L'allenatore è tornato sulle parole di Dortmund: "Voi lo vedete come sfogo, io invece lo vedo sempre in maniera costruttiva. Un modo per capire dove abbiamo commesso errori. Ogni cosa la faccio per cercare di migliorare le situazioni. Porto aspettative e non posso accontentarmi. Non vedo problemi coi dirigenti. Abbiamo lo stesso pensiero". Sabato alle 18 Inter-Verona in esclusiva su Sky Sport
È terminata la conferenza di Antonio Conte
È fiducioso nel passaggio del turno in Champions? Sente la squadra totalmente sua?
Per la seconda domanda dico assolutamente sì. Le scelte di mercato si fanno in collaborazione con il club, sapendo quello che si può e non si può fare. Il mio unico rimpianto è che nel momento in cui abbiamo programmato la rosa, non abbiamo messo in preventivo alcuni eventi che erano già accaduti in passato. Sono contento di avere questi calciatori che ho conosciuto uno a uno. Sono giocatori affidabili al 110%, di spessore umano e a livello calcistico hanno voglia di lavorare. A livello numerico siamo stati superficiali. Ripeto, in maniera serena, qualcosa la stiamo pagando. Avessimo fatto qualche rotazione in più prima della partita di Dortmund avremmo avuto qualche opportunità in più. Possiamo accelerare certe situazioni ma non si possono scavalcare. Qualificazione Champions? Il calcio come la vita, ci sono delle occasioni in cui tu devi capire che ti può cambiare la vita. Vincere a Dortmund valeva essere con un piede e mezzo al prossimo turno. Oggi devo essere onesto, la sconfitta di Dortmund ha cambiato un po' le chance di passare al prossimo turno, oggi sono esigue. Dobbiamo fare due vittorie, pensiamo a noi e non agli altri
Come si spiega la differenza tra primo e secondo tempo contro il Dortmund?
Non è che alla fine della partita non lo sapessi cosa fosse successo, pensavo fosse più importante parlare di altre cose rispetto che parlare di cosa non fosse andato. Non so se per mancanza di forze nostre o per le forze dell'avversario ci hanno costretto a difenderci nella nostra metà campo. L'input era quello di continuare ad aggredirli alti, prendendoci dei rischi difendendo con 50 metri dietro alle spalle. Non lo so se nel secondo tempo avevamo la forza di difendere alti o c'è stata bravura dell'avversario. Preferibilmente, quello che noi vogliamo fare, è stare nella metà campo avversaria. Ci siamo accorti che quando siamo nella nostra metà campo facciamo fatica
Riguardano anche la crescita di mentalità dell'ambiente, c'è voglia di non accontentarsi?
Quando parlo di discorso di strategia parlo anche di questo. Penso di essere stato chiamato all'Inter per cambiare qualcosa. Per cambiare una situazione che per nove anni ha visto l'Inter fuori da ogni situazione, tranne negli due anni di Spalletti che ha fatto un grandissimo lavoro. Sono stato chiamato e ho accettato l'Inter sapendo di arrivare in un momento storico difficile anche perché chi c'è davanti da tanto tempo è molto strutturato, parlo non solo della Juventus. Io porto aspettative che porto su me stesso. Ogni cosa viene fatta per il bene dell'Inter. Se creo difficoltà a qualcuno o comunque cerco di portare qualcuno a lavorare a giri ai quali non è abituato mi dispiace. Se dovessi accorgermi che questo non fosse possibile diventa difficile. Io non posso snaturarmi. Io chiedo tanto a me stesso, dobbiamo andare alla ricerca dell'eccellenza. Per lavorare per l'eccellenza non possiamo accontentarci. Molti giocano sul fatto Conte-accontentato. Io non mi accontento, dobbiamo alzare l'asticella. Tutti dobbiamo alzarla, tutti uniti e compatti. Questo vuol dire voler bene all'Inter, altrimenti la storia sarà sempre uguale e sarà un peccato perché significa vivacchiare. Cerco di trasmettere questo a tutto l'ambiente, magari posso farlo nella maniera sbagliata, ma il concetto è questo
Quando parlo di discorso di strategia parlo anche di questo. Penso di essere stato chiamato all'Inter per cambiare qualcosa. Per cambiare una situazione che per nove anni ha visto l'Inter fuori da ogni situazione, tranne negli due anni di Spalletti che ha fatto un grandissimo lavoro. Sono stato chiamato e ho accettato l'Inter sapendo di arrivare in un momento storico difficile anche perché chi c'è davanti da tanto tempo è molto strutturato, parlo non solo della Juventus. Io porto aspettative che porto su me stesso. Ogni cosa viene fatta per il bene dell'Inter. Se creo difficoltà a qualcuno o comunque cerco di portare qualcuno a lavorare a giri ai quali non è abituato mi dispiace. Se dovessi accorgermi che questo non fosse possibile diventa difficile. Io non posso snaturarmi. Io chiedo tanto a me stesso, dobbiamo andare alla ricerca dell'eccellenza. Per lavorare per l'eccellenza non possiamo accontentarci. Molti giocano sul fatto Conte-accontentato. Io non mi accontento, dobbiamo alzare l'asticella. Tutti dobbiamo alzarla, tutti uniti e compatti. Questo vuol dire voler bene all'Inter, altrimenti la storia sarà sempre uguale e sarà un peccato perché significa vivacchiare. Cerco di trasmettere questo a tutto l'ambiente, magari posso farlo nella maniera sbagliata, ma il concetto è questo
C'è qualcosa da risolvere per gli ultimi gol subiti in difesa?
