Cristiano Ronaldo, l'uomo dello scudetto Juve: gli 8 gol più belli

Serie A

Marco D'Ottavi

Ripercorriamo la prima stagione del portoghese in bianconero attraverso i suoi 8 gol più belli e decisivi. Tra i giocatori della Juventus è quello che ha segnato più gol in Serie A e servito più assist. È anche quello ad aver giocato più minuti

JUVE SCUDETTO, LO SPECIALE

VIDEO. CR7 E LO SCUDETTO JUVE: TUTTI I GOL

La Juventus ha appena vinto l’ottavo scudetto consecutivo, ma nessuno di questi è stato uguale a sé stesso. Quello insperato di Conte, quello del record di punti, quello della rimonta pazzesca, quello della sfida contro il Napoli di Sarri. Questo lo ricorderemo forse come lo Scudetto di Cristiano Ronaldo. Per lui è il primo ma è il sesto titolo nazionale considerando le 3 Premier e le 2 Liga. In una squadra piena di esperienza e talento, dove il singolo è sempre considerato come parte del collettivo, sarebbe sbagliato cercare un uomo copertina di questo successo. Tuttavia Ronaldo è la grande novità della Serie A e il suo impatto sul campionato è stato enorme, sia da un punto di vista mediatico che statistico.

Qualcuno poteva pensare a un impiego più ridotto, magari per tenerlo fresco per la Champions League, ma Ronaldo ha finito per giocare tutte le prime 26 partite del campionato, partendo dalla panchina solo contro l’Atalanta e saltando in totale un centinaio di minuti. Si è fermato solo dopo la vittoria nel ritorno con il Napoli, che ha decretato formalmente la vittoria della Juventus, anche per via di un infortunio subito in Nazionale.

Tra i giocatori della Juventus è quello che ha segnato più gol in Serie A, 19, e servito più assist, 8. È anche quello ad aver giocato più minuti, 2239, ed effettuato più tiri, 159 (oltre 100 in più del secondo, Dybala).    

Per celebrare la vittoria dello Scudetto ecco gli 8 gol più belli e decisivi di Cristiano Ronaldo.

Il gol dopo una corsa lunghissima al Sassuolo - 16/09/2018

Ve lo ricordate? Cristiano Ronaldo non ha segnato nelle prime 4 partite con la Juventus, poi ha trovato un gol fortunoso, ribadendo in rete da pochi centimetri una svirgolata sul palo di un giocatore del Sassuolo. È il primo gol e rimarrà tale, ed è un peccato, se vogliamo, perché pochi minuti dopo arriva il secondo, al termine di una bella azione corale ed il tipo di gol che ti aspetti da Ronaldo e che - magari, se sei tifoso - avresti preferito come primo (se vale qualcosa).

Su un calcio d’angolo calciato male dal Sassuolo, Emre Can allontana il pallone nella zona di Douglas Costa, che spalle alla porta aggancia al volo e fa partire la transizione con un passaggio al centro verso lo stesso Emre Can, che si trova il campo aperto davanti. Alla sua sinistra, sulla stessa linea, c’è Cancelo, mentre Dybala, il giocatore più avanzato, si sposta verso destra per aprire il campo all’inserimento del portoghese.  

Cancelo però si vede sorpassare da Ronaldo, che brucia 50 metri di campo con la determinazione che gli riconosciamo, anche egoistica se volete, di voler essere lui quello ad occupare quel gustoso corridoio verso la porta. Cancelo, da buon soldato, rispetta le gerarchie, si ferma, e lascia Ronaldo fare il suo: stop di esterno destro e sinistro incrociato sul palo lontano.

Il gol di prima, di sinistro, all’Udinese - 06/10/2018

Se nel gol al Sassuolo Ronaldo usa il sinistro come un righello, tracciando con precisione la retta più difficile da intercettare per il portiere, in questo gol all’Udinese, lo usa come un maglio per colpire il più forte possibile una sponda all’indietro di Mandzukic.

Per spiegare i numeri di Ronaldo, cioè i suoi gol, raramente si parla della sua capacità di riuscire ad essere preciso e coordinato anche quando usa il sinistro. In carriera ha segnato oltre 100 gol usando il piede debole (mi viene difficile ipotizzare qualcuno migliore di lui in questa statistica) e 3 dei primi 4 gol segnati con la maglia della Juventus sono arrivati proprio usando il piede sinistro.

Se facessimo vedere questo gol all’Udinese ad una persona che conosce il calcio, ma che per qualche motivo non ha mai visto giocare Ronaldo, direbbe senza alcun dubbio che è mancino: il portoghese calcia quel pallone come farebbe un mancino, ovvero di prima, forte e preciso.

