Inter, Nainggolan: "Ho un debito con i nerazzurri. Caso Icardi? Bravo Spalletti"

Serie A

Il centrocampista belga al Corriere dello Sport: "Sono in debito con la squadra, la mia stagione è stata condizionata dagli infortuni. Caso Icardi? Spalletti lo ha gestito bene. Sono anti-juventino. Zaniolo? Facile fare una buona stagione…"

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La sua prima stagione all’Inter non ha rispettato le attese, anche per via dei tanti infortuni che lo hanno frenato. Radja Nainggolan sa benissimo di non aver dato quel contributo che il popolo nerazzurro si aspettava da lui, ma allo stesso tempo è convinto di poter ancora dare tanto all’Inter e Luciano Spalletti, allenatore che lo ha fortemente voluto a Milano la scorsa estate. “Mi sento in debito con Spalletti e mi spiace non aver potuto dare il massimo per aiutare lui e la squadra”, ha ammesso il centrocampista belga nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata al Corriere dello Sport. “Ho avuto alcuni infortuni e sicuramente l’annata poteva andare meglio. Mi ha condizionato lo stop durante il precampionato: non è stato un problema leggero. Se avessi svolto una preparazione fisica completa, magari non avrei avuto un acciacco dietro l’altro. Purtroppo invece non sono mai arrivato al top della forma anche se ho sempre dato il massimo per aiutare i miei compagni. Rispetto ad altre stagioni sono meno soddisfatto delle mie prestazioni”, ha proseguito il Ninja.

"Sono anti-juventino"

Nainggolan che però non si arrende, anzi: “Nella mia carriera in media ero abituato a giocare 40-50 incontri a stagione. Qui all’Inter invece ho fatto 8-9 gare e poi mi sono dovuto fermare. E’ successo tre volte. E io per essere al meglio ho bisogno di giocare. Purtroppo è andata così. Ora voglio chiudere al meglio il campionato e ripartire bene il prossimo anno. C’è da cambiare qualcosa e ragionare sugli errori commessi anche da parte mia. Non necessariamente il mio stile di vita fuori dal campo Magari occorre studiare qualche allenamento particolare, lavorare di più in palestra”. Capitalo a parte merita il ritorno all’Olimpico, quello che per anni è stato il suo stadio: “A Roma ho vissuto anni indimenticabili e ho tanti ricordi belli: la scorsa stagione abbiamo raggiunto obiettivi importanti, ma le avventure finiscono e se ne aprono di nuove. Se preferirei, dovendo scegliere, battere la Roma o la Juve? Tutta la vita la Juve perché io sono anti-juventino. Ci sono tanti giocatori che quando sentono che la Juve li vuole, dicono subito di sì perché sanno che lì si vince. Io però non ho mai avuto la smania di andarci: preferisco conquistare un trofeo da protagonista piuttosto che alcuni scudetti giocando solo 10 partite. Ero così anche da ragazzo".

"Caso Icardi? Spalletti lo ha gestito al meglio"

Nainggolan elogia Spalletti nella gestione del caso Icardi: "In una squadra tutti sono importanti, ma nessuno è indispensabile. Mauro è forte, noi però abbiamo anche un altro grande attaccante (Lautaro, ndr) che ha fatto benissimo quando ha giocato ed è destinato a un futuro da top. Io dico che se Icardi ha avuto problemi con qualcuno, toccava a lui risolverli e non farli ricadere sulla squadra. Se n’è parlato troppo, però. Ora basta. Si sta allenando ed è a disposizione come tutti noi. Se continua così e fa gol, è un giocatore importante. Spalletti? Un allenatore deve essere credibile verso i giocatori e lui  ha cercato di gestire la situazione nel modo migliore facendo quello che doveva. Barella? E’ forte e mi assomiglia pure”. Battuta finale su Zaniolo, andato alla Roma proprio nell’operazione che ha portato Nainggolan all’Inter: “Io ho giocato 10 anni ad alto livello, 9 bene e questo così così. Lui ha fatto 20 partite in A, 18 buone. Sono contento per lui e gli auguro il meglio perché non sono invidioso di nessuno. Io penso alla mia carriera e stop. È facile fare una stagione buona, ma vediamo tra 10 anni...".