Il difensore nerazzurro intervistato in esclusiva da Sky Sport: "Sono andato via da qui che ero un ragazzino e sono rientrato da uomo. Indossare nuovamente questa maglia è un sogno. Ora voglio lasciare un segno in questa società". Sul ko con la Juve: "Non ci ha ridimensionato"
All'Inter è arrivato negli ultimi giorni dello scorso calciomercato, fortemente voluto da Antonio Conte e della proprietà nerazzurra. Cristiano Biraghi – un passato proprio nelle giovanili del club milanese – è stato fino a questo momento impiegato solo in un’occasione (nel successo contro la Lazio in campionato), ma lavora duro per farsi trovare pronto già a partire dal prossimo impegno di campionato contro il Sassuolo. Con una carica in più che arriva dalla maglia da titolare della Nazionale azzurra indossata nel successo per 5-0 sul Liechtenstein: "È sempre un onore e una forte una emozione giocare per l’Italia, anche se non è più la prima volta. Ora sono rientrato ad Appiano e ho la testa solo all'Inter, abbiamo una partita importantissima domenica ed è importante rientrare con la mentalità giusta", le parole rilasciate da Biraghi nell’intervista concessa in esclusiva a Sky Sport.
Che atmosfera ti aspetti di trovare ad Appiano dopo la frenata contro la Juve?
"Siamo carichi e c'è la voglia di riprendere subito il cammino tornando a vincere, sappiamo di aver affrontato una squadra difficile: purtroppo il risultato non è andata bene, analizzeremo le cose che non hanno funzionato per cercare di crescere e migliorare".
Il ko con la Juve può aver minato qualche certezza? Vi sentite un po' ridimensionati?
"Non è di certo una sconfitta a farci cambiare il nostro modo di pensare, di lavorare e la mentalità che ci dà il mister. La sconfitta deve bruciare dentro e spingerci a migliorare partita dopo partita".
Oltre a D'Ambrosio, quanto peserà l'assenza dell'infortunato Alexis Sanchez?
"Gli infortuni fanno parte della stagione, perdiamo due giocatori importanti, dispiace per loro. Speriamo che si riprendano al più presto, ma siamo comunque tranquilli perché abbiamo altri giocatori che faranno bene al loro posto. Sono cose che possono succedere, l’importante è farsi trovare pronti quando accadono".
Come sta andando il tuo ritorno all'Inter?
"Il mio rientro qui è un sogno che si è realizzato; sono andato via che ero un ragazzino, avevo 18 anni, e sono tornato da uomo. Sono contento di essere qui. È l'obiettivo per cui ho lavorato tutti i giorni, adesso non mi voglio fermare e voglio lasciare un segno nella storia di questa società e con questi colori".
Cosa vi lascia Inter-Juventus?
"Abbiamo iniziato questo percorso sapendo che iniziavamo un ciclo nuovo, consci di poter affrontare delle difficoltà, l'importante è avere la mentalità di migliorare sempre, partita dopo partita e allenamento dopo allenamento. Siamo arrabbiati, vogliamo sempre vincere".