Gattuso dopo Milan-Bologna: "Bakayoko? Risolveremo in uno stanzino con la mia lingua"

Serie A

L'allenatore rossonero commenta il diverbio avuto con Bakayoko durante la sfida al Bologna: "Ho aspettato 7-8 minuti, alla fine ho scelto Mauri. Tutti possono insultarmi, poi ci vediamo in una stanzetta e risolviamo"

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Ritorno alla vittoria dopo il ko a Torino e 5° posto ritrovato. Il Milan si riavvicina alla Champions e Gattuso non può che sorridere. Il post partita, però, è dedicato in particolare al diverbio con Bakayoko in occasione del mancato ingresso in campo del francese. “I problemi che succedono sono affari nostri e ce la vediamo negli spogliatoi – ha detto l’allenatore rossonero -. Ho detto a Bakayoko di riscaldarsi, ci ha messo un po’ di tempo in più e ho scelto José Mauri. In questo momento la priorità non è l’ego di Gattuso. Ho 27 giocatori, indossiamo una maglia gloriosa e bisogna fare le cose giuste, essere coerenti. Ho aspettato 7-8 minuti, non si era ancora messo i parastinchi e ho fatto quella scelta. Anch’io ho mandato a quel paese tanti allenatori nella mia carriera. Finiva là, con rispetto e guardarsi negli occhi. Oggi il mio obiettivo è portare avanti questa società gloriosa e avere il rispetto dei calciatori, cercando di farli esprimere al massimo. A me possono dire tutto, l’importante è non mancare di rispetto agli altri. In questo momento dobbiamo spendere le nostre energie sul campo, poi a fine anno daremo i voti. Chi si è comportato bene e chi si è comportato male. Tutti possono mandarmi a quel paese, poi ci chiudiamo nello stanzino e vediamo. È una questione che voglio chiudere nello spogliatoio. Voglio parlare con la mia lingua, poi vedremo”.

"Paquetá? L'espulsione mi infastidisce"

Altra nota stonata è stata l’espulsione di Paquetá. “Mi infastidisce – ha aggiunto -. Sono errori di gioventù: prende fallo, mette le mani sull’arbitro, neanche se ne accorge. Dobbiamo migliorare anche in questo aspetto. Dobbiamo pensare a noi, recuperare le energie. Oggi c’erano giocatori che non si reggevano in piedi alla fine. Ci sono 9 punti a disposizione. Forse sono stato io il primo ad alzare l’asticella, i giocatori stanno dando tutto. Facciamo anche i complimenti ai 51 mila che c’erano oggi e ci hanno sempre applaudito. Possiamo migliorare nel gioco e nella personalità: ci vuole il fuoco dentro, ci vuole passione, mettersi a disposizione. Se non c’è questo è giusto che vai a giocare al parco con gli amici. Io sono arrivato con giocatori fortissimi, mi sono allenato tante ore e sono migliorato, perché nel calcio si può. Nelle ultime settimane abbiamo parlato di altro, dobbiamo pensare al campo”. L’allenatore passa poi agli aspetti positivi: “È una vittoria importante perché stamattina eravamo quinti-sesti, oggi siamo là – conclude Gattuso -. Siamo a 3 punti dalla Champions. Non venivamo da un momento fisico e mentale brillantissimo. Sapevamo che c’era da soffrire, c’era rabbia nei miei confronti perché stare cinque giorni lontano dalla famiglia è dura. Gli ho chiesto la stessa rabbia, c’era da battagliare e faccio i complimenti a tutti. In momenti così è meglio non fare cose troppo difficili, siamo contenti per il risultato”.