Non posso darti torto. Per noi è meglio quando riusciamo a stare alti. Questa squadra ha fatto più di 30 gol. Ne abbiamo incassati un po' di più rispetto alla media. C'è da lavorare e cercare di tornare a gioire anche per una porta inviolata. In questo come dico sempre attacchiamo in 11 perché anche il portiere è fondamentale. Anche nella fase difensiva è una questione che riguarda tutta la squadra, non si possono addossare specifiche colpe ad un settore. Tutta la squadra può migliorare
Ha delle idee nuove per avere dei giocatori offensivi in più? Come stanno Sensi e D'Ambrosio?
In questo momento le alternative possono essere i ragazzi della Primavera, non ne vedo altre. Io ho grande fiducia in Lukaku, Lautaro e Esposito. Cercheremo di far crescere anche Fonseca e Vergani. D'Ambrosio si sta allenando da una settimana con noi, ma avverte ancora un po' di fastidio. La calcificazione non arriva da oggi a domani. Lui è un giocatore di una generosità incredibile. Sappiamo che dopo c'è la sosta e potrebbe essere dunque disponibile. Sensi invece viene da un problema all'adduttore. Sta faticando a recuperare. Ho cercato di gestirlo, vediamo che tipo di situazione ci sarà per domani. Faremo delle valutazioni. La sosta influirà anche nelle valutazioni che faremo. Bisogna essere intelligenti e freddi per prendere la miglior decisione
Sei preoccupato per la situazione degli infortuni?
Sono situazioni che ci devono far fare delle riflessioni in maniera costruttiva. Quando affronti due competizioni così importanti devi mettere in preventivo gli infortuni. Per questo motivo noi dobbiamo essere bravi in futuro a cercare di evitare questo tipo di situazioni. Preoccupato? Mi fido molto di questo gruppo di ragazzi che sta facendo delle cose incredibili. Ma siamo in grande difficoltà, una difficoltà oggettiva che c'è stata in questo periodo di 7 partite in 20 giorni. Da una parte c'è preoccupazione perché il gruppo si sta riducendo, dall'altra i ragazzi stanno dando l'anima. Ricordiamoci che questo è un gruppo giovane: Lautaro 22 anni, Barella 23, Sensi, Bastoni e Lukaku. Stiamo parlando di un gruppo giovane sul quale si può costruire qualcosa di importante. Dobbiamo però alzare l'asticella a prescindere. Non dobbiamo avere alibi, siamo una squadra che deve tornare a competere per importanti obiettivi. È giusto quindi che io alzi l'asticella, ma lo faccio in maniera costruttiva
Pensa sia giusto che si sia parlato più del suo sfogo che della partita?
Voi lo vedete come sfogo, io no. È un discorso costruttivo, per cercare di capire dove si è commesso qualche errore. Senza additare nessuno, mettendomi per primo dentro nella situazione. Ripeto: voi l'avete visto come sfogo, io lo vedo in maniera costruttiva. Sono stato chiamato qui per cambiare i giri del motore dell'Inter degli ultimi 9 anni. Ogni cosa che faccio è per essere costruttivo. Dobbiamo fare meglio proprio perché siamo l'Inter. Quando noi siamo nel privato, i dirigenti sono i primi a riconoscere alcune situazioni che potevano essere fatte in maniera migliore. Non ho problemi con i dirigenti, abbiamo lo stesso pensiero
Che partita si aspetta contro il Verona?
Il Verona è una squadra in salute, dobbiamo essere preparati a questo. Non sarà una partita semplice. Dobbiamo essere bravi a smaltire la delusione della Champions League che può lasciare qualche strascico. Anche questo fa parte di un percorso di crescita.
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