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Milan, segnali di rinascita. E Piatek si sblocca dopo 555' di astinenza

Serie A

Tra Parma e Bologna, i rossoneri trasmettono "buone sensazioni" a Pioli, autore della nascita di un "nuovo Milan": aggressivo, consapevole dei propri mezzi, desideroso di imporre il proprio gioco. E con un centravanti come Piatek che lotta per ritrovarsi

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Segnali di rinascita lungo la via Emilia: dopo Parma, il Milan di Pioli vince anche a Bologna, con l’allenatore rossonero che riparte da due sue importanti ex squadre per provare a riportare in alto il Diavolo. Seconda vittoria di fila, ma ciò che più farà piacere a Pioli è la conferma della crescita dei suoi sotto il profilo del gioco. Senza dimenticare il ritorno al gol di Piatek dopo un'astitenza record di 555 minuti.

Nasce un nuovo Milan?

Di sicuro è ancora presto per parlare di rinascita completa, ma pare evidente che Pioli abbia posto le giuste basi per la nascita di un nuovo Milan. Già a Torino, contro la Juventus, i rossoneri avevano mostrato sprazzi di buon gioco, senza raccogliere nulla. Contro il Napoli altra “prestazione” premiata con un punticino. A Parma, gioco e vittoria, il primo passettino nella giusta direzione, con la conferma arrivata nel primo tempo di Bologna, dove si è visto senza ombra di dubbio il miglior Milan stagionale. Aggressivo fin dalle prime battute, ordinato, capace di costruire ottime trame sfruttando i piedi buoni di Suso, la velocità di Theo Hernandez (ormai una certezza anche per i compagni, che lo cercano lanciandolo sulla fascia a occhi chiusi), l’intelligenza del ritrovato Bonaventura e il desiderio di rivalsa di Piatek, che con il gol a Bologna interrompe un digiuno troppo lungo.

Piatek in gol dopo 555 minuti

E proprio il polacco, dopo un avvio in cui aveva messo in mostra tutta la sua voglia di fare, ripaga la fiducia di Pioli sbloccando la partita con un rigore che si era procurato, capitalizzando l’ottimo movimento di squadra con cui il Milan aveva rubato palla in pressione al Bologna che tentava di costruire dal basso. Kessie prova a impossessarsi del pallone, ma sul dischetto, con la “benedizione” di Pioli, ci va Piatek, che torna al gol dopo 555 interminabili minuti di astinenza (ultima rete al Lecce, lo scorso 20 ottobre; poi 6 gare senza segnare). Quarto in campionato, il terzo dal dischetto, per confermare una lenta rinascita personale e di squadra. Perché è chiaro che il Milan sulla via Emilia sia cresciuto nelle individualità e nella consapevolezza: e allora sarà un’altra emiliana – il Sassuolo, ma stavolta in casa – a dirci se i rossoneri hanno intrapreso veramente la via giusta.