In un'intervista alla Uefa, l'allenatore dell'Atalanta ha parlato della sua carriera e delle prospettive di crescita della sua squadra: "Possiamo competere ad alti livelli". Sull'esperienza all'Inter: "A Milano mi sono bruciato un po'". Poi lancia messaggi di stima al Papu Gomez: "E' un giocatore di spessore internazionale"
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"Possiamo stare in alto e continuare a crescere". Gian Piero Gaseprini non ha dubbi sulle potenzialità della sua Atalanta. In un'intervista rilasciata alla Uefa, l'allenatore ha parlato delle prospettive di crescita della sua squadra e dell'esperienza in Champions League: "Non ci siamo arrivati per caso. Dopo la sconfitta con la Dinamo Zagabria volevamo dimostrare di poter calcare certi palcoscenici e abbiamo tutte le possibilità per continuare a farlo. Quando sono arrivato qui abbiamo inziato un progetto ambizioso cambiando giocatori ogni anno: questa è il prima stagione in cui abbiamo mantenuto un bel po' degli elementi della rosa. Dobbiamo continuare così". Un elemento imprescindibile di questa squadra è senza dubbio Papu Gomez. Al fantasista argentino Gasperini riserva parole al miele: "E' un leader sia in campo che fuori. Quando è arrivato qui era più attaccante, ora ha arretrato il suo raggio d'azione diventando un giocatore di livello internazionale. Peccato sia arrivato un po' tardi al grande calcio".
Gasperini: "A Bergamo la piazza ideale"
Gasperini ha parlato anche del suo passato: "A Crotone e Genoa ho vissuto grandi soddisfazioni. In Calabria ricordo la promozione dalla Serie C alla Serie B, a Genova quella in A e la qualificazione all'Europa League. Ma i risultati più importanti li ho raggiunti con l'Atalanta. A Bergamo sono riuscito a riscattare la brutta esperienza con l'Inter. Lì mi ero un po' bruciato ad alti livelli." Alla base del successo c'è sicuramente una società solida e una piazza appassionata: "Un presidente ambizioso e un ambiente stimolante e claloroso: una serie di componenti che hanno creato i presupposti giusti per i nostri risultati"
Gasperini: "Milito e Motta? Leader grazie a me"
Nei suoi trascorsi Gasperini si riconosce un'abilità in particolare. Quella di valorizzare i suoi giocatori: "Al Genoa c'erano Milito e Motta che venivano da stagoni in cui non avevano espresso in toto le loro potenzialità. Ho saputo rilanciarli e sono diventati i leader della squadra".