Ricordati che sarò sempre qua per qualsiasi cosa tu abbia bisogno”. Con questo post Gomez ha salutato l’attaccante classe ’95, prima di formare un altro tandem offensivo che sta facendo sognare Bergamo. Quello con Duvan Zapata, diventato anche lui il soggetto preferito nelle foto del Papu. Gli scherzi e i sorrisi sono stati sostituiti dall’ormai tradizionale selfie ‘serioso’ post partita, diventato ormai quasi un portafortuna visti gli straordinari risultati sotto porta del centravanti colombiano, ma non si è placata la vena cinematografica che ha raffigurato i due in virali fotomontaggi. Ma fermarsi solo a loro non basta. Forte è la sua amicizia con Gollini, numerose le prese in giro pubblicizzate verso gli altri compagni di squadra, da Barrow a Berisha, per finire ai grandi rapporti con Dybala, Rigoni e Castro.

Fasce, giochi e famiglia

La grande forza dell’argentino è, senza dubbio, la sua famiglia. Numerosi i momenti condivisi, sui social, con la moglie e figli, impiegati in varie attività dopo l’allenamento con la squadra. I bambini che di dormire non ne hanno proprio voglia e lo costringono a giocare alle varie console fino a tarda sera. Il tempo trascorso con il piccolo Bautista davanti a Super Mario non lo risparmia dagli scherzi e le facce buffe con l’altra figlia dal cuore impavido, Costantina, e dall’affetto verso l’ultimo arrivato in casa Gomez, Milo. E poi c’è l’amore smisurato per la moglie Linda, a cui non rinuncia mai di dedicare un pensiero social e senza il quale la sua vita sarebbe completamente diversa. Insieme hanno costruito una splendida famiglia ed è stata lei a ideare le fasce di capitano personalizzate che l’attaccante ha indossato con orgoglio ogni settimana, prima che la Lega optasse per una linea uguale per tutti a partire da quest’anno. Holly e Benji, la prima versione della playstation, il tributo alla Chapecoense sono solo alcune delle fasce messe in mostra da Gomez sul campo e sui propri account social, colti anch’essi ben presto da un flusso di curiosità che è andato oltre i confini. Un modo per essere originali, strappare un sorriso e cercare allo stesso di combattere battaglie molto importanti al giorno d’oggi, come quello sui diritti delle donne. Non manca, infine, l’autoironia, che lo tramuta in versione Babbo Natale o Freddie Mercury e che, aspetto fisico a parte, mostra poche differenze con la sua versione di dieci anni fa, come evidenziato dalla sua personalissima #TenYearsChallenge. La fenomenologia del Papu è tutto questo e anche altro. È un modo di approcciarsi alla vita in modo scanzonato, il trucco ben riuscito per non farsi buttare qualsiasi sia la montagna da scalare.