Giulini: "Nainggolan come Gigi Riva. Il mio Cagliari è umile e incosciente"

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Il presidente commenta il terzo posto del club sardo: "La partita contro la Fiorentina è stata la più bella della mia presidenza, forse il più bel Cagliari che ho visto giocare da quando sono nato, 42 anni fa. Nainggolan vale per noi come Gigi Riva nell'anno dello scudetto. L'addio di Barella la molla per un centrocampo più forte. Maran? Ora sono tutti sul suo carro"

"Se sono contento? Sono estasiato. La partita contro la Fiorentina è stata la più bella della mia presidenza, anzi direi il più bel Cagliari che ho visto giocare da quando sono nato, 42 anni fa". Terzo posto in Serie A, conquistato grazie a un esaltante 5-2 sulla Fiorentina, e arrivo alla sosta del campionato con il sorriso. Tommaso Giulini, presidente del Cagliari rivelazione di questo inizio di stagione, non nasconde la sua soddisfazione in una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, ma cerca al tempo stesso di volare basso. "Lo slogan preso in prestito è quello del ds Carli – ricorda - la nostra Europa è l'allenamento di domani mattina".

"In Maran ho sempre creduto"

I numeri premiano l'avvio di stagione del Cagliari: 7 vittorie, 24 punti e terzo posto condiviso con la Lazio. Al timone c'è Rolando Maran, alla seconda stagione in Sardegna. "Oggi sono in tanti a salire sul carro di Maran, io sono sempre stato convinto delle sue qualità. Lo trovo pragmatico come allenatore, oltre che un uomo per bene e coerente. Non è facile gestire una rosa tanto ampia". Per un Cagliari che Giulini definisce "umile e incosciente. Restiamo con i piedi per terra. Oggi la città soffia alle nostre spalle, è giusto che i tifosi sognino e volino con la fantasia. Noi però dobbiamo pensare una partita per volta". E a un obiettivo per volta, come il nuovo stadio: "Pratica ferma da un anno in Comune, aspettiamo che ci restituiscano la palla".

"L'addio di Barella molla per un centrocampo più forte"

A trainare la squadra c'è un centrocampo fatto per tre quarti da volti nuovi: Nainggolan, Rog e Nandez. Arrivati in rosa nell'anno in cui ha salutato Cagliari per passare all'Inter Nicolò Barella: "Nicolò per me in questi anni è stato come il quinto figlio – l'ammissione di Giulini - mi è spiaciuto talmente tanto venderlo che mi è scattata la molla: senza di lui volevo costruire un centrocampo ancora più forte. E così sono arrivati Nainggolan, Rog, Nandez". Con un precedente fortunato: "Nell'anno dello scudetto il Cagliari vendette Boninsegna all'Inter e prese Domenghini, Gori e Poli. Però non scriva che sogno lo scudetto". Anche se nel 2020 saranno cinquant'anni da quello storico traguardo festeggiato in Sardegna.

"Nainggolan è il Gigi Riva dei giorni nostri"

Il simbolo di questa prima parte di stagione è Radja Nainggolan, tornato a Cagliari dopo le esperienze con Roma e Inter: "L'ho chiamato a luglio – racconta Giulini - gli ho detto che volevo fare una squadra forte e gli ho chiesto se era disposto ad aiutarmi. Mi ha detto: pres, mi dia un mese per provare a convincere Conte, se non ci riesco l'1 agosto sono da lei. Ha firmato il 4, è stato di parola. Ci sta dando qualità tecnica e personalità. Sta avendo l'impatto di Gigi Riva nel suo Cagliari. A proposito: per la festa dello scudetto e il centenario lo rivogliamo con noi". Gli elogi non si limitano al centrocampista belga: "Nandez diventerà un top player, è destinato alla Premier ma prima deve crescere con noi. Rog era stato un grande investimento a Napoli, ma non era sbocciato. Noi abbiamo colto l'occasione e ringrazio il ds Carli per l'intuizione. Luca Pellegrini? Può diventare il terzino sinistro della Nazionale".

"Aspettiamo Pavoletti, Pisacane merita la Nazionale"

Le ambizioni del Cagliari sono quelle di un club che ha costruito negli anni e ha reagito acquistando ancora davanti a ko pesanti, come quelli rimediati ad agosto da Cragno e Pavoletti: "Nella sfortuna abbiamo avuto la fortuna che il mercato fosse ancora aperto – le parole del presidente - Olsen lo conoscevo, è giocatore di livello internazionale. A Roma era anche andato bene nel girone di andata, peròdoveva sostituire un mostro sacro come Alisson, oggi tra i primi tre al mondo, e hanno iniziato a crocifiggerlo. Simeone? Trattavamo lui e Defrel e abbiamo scelto lui, nonostante fosse già in trattativa avanzata con la Samp. Pavoletti? Lo aspettiamo a braccia aperte e intanto speriamo di rilanciare anche Cerri". Chi invece è rinato è Joao Pedro, già a segno 6 volte in stagione: "Lo scorso anno mi aspettavo qualcosa in più da lui, quest'anno mi sta restituendo tutto con gli interessi e gli abbiamo rinnovato il contratto". Guarda in alto, così come punta la Nazionale Fabio Pisacane: "Rastelli mi convinse a prenderlo dicendomi che aveva cazzimma - ricorda Giulini - oggi è un nostro perno e meriterebbe l'azzurro".

"Champions? Noi pensiamo solo al prossimo allenamento"

Il prossimo obiettivo dopo la sosta si chiama Lecce ("Squadra molto ben organizzata, dovremo stare molto attenti") ma lo sguardo va anche all'Europa, anche se solo per commentare lo stop a una bozza di super Champions per pochi eletti: "Va salvaguardata la posizione di chi ha conquistato sul campo la partecipazione, come successo all'Atalanta quest'anno con la sua prima Champions". Guai però a dirgli che l'anno prossimo potrebbe capitare al Cagliari, perché Goulini risponde in sardo: "Asibiri a su prossimo allenamentu". Ossia: "Arrivederci al prossimo allenamento. Questo è l'obiettivo più vicino che abbiamo". Il pensiero finale è per Astori: "A Davide penso spesso, quando presi il Cagliari fu lui a raccontarmi tutto ciò che era e rappresentava il club. Un ragazzo speciale che manca a tutti".