Il gol dalla distanza all’Empoli - 27/10/2018

Che Cristiano Ronaldo sia profondamente cambiato, come calciatore, nel corso della sua carriera è evidente a tutti. Il portoghese passato dall’essere un’ala dribblomane e barocca a un attaccante spietato e marziale senza il pallone. Però se è vero il detto secondo cui “chi nasce tondo non può morire quadrato”, capita ancora di vedere nel suo gioco delle scintille di un Ronaldo antico. Brilla nei doppi passi, nei momenti in cui si ferma e sfida l’avversario con finte da far west, persino po’ leziose.

Lo vediamo anche in certe conclusioni, che non fanno parte dei “classici tiri in porta di Ronaldo”, tiri che prova più di tutti (in Serie A tenta 6.1 conclusioni a partita, il secondo - Insigne - 4.6), ma che sono particolarmente pretenziosi. Ronaldo non calcia da lontano come gli altri, ha studiato un sistema tutto suo, che in questo momento è magari meno efficace, ma sicuro di grande effetto: in questo gol all’Empoli, che insieme a un calcio di rigore regalerà 3 punti importantissimi, Ronaldo sembra quasi flettersi, come a voler colpire una pallina da tennis più che un pallone.

Il gol al volo al Manchester United - 07/11/2018

Dopo il gol, questo gol, Cristiano Ronaldo è volato verso la bandierina come fa ogni volta, ma invece di fare la sua caratteristica esultanza - SIUUUUU - si è alzato leggermente la maglietta è si è indicato gli otto addominali scolpiti (sì, due in più delle normali persone scolpite) come di solito si fa con il compagno che ti fa un assist particolarmente ispirato (anche se in questo caso l’assist particolarmente ispirato era di Bonucci).

Ronaldo forse ha evitato un’esultanza più scalmanata per rispetto della sua ex squadra, ma non volendo mancare di rendere evidente la bellezza di questa rete, ha pensato che tanto valeva coinvolgere la sua parte del corpo preferita, immagino, anche perché era il primo gol con la nuova maglia nella sua competizione preferita, che arrivava solo alla quarta giornata.

Ronaldo era stato espulso nella prima partita di Champions, aveva saltato la seconda per squalifica e poi era andato a secco nella terza. Per un giocatore con più gol che partite negli ultimi dieci anni, una quarta partita senza gol sarebbe stata forse troppo. Forse è questa ansia che l’ha spinto ad aggredire con quella decisione il lancio di Bonucci, lasciandosi alle spalle Lindelof, e colpendo poi al volo di collo pieno senza mai staccare gli occhi dal pallone, come un innamorato folle.

È un gol tecnicamente molto difficile, perché nello spazio di qualche decimo di secondo Ronaldo deve coordinarsi, trovare il pallone in un punto preciso della sua traiettoria, tenere il piede rigido per non tirare in curva e - in qualche modo - sentire la porta e De Gea. Ronaldo fa tutto questo in maniera non solo feroce, ma anche elegante - solo all’ultimo la schiena si ingobbisce un pelo - una caratteristica che non sempre gli riconosciamo.

Alla fine la Juventus perderà la partita in maniera rocambolesca.

Gol di testa al Milan - 16/01/2019 

Se Ronaldo rimanda un’idea, quell’idea è che i suoi gol servono ad alzare i trofei, personali e di squadra. Quindi tanto valeva iniziare dal primo trofeo, per quanto non fosse quello per cui è stato comprato (per citarlo). In quella partita, giocata a gennaio in Arabia Saudita, in una Juventus sembrata particolarmente spenta, Ronaldo è stato uno dei migliori.

Se intorno a lui non tutti avevano davvero voglia di vincere, la sua era palpabile, elettrica, e si è palesata ovviamente con il gol decisivo. Un gol magari non bellissimo, ma significativo, di come Ronaldo riesca a creare il contesto per essere decisivo anche quando intorno a lui niente gira per il verso giusto.

Gli è bastato veramente il minimo, la singola situazione in cui Pjanic ha avuto modo di alzare la testa con il pallone tra i piedi sulla trequarti. Ronaldo vede la difesa del Milan salire - una scelta rischiosa a palla scoperta - e la infila come il coltello nel burro. La conferma di come Ronaldo sia prima di tutto un grande giocatore di letture, di movimenti, di intuizioni. La precisione del lancio del compagno poi gli permette di fare quello che sa fare meglio - il gol - semplicemente deviando il pallone di testa e impedendo il possibile intervento di Donnarumma.

Il gol di testa al Parma - 02/02/2019

Questo al Parma è forse il primo gol con la maglia della Juventus davvero Cristianoronaldesco. Il salto è il suo, il colpo di testa è il suo, questo gol così lo può fare solo lui. È il segnale che il rodaggio è finito, è il sesto gol in cinque partite, e che si inizia a fare sul serio.

