Milan-Lazio, Gattuso: "Ho visto una squadra da battaglia. Finale? C'era tanta tensione"

Serie A
(Lapresse)

L'allenatore del Milan soddisfatto per la vittoria sulla Lazio: "Siamo stati intensi, i ragazzi devono giocare per il blasone di questa maglia". E sulla rissa finale: "Mi sono stirato io per fare da paciere, ero in panchina e vedevo che litigavano. L'importante è che resti tutto in campo"

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Ritorno alla vittoria dopo un periodo complicato, con un punto conquistato in quattro partite, e quarto posto in solitaria almeno fino a lunedì sera, quando l'Atalanta sfiderà l'Empoli. L'1-0 sulla Lazio vale oro in casa Milan. Lo sa anche Rino Gattuso: “Per giocare contro la Lazio bisogna essere intensi e attenti – l'analisi dell'allenatore rossonero a fine partita - loro abbinano tecnica e fisicità. Abbiamo giocato sul campo della battaglia, delle seconde palle e siamo stati bravi. Quando ci siamo messi sotto punta con Suso e Calhanoglu gli abbiamo dato fastidio”. A Gattuso è piaciuto lo spirito del Milan: “Oggi avevamo il dovere di fare una prestazione gagliarda. Venivamo da un periodo non positivo ed era importante vincere. Ai miei chiedo di lottare per la maglia, non per me, quella che rimarrà sarà la storia del club. E poi oggi avevamo il dovere davanti a tutta questa gente di fare una prestazione gagliarda”.

“La rissa finale? Ho fatto da paciere e mi sono stirato”

L'allenatore rossonero si è anche concentrato sui singoli. Da Piatek (“Ha giocato 30 partite tra campionato e nazionale, è stato bravo oggi. Oggi contro Acerbi era difficile su ogni pallone, dobbiamo metterlo più in campo aperto e in condizione di fare male di rapina”) a Romagnoli, uscito per infortunio nell'ultimo quarto di gara: “Alessio non ha un problema muscolare, ha preso una botta su Correa quando ha fatto una scivolata nel primo quarto d'ora, poi ha accusato un fastidio dopo”. Chiosa con una battuta sulla tensione finale, con spintoni e parole grosse tra i calciatori in campo: “Mi sono stirato io per fare da paciere, ero in panchina e vedevo che litigavano. Si erano detti già qualcosina tra le due panchine, ma l'importante è che tutto si risolva in campo. Io ero un maestro quando giocavo nel fare queste cose, ora ci rifletto molto di più”.

Reina: "Vittoria di carattere, i traguardi passano dal gruppo"

Protagonista della serata di San Siro è stato Pepe Reina. "Sono tre punti pesanti, contro un avversario diretto nella lotta per la Champions - spiega il portiere spagnolo a Dazn - ci permettono di difendere il quarto posto e ci danno la spinta decisiva verso le sei finali che mancano. Il carattere non ci è mancato. Magari in altre partite abbiamo fatto meglio, ma non abbiamo mollato fino all'ultimo". Reina decisivo in particolare in avvio di partita, con una grande parata su Immobile: "Ho avuto la fortuna di reagire agilmente al suo tiro. Bisogna essere dei professionisti ogni giorno. A vincere e perdere è il Milan, non il singolo.Ovviamente a tutti i calciatori piace giocare ed essere protagonisti, ma il mio umile lavoro in questo momento è far crescere Gigio. Stiamo vedendo un Donnarumma più uomo e sono contento di questo". Guai a dare il Milan per favorito nella corsa al quarto posto: "Ora lo siamo, ma abbiamo una partita in più ed è tutto in ballo. Ci sono tante squadre in pochi punti. Noi non dobbiamo mollare di una virgola".

Calhanoglu: “Vogliamo la Champions”

Sulla stessa linea del compagno di squadra il numero 10 del Milan Hakan Calhanoglu: “Abbiamo giocato una buona partita di squadra - le parole del turco - mettendoci voglia e cuore. I complimenti vanno a tutti compresi i tifosi, che ci hanno spinto per 90 minuti. La Lazio ha una partita in meno e per noi vincere oggi era fondamentale, vogliamo la Champions perché è importante per noi e per la società, continuando così possiamo toglierci grandi soddisfazioni".