Milan, la svolta dopo il derby d’andata: più equilibrio, più vittorie, più punti

Serie A

Dal derby d’andata perso col gol di Icardi, i rossoneri hanno cambiato marcia: media punti aumentata da 1.5 a 2.1, gol fatti in calo ma limitate tantissimo le reti subite. Buone notizie intanto per Romagnoli: la sua presenza domenica pare non essere in discussione

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Una partita per la svolta, per dare un altro senso alla stagione. Un momento critico, quello che attraversò il Milan lo scorso ottobre, quando il derby si concluse con la rete di Mauro Icardi nel finale di gara che diede i tre punti all’Inter e fece nascere qualche interrogativo sul futuro di Gennaro Gattuso. Qualcosa è rimasta uguale: l’arbitro della partita ad esempio era e sarà ancora una volta Marco Guida di Torre Annunziata, ma tante altre cose hanno vissuto un profondo mutamento. A partire dall’attacco rossonero, che non vede più Gonzalo Higuain ma Krzysztof Piatek, e quello dei nerazzurri, che stanno cercando di ricucire quanto prima il rapporto con Icardi per reintegrarlo a tutti gli effetti nella disponibilità di Luciano Spalletti. Ad ogni modo, dopo quella sconfitta, i rossoneri hanno cambiato totalmente marcia. In questo senso, i numeri non mentono: la media punti, che in quel momento della stagione si attestava su 1.5 a partita, dal derby d’andata in poi è diventata di 2.1; la percentuale di vittorie è passata da un insufficiente 38% ad un più costante 58%. Una crescita importante, che si è tradotta proprio nel sorpasso operato dal Milan ai danni dell’Inter per il terzo posto in campionato. Adesso le due squadre sono separate da un solo punto, con le due milanesi che oltre a contendersi il ruolo di terza forza della Serie A vogliono anche prendere un discreto margine sulla Roma che insegue un posto in Champions League per la prossima stagione.

Il Milan e l’equilibrio ritrovato

Ciò che per certi aspetti può sorprendere è che il Milan attuale segna meno di quello di inizio stagione. La media gol fatti delle prime otto giornate di campionato recita 1.9 a partita, mentre dopo il derby d’andata è diventata di 1.4. Lo stesso valore è quello che riguarda la media delle reti subite nel primo periodo considerato, sceso vertiginosamente a 0.6. Questo vuol dire che il lavoro di Gennaro Gattuso si è tradotto in una maggiore maturità di squadra, che ha imparato a gestire i momenti della partita: sa quando colpire, sa come difendersi. Un equilibrio cercato fin dall’inizio che i rossoneri hanno fatto proprio da diversi mesi a questa parte. Una simile stabilità chiaramente ha aumentato il livello delle prestazioni e conseguentemente anche dei risultati, che hanno permesso al Milan di attestarsi ad un terzo posto che sembrava quasi utopia nella prima parte dell’annata. Il campionato è sicuramente ancora lungo, con il derby di ritorno e altre dieci gare da giocare, ma con i rossoneri in piena corsa Champions e in semifinale di Coppa Italia è difficile immaginare che Gattuso possa non essere riconfermato sulla panchina. Fondamentali nella rincorsa ai primi quattro posti, gli arrivi di Piatek e Paquetà, che hanno cambiato volto ad una squadra che mostrava troppi limiti tecnici e caratteriali.

Milan, Romagnoli ci sarà per il derby

L’avvicinamento alla stracittadina di Milano è stata piuttosto turbata per i rossoneri dalle indiscrezioni sulle condizioni di Alessio Romagnoli, che si è allenato anche oggi a parte. Tuttavia, c’è molto ottimismo sulla sua presenza per la partita di domenica, dal momento che il giocatore ha svolto un allenamento differenziato soltanto a scopo precauzionale a causa di un lieve fastidio. Ha ricevuto un trattamento a base di massaggi insieme ad altri compagni, dal momento che la sessione odierna, principalmente di scarico, è stata piuttosto blanda per tutti. Ancora nessuna indicazione sugli undici che Gattuso manderà in campo per il derby, dal momento che non è stata effettuata nessuna prova di formazione, che verosimilmente comincerà da venerdì, quando mancheranno due giorni alla partita. Ad ogni modo, difficile che l’allenatore del Milan scelga di cambiare qualcosa rispetto alla squadra che ha schierato spesso, nel suo 4-3-3.