L'errore dagli 11 metri di Muriel ha rievocato un ricordo spiacevole al suo allenatore, che oltre 30 anni fa sbagliò in modo praticamente identico nello stesso stadio e sotto la stessa curva. Giocava nel Pescara e in porta non c'era Handanovic ma Zenga, che si distese proprio come lo sloveno
Sorride amaro Gasperini nel post partita di San Siro. La sua Atalanta torna a casa con un punto contro l'Inter capolista, ma la soddisfazione è limitata. Muriel, infatti, a due minuti dalla fine ha sui piedi il rigore della vittoria, ma si fa ipnotizzare da Handanovic, che salva i suoi e aumenta i rimpianti di Gomez e compagni. 1-1 il risultato finale e quarto posto per la Dea, che veniva da due 5-0 di fila: "Con i rigori abbiamo un conto aperto incredibile. Non riusciamo ad avere una continuità di realizzazione dagli 11 metri, in questi tre anni è sempre stato così - ha commentato Gasperini a Sky Sport - mancava pochissimo alla fine, era l'occasione per vincere". Peccato dunque, ma per l'allenatore nerazzurro è impossibile non tornare indietro nel tempo. Al 1989 per la precisione, quando da giocatore del Pescara si fece parare un rigore da Zenga. Sotto la stessa curva e allo stesso modo. Troppo bizzarro il destino per non farci una risata: "Ho fatto come Muriel. Segnai tre rigori di fila e Zenga non ne aveva mai parato uno. Un episodio molto simile, tirai dalla stessa parte, una conclusione che andava piano piano. Walter era un grande portiere".
Ricordi
16 aprile 1989. Sono passati più di 30 anni, ma Muriel e Handanovic hanno reso tutto incredibilmente attuale. Il Pescara di Galeone, alla seconda stagione consecutiva in Serie A, lotta per non retrocedere in Serie B, anche se alla fine non riuscirà ad evitarla. Gasperini, che a fine anno avrà segnato tre gol, sbaglia dagli 11 metri, con Zenga che si distende alla sua destra a mano aperta. 2-1 a favore dei padroni di casa il risultato finale, decisive le reti di Berti e Serena (che sarà capocannoniere con 22 gol). Inutile la rete di Pagano a 15' dalla fine. Alla fine dell'anno l'Inter di Trapattoni vincerà il suo tredicesimo scudetto, quello dei record, a nove anni di distanza dall'ultimo. 58 punti conquistati sui 68 disponibili. Delle diciassette avversarie ben dieci furono sconfitte sia all'andata sia al ritorno, solo quattro riuscirono a strappare un punto (Napoli, Milan, Verona e appunto l'Atalanta), solo due riuscirono a battere i nerazzurri (Torino e Fiorentina) e soltanto la Juventus riuscì a rimanere imbattuta pareggiando entrambe le gare di campionato. Chissà che tutto questo non sia di buon auspicio per Conte.