Fiorentina, Pioli si è dimesso: "Sono stato costretto, messe in dubbio le mie capacità"

Serie A
(Getty)

L'allenatore ha deciso di lasciare la panchina viola spiegando i motivi all'Ansa. "Per me è una scelta dolorosa, ma sono state messe in dubbio le mie capacità professionali e umane: grazie a tutti, è stato un grande viaggio"

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Stefano Pioli lascia la panchina della Fiorentina. La decisione arriva a meno di 48 ore dalla sconfitta interna incassata domenica al Franchi contro il Frosinone. L'allenatore non ha più ravvisato gli elementi per andare avanti nel rapporto con il club e ha rassegnato le dimissioni. La mattinata di Pioli era iniziata con un confronto con il direttore generale dell'area tecnica Pantaleo Corvino e con la squadra, al termine del quale il tecnico ha lasciato il centro sportivo dove nel pomeriggio avrebbe dovuto guidare l'allenamento. Il suo posto dovrebbe essere temporaneamente preso da Emiliano Bigica, ex centrocampista della Fiorentina nella seconda metà degli anni '90 e attuale allenatore della formazione Primavera del club viola.

Pioli: "Costretto a lasciare, messe in dubbio mie capacità"

Stefano Pioli ha spiegato all'Ansa i motivi delle sue dimissioni: "Sono stato costretto - ha puntualizzato -. Sono state messe in dubbio le mie capacità professionali e, soprattutto, umane. Lascio un gruppo di ragazzi eccezionali, che hanno avuto una crescita dal punto di vista professionale e del valore, una squadra che ha l'opportunità di conseguire qualcosa di eccezionale giocandosi una semifinale di Coppa Italia. A seguito di questa scelt dolorosa - ha proseguito l'ex tecnico Viola -. Ringrazio di cuore chi ha percorso con me questo viaggio. Un grande grazie a Firenze e ai tifosi fiorentini: si è creato un legame speciale che porterò sempre con me, perché le avventure finiscono, ma le emozioni rimangono forti e presenti dentro tutti noi", ha concluso Pioli.

Il comunicato della dirigenza alla base delle dimissioni

Pioli dice addio alla Fiorentina a 20 mesi dal suo arrivo, datato giugno 2017. Alla base della scelta dell'allenatore ci sarebbe il comunicato del club successivo alla sconfitta contro il Frosinone, maturato in un summit al quale avevano partecipato il patron Andrea Della Valle (con il fratello Diego collegato dalla Cina, dove si trovava per affari), il presidente esecutivo Mario Cognigni, il club manager Giancarlo Antognoni e il dg dell'area tecnica Corvino. Nella nota, la proprietà si diceva "non disposta ad accettare quel che sta accadendo da qualche mese a questa parte" e chiedeva a Pioli di "gestire il momento con la competenza e la serietà che ha dimostrato nella prima parte del campionato". Parole nelle quali l'allenatore aveva ravvisato un attacco alla professionalità, in un rapporto già parzialmente deteriorato. Dopo la sconfitta del 15 marzo sul campo del Cagliari, lo stesso Pioli aveva manifestato incertezza sul futuro in panchina: "Dopo due anni ho deciso cosa mettere sul piatto - erano state le sue parole ai microfoni di Sky Sport - quando sarà il momento e ci sarà l'incontro ho le idee chiare su cosa ha funzionato e cosa no. Ma non ho deciso di andare via, tantomeno di rimanere". Una scelta presa tre settimane dopo, nonostante una semifinale di ritorno di Coppa Italia ancora da giocare e altre sette partite di campionato in calendario.

Il nuovo comunicato della Fiorentina

Nel pomeriggio il club Viola ha diffuso un breve comunicato per congedarsi dall'allenatore delle ultime due stagioni e comunicare che la seduta odierna sarà diretta dal vice-allenatore Murelli: "ACF Fiorentina comunica di avere ricevuto in data odierna le dimissioni del Mister Stefano Pioli. L'allenamento odierno si sta regolarmente svolgendo sotto la guida dell'allenatore in seconda Giacomo Murelli"