Nicolò Zaniolo, l'affetto dopo infortunio: l’amaro diventa amore

Serie A
Paolo Assogna

Paolo Assogna

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Il giovane talento della Roma può contare sull'affetto di compagni, amici e di tutto il mondo del calcio. Dopo lo sconforto delle prime ore, Nicolò ha potuto rendersi conto di quanto non sia assolutamente solo nel percorso di ripartenza che lo attende

Il circuito d’affetto intorno a Nicolò Zaniolo si è sviluppato in tempo reale, subito dopo la rottura del crociato. La mamma non lo ha lasciato un attimo, sempre al suo fianco ne ha raccolto lo sconforto fisiologico delle prime ore. Il capitano della Roma, Alessandro Florenzi lo ha raggiunto a casa dopo la partita con la Juventus per portare il conforto di chi certi percorsi li ha fatti in passato. Ha attraversato tutta la città, Florenzi, per stare accanto al compagno. All’amico. Un gesto caldo (come i cornetti che aveva in mano), spontaneo e particolarmente apprezzato in un momento così delicato. 

 

Zaniolo è circondato da gente che lo apprezza nella situazione finora più complessa della sua giovane carriera. Ancora stamattina all’arrivo a Villa Stuart con mamma e fidanzata, a seguire l’abbraccio della società con il vicepresidente Mauro Baldissoni a dargli conforto e il papà Igor alzatosi con l’unico pensiero di partire da La Spezia e raggiungere Roma il prima possibile.

 

In questi mesi di ripartenza l’elemento dell’affetto dovrà essere uno stimolo ulteriore ad accompagnare Zaniolo verso l’intensità giusta del duro lavoro quotidiano di rieducazione. Dovrà pensare solo a quello, senza preoccuparsi troppo dei tempi di recupero. Dovrà pensare a tornare allo stesso livello di efficienza tenuto fino a qualche ora fa. Lo deve a se stesso, alla Roma, al calcio italiano e a tutte le persone che con il loro affetto gli stanno addolcendo queste ore tanto ma tanto amare.