Gattuso: "Troppe figuracce, responsabilità mia". Vertice negli spogliatoi con la dirigenza

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Un vertice negli spogliatoi ospiti dello stadio fra Gattuso e la dirigenza rossonera al completo (Gazidis, Leonardo e Maldini). Un incontro propositivo con l'allenatore che aveva analizzato così il ko: "Abbiamo pagato l'episodio. Stiamo facendo fatica, non riusciamo a reagire neanche in allenamento. Il responsabile sono io. Il mio futuro? Dipende tutto dai risultati, ma non mi tiro indietro. Al momento stiamo facendo fare una brutta figura a una squadra storica"

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Un brutto ko, una frenata importante in ottica Champions League: il Milan non reagisce dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia e perde a Torino in uno scontro diretto fondamentale per l’accesso all’Europa che conta. I rossoneri scivolano al settimo posto. Al termine della partita Leonardo, Maldini e Gazindis sono rimasti oltre un'ora nello spogliatoio degli ospiti per riflettere sulla situazione. Un vertice che gli inviati di Sky Sport Peppe Di Stefano e Alessandro Alciato hanno definito 'propositivo': dunque si cercare una strada insieme per uscire da questa situazione. Rino Gattuso che, prima di incontrare i suoi dirigenti, aveva parlato così a Sky Calcio Club:  "Stasera siamo stati condannati da un episodio, oggi la squadra ha fatto quello che doveva. L’ho vista viva, ma è un periodo che sta girando così e bisogna assumersi le responsabilità. Stiamo facendo grandissima fatica, ma la prestazione fino al rigore c’è stata: il Toro ti fa giocar male e noi abbiamo creato dei pericoli. Poi però ci sta che quando prendi rigore in quel modo ingenuo si perdono le staffe". Per Gattuso dunque è un problema di testa, il che lo porta a spiegare meglio un concetto già espresso nella conferenza della vigilia: "Per un periodo eravamo abituati a saper soffrire, ultimamente succede sempre qualcosa e questo fa la differenza. In questo momento non riusciamo a reagire, nemmeno in allenamento. Quindi non posso andare in conferenza e dire il contrario, non posso raccontare quello che non vedo. Il primo responsabile sono io. Ci divertiamo meno, stiamo pagando tutto questo. Ci mettiamo impegno, ma non siamo brillantissimi e pensiamo troppo e questo non va bene. Vorrei sempre gli occhi della tigre".

"Futuro? Io non mi tiro indietro"

Poi l’allenatore rossonero risponde sul futuro e sulla possibilità di un esonero: "Il mio futuro, come quello di tutti gli allenatori, è legato ai risultati. Il resto dovete chiederlo alla società, non mi tiro indietro ma non posso deciderlo io. Il primo responsabile comunque sono io, la squadra sta vivendo un momento di grande difficoltà, mi assumo il carico di tutta la responsabilità. Stiamo facendo fare figuracce a una squadra storica e io il primo responsabile sono io. Tante volte quando mentalmente cominci a pensare troppo, vengono fuori periodi così. Non stiamo bene, ma non è questione fisica. Dopo il rigore abbiamo perso un po’ la testa, ci manca la tranquillità e la stiamo vivendo male, sembra che certe volte ci diamo le mazzate da soli. Però voglio ripartire dalla prestazione di oggi: ho visto una squadra viva, che non avevo visto contro la Lazio e nel primo tempo contro il Parma". Gattuso conclude poi sulla tendenza ad essere un po’ troppo severo con se stesso: "Un errore che facevo da giocatore, devo crescere. Ma ho delle responsabilità, perché era da un po’ di anni che non ci giocavamo il quarto posto e sicuramente ho sbagliato anch’io. Devo migliorare".

Cutrone: "Non dobbiamo smettere di crederci"

Scuro in volto, triste per la sconfitta. Ma Patrick Cutrone, nonostante la giovane età, ci mette la faccia alla fine della partita: "Va tutto male, gli episodi ci vanno a sfavore. Ma non dobbiamo smettere di crederci, altrimenti tutto sarebbe inutile. Come reagire? Dobbiamo dare tutti qualcosa in più, se ci riusciremo saremo agevolati nelle prossime partite. Se non ci metti l'impegno e la grinta non puoi neanche affrontarle le partite, dal primo all'ultimo dobbiamo dare qualcosa in più".