Ronaldo semplicemente salta prima, di più e meglio di Iacoponi. Se fermate l’immagine appena prima del colpo di testa potete - nell’inquadratura alle loro spalle - vedere quanto il numero 7 di Ronaldo si sia spinto più in alto del 2 del Parma.

Anche il colpo di testa è il suo, ovvero dell’unico giocatore al mondo che molto probabilmente allena anche i muscoli del collo.

Il gol di testa all’Atletico Madrid - 15/02/2019

Tredici giorni dopo il gol di testa al Parma, nel ritorno contro l’Atletico Madrid, arriva la grande prestazione di Cristiano Ronaldo in Champions League. Il portoghese segna una tripletta per ribaltare il 2-0 dell’andata e confermare la sua incredibile statistica per quanto riguarda i gol nelle fasi finali della competizione.

Potevano essere inseriti tutti e tre i suoi gol in questa partita, anche il rigore segnato con freddezza, nonostante la difficoltà del momento. Ho scelto il secondo, questo colpo di testa, sia per il momento in cui è arrivato, all’inizio del secondo tempo, cioè nella fase di massimo sforzo, sia per il modo in cui è arrivato: Cristiano Ronaldo colpisce di testa schiacciato tra Godin e Gimenez, i due centrali fortissimi nel gioco aereo che guidano una delle migliori difese al mondo (mentre scriviamo l’Atletico ha subito 21 gol nella Liga, 6 meno della seconda miglior difesa), riuscendo anche, in maniera millimetrica, ad impedire l’intervento di Oblak, che è senza dubbio uno dei migliori portieri al mondo.

Si è scritto molto di come Ronaldo sia riuscito ad essere decisivo proprio nel momento più importante, sorprendendo tutti ancora una volta. C’è da dire che in questa stagione Cristiano Ronaldo è stato decisivo anche in tante altre partite, magari in maniera meno evidente, ma comunque in grado di fare la differenza. La sua miglior partita prima di questa è stata probabilmente l’andata col Napoli, dove pur non segnando ha finito per realizzare due assist e un terzo con l’aiuto del palo.

Quasi tutti i suoi gol sono arrivati in partite che la Juventus ha vinto per 1 o 2 gol di scarto, o pareggiato. Quasi tutti hanno fatto la differenza tra la vittoria e un altro risultato.

Il Gol in tuffo all’Ajax - 10/04/2019

Che Cristiano Ronaldo fosse arrivato alla Juventus per decidere le partite importanti era chiaro fin dall’inizio. E, nel caso non lo fosse stato, è diventato chiarissimo dopo la tripletta che ha eliminato l’Atletico Madrid (lo ha detto lui stesso: “sono stato comprato per questo”).

Questo era un gol pesante nell’economia del doppio confronto, anche se ha finito per non contare niente. Però è un gol che racconta Cristiano Ronaldo. Frenkie de Jong nel post-partita ha detto che vedendo Ronaldo lanciarsi per colpire la palla di testa tutti sapevano già che sarebbe finita dentro.

Ma in questo gol c’è anche il grande senso tattico di Ronaldo, che agisce per una volta anche in maglia bianconera da vera e propria punta. Prima viene incontro a Bentancur e cuce il gioco portando la palla da destra a sinistra, poi si butta in area nel buco che lui stesso ha creato portando fuori posizione Blind. Va sottolineata la palla che Cancelo gli mette sulla testa, così come il gesto tecnico di Ronaldo, ma anche il taglio profondo di Bentancur che porta via de Ligt aumentando lo spazio a disposizione del portoghese. Però chiedetevi quanti gol ha fatto Cristiano Ronaldo arrivando un attimo prima di un difensore? In un punto dell’area leggermente migliore? Saltando con un tempismo migliore, con il corpo messo in maniera perfetta per colpire la palla proprio come andava colpita?

Ronaldo ha una determinazione unica che gli permette di spingere al massimo fin dal primo passo con cui punta l’area di  rigore, prendendo sul tempo i giocatori dell’Ajax che forse avrebbero potuto provare a fermarlo (de Jong? Schone?), ricavando un metro qui, un metro lì di vantaggio praticamente su tutti gli avversari. Ma la determinazione da sola non sarebbe niente se non ci fosse alla base la capacità di leggere gli spazi vuoti di una partita di calcio, quegli spazi da riempire con i movimenti e con il talento. Questo è il gol che consacra - per ora, ce ne saranno altri sicuramente molto presto - Cristiano Ronaldo come il più forte calciatore senza palla della storia del calcio moderno.