L'incontro di Roma tra calciatori, dirigenti e arbitri ha visto anche un acceso confronto tra l'allenatore e il designatore su quanto accaduto in Napoli-Atalanta (contatto in area Kjaer-Llorente): "Posso accettare l'errore di Giacomelli, non quello del Var". L'ammissione di Rizzoli: "Il gioco andava interrotto"
Uno dei momenti più interessanti dell’incontro tra allenatori, capitani, dirigenti e arbitri tenuto a Roma, è stato il botta e risposta tra l’allenatore del Napoli Carlo Ancelotti e il designatore Nicola Rizzoli su quanto accaduto nel corso di Napoli-Atalanta.
Ancelotti a Rizzoli: "Avete sbagliato in Napoli-Atalanta?"
Rizzoli: "Napoli-Atalanta il gioco andava interrotto, certamente”
Ancelotti: "Bene. Dopo questo potrei alzarmi e andar via perché son contento di sentirvi dire che avete sbagliato. Il problema, secondo me, è uno solo: abbiamo parlato di regolamento. Il regolamento è abbastanza chiaro. Difforme diventa l’interpretazione. L’arbitro può dare un’interpretazione. Noi che siamo di parte, possiamo dare un’altra interpretazione. Il problema secondo me, principale è: chi arbitra le partite? Questo vogliamo sapere. L’impressione mia è che a volte le partite o determinati episodi li decida il Var tant’è che in alcuni commenti c’è il Var che dice ‘per me era rigore’. Secondo me è l’arbitro che deve decidere le partite. Ti dirò di più, io so per certo che Rocchi e Orsato arbitrano le partite. Altri arbitri con meno esperienza sono più condizionati dal Var. Può essere pure che un assistente Var con esperienza decida lui la partita, come arbitrarla. Questo è sbagliato perché altrimenti gli arbitri non crescono. Voglio essere sicuro al 100% che l’arbitro che è sul campo che decide le partite. Allora, se c’è un episodio controverso il Var non può dire ‘per me era rigore’. Sulle situazioni oggettive sì. Avete detto: il fallo in attacco è sempre mano, allora non c’è bisogno che l’arbitro vada a rivedere. Ma se c’è un episodio controverso dentro l’area non lo può decidere il Var. Che deve essere uno strumento di supporto della decisione dell’arbitro”.
Rizzoli: “Siamo d’accordo su tutto. Aggiungerei solo una considerazione: laddove il Var dice la sua, o la dice perché è una situazione oggettiva quindi deve dirla direttamente all’arbitro, oppure quando l’arbitro in campo gli dice ‘tu come la pensi’, ‘come la vedi’. Dopo una domanda dell’arbitro al Var, ed è capitato anche nell’ultimo episodio che abbiamo visto del rosso. Ma non l’ha detto prima che l’arbitro fosse davanti al monitor e avesse cominciato. Al netto di questo, la certezza che sia l’arbitro ad arbitrare in campo dovete averla. È vero che io ho dei talenti come Rocchi e Orsato e come altri, così come avete voi nelle vostre squadre dei talenti diversi dagli altri giocatori. Fa parte della rosa di una squadra. È vero che io ho bisogno che le partite più importanti le facciano i talenti o i giovani che lo diventeranno. Non possiamo però pensare che gli arbitri siano tutti uguali. La differenza la fa il fattore umano, è inevitabile. Se Rocchi si fa influenzare meno è anche una questione di personalità ed esperienza. Non pensate che uno più giovane non abbia la stessa personalità. In Serie A arrivano persone con delle grandi qualità, poi ci saranno sempre i talenti rispetto ai buoni giocatori. Questo come nella vostra rosa senza dubbio”.
Ancelotti: “Non mi sono spiegato. Voglio accettare l’errore di Giacomelli, come accetto l’errore di Rocchi. Non accetto l’errore del Var. L’errore lo deve fare l’arbitro sul campo”.
Rizzoli: “Concettualmente lo capisco. Non capisco cosa vuol dire ‘l’errore del Var’. Parliamo di situazioni da verificare. Non è semplice fare il Var. Ho sentito dire in tantissime partite post-partita: ‘Perché non lo va a rivedere così siamo più tranquilli’. Non è l’obiettivo del Var, deve intervenire solo per le cose più chiare sennò diventa troppo. Se non facessimo così domani arbitra solo il Var fuori campo. Che è ancora peggio e non è l’obiettivo.
Ancelotti: “ Mi consola il fatto che non è l’obiettivo, che rimanga l’arbitro il principale protagonista”.
Rizzoli: “Assolutamente sì, senza ombra di dubbio”.