Aurelio De Laurentiis: "Insigne resta al Napoli? Non si sente amato, non posso obbligarlo"

Serie A

A margine del Forum "Il calcio che vogliamo", organizzato dal Corriere dello Sport, il presidente del Napoli ha fatto un punto sul futuro del capitano azzurro: "Se essere napoletano gli potrebbe giocare una idiosincrasia con quei tifosi, non posso obbligarlo a restare suo malgrado". Su CR7: "Ha sostituito l'allenatore con la sua presenza"

IL DRAMMA DI GIANLUCA GAETANO

CALENDARIO SERIE A, DOMENICA NAPOLI-INTER

Il momento di Lorenzo Insigne. Cristiano Ronaldo "vero allenatore della Juventus", i playoff e playout della Serie A che a suo parere sarebbero "inattuabili". A margine del Forum "Il calcio che vogliamo", organizzato dal Corriere dello Sport a Roma, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato con i giornalisti di vari argomenti, partendo da un bilancio della prima stagione del fuoriclasse portoghese con la maglia della Juventus: "Cristiano Ronaldo è forte perché Ronaldo ha sostituito in questo campionato l'allenatore con la sua presenza. Perché l'allenatore più di quello che ha fatto in questi anni cosa doveva fare? Il motivatore vero è Ronaldo, è lui l'uomo spogliatoio. Quando l'ho visto giocare con la sua Nazionale - ha aggiunto - io l'ho visto seduto in panchina che guidava e gridava più dell'allenatore per farli vincere. È un rimpianto per me? Io non me lo posso permettere: i miei genitori mi hanno sempre insegnato che uno deve fare il passo secondo la propria gamba. Io non devo dimostrare niente a nessuno perché nella mia vita ho sempre avuto successo, dall'età di 25 anni quando feci il mio primo film".

"Insigne non si sente amato abbastanza"

Su Lorenzo Insigne, uno dei temi del Napoli delle ultime settimane: "Giocherà con noi nella
prossima stagione? Insigne mi risulta che sia un giocatore del Napoli, è napoletano. Ha sempre dimostrato un grande attaccamento alla maglia, se poi questa grande responsabilità di essere anche napoletano gli ha giocato nel passato e gli potrebbe giocare nel futuro una idiosincrasia con quei tifosi, che dico che non sono tifosi, non posso certo obbligarlo a rimanere suo malgrado". E ha poi rivelato: "Lui più volte, quattro anni fa o sei anni fa e anche recentemente prima di accordarci con Raiola, mi ha chiesto di andare via perché non si sentiva amato", ha aggiunto.

"Playoff e playout in Serie A? Inattuabili"

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha parlato di quella che è al momento soltanto un’idea: "Istituire playoff e playout in Serie A". Per il patron del Napoli, non è un’idea attuabile: "Quale pepe darebbe? Credo che dobbiamo fare una seria riflessione su una questione primaria. Smetterla solamente di pensare allo stadio reale ma soprattutto pensare allo stadio virtuale, perché quando noi ci rivolgiamo allo stadio virtuale parliamo di 20-25 milioni di tifosi in Italia e 300-400 milioni nel mondo. Invece - ha proseguito - quando parliamo di stadi parliamo di domeniche dove al massimo abbiamo decine di migliaia di presenze".

"De Rossi come Totti, emblema della Roma"

Inevitabili poi due battute sull’addio alla Roma di Daniele De Rossi: “Come l'altro grande romanista, Totti è un emblema. Lui ha una famiglia e un papà (Alberto ndr) straordinario, io lo chiamai perché, visto che è un grande allenatore della Primavera, lo volevo con me al Napoli e lui mi disse 'Guardi, non è per farle un torto ma io nasco romanista e muoio romanista'".