Fiorentina, Cutrone si presenta: "Voglio riuscire a farmi chiamare bomber"

Serie A

L'ex attaccante di Milan e Wolverhampton ha segnato all'esordio, dedicando il gol al padre: "Un'emozione bellissima, spero di continuare così"

Patrick Cutrone ha già avuto modo di esordire e segnare con la maglia della Fiorentina, nella sfida di Coppa Italia contro l'Atalanta. E finalmente è arrivato anche il momento della tradizionale conferenza stampa, in cui si è presentato ai tifosi viola.

"Alla Fiorentina ho detto subito sì. Penso partita dopo partita"

L'ex attaccante del Wolverhampton ha avuto subito modo di esultare con i compagni, alla prima con la nuova maglia: "L’impatto con Firenze? Nulla è facile, nel calcio e nella vita. Ho sempre pensato ad allenarmi al cento per cento. Ieri è stata un’emozione bellissima. Spero di continuare così. Quando ho sentito parlare di Fiorentina, ho detto subito di sì. E’ una grande squadra, voglio fare bene qui". 

Dopo solo 6 mesi, il classe '98 torna in Italia: "Le migliori risposte si danno sul campo. Ringrazio il Milan e il Wolverhampton perché mi hanno dato fiducia. Ogni mese è buono crescere a livello umano e di gioco. Giocare in Inghilterra mi ha formato su tutti i livelli, ho imparato tante cose, anche in allenamento.  E’ stata una bella esperienza".

Una buona partenza che però non inganna Cutrone: "Penso partita dopo partita. Ho i miei obiettivi, ma penso una gara alla volta. Voglio migliorarmi in tutto, so che posso crescere in tante cose. Darò il massimo. Bisogna inserirsi bene nella squadra, è importante capire subito i meccanismi del gruppo. Sto molto attento a questo aspetto. Il mio obiettivo è segnare più gol possibile. Spero di fare tanti gol con questa maglia, ci spero tanto".

 

twitter @acffiorentina

"Commisso è genuino, sono contento che abbia creduto in me"

Cutrone parla anche del rapporto nato fin da subito con il mondo della Fiorentina: "Pradè mi ha definito un bomber? E’ un onore ricevere queste parole dai compagni e dal direttore, cercherò di farmi chiamare così spesso". Un passaggio anche su alcuni compagni di squadra e di reparto: "Vlahovic? E’ giovane, so cosa si prova quando si sbaglia un gol, l’ho rincuorato. Poi ha giocato una bella partita, dobbiamo essere un gruppo unito. Chiesa farà bene. Abbiamo giocato insieme in Under 21, lo conosco bene, ma ci sono anche altri bravi giocatori. Ribery è un ampione straordinario, l’ho conosciuto ieri, non vedo l’ora che rientri e di giocare con lui". Non può mancare una battuta anche sul presidente viola, Rocco Commisso: "E’ una bellissima persona, genuina. Sono felice che la Fiorentina abbia creduto in me, spero di ripagarla. C’è un bel progetto di squadra e sui singoli".

Cutrone racconta anche un aspetto personale, partendo dalla rete in Coppa: "Il gol di ieri l’ho dedicato a mio padre, che mi sta vicino e mi sopporta. Ho scelto il numero 63 è l'anno in cui è nato. Di solito mi arrabbio quando non segno, devo migliorare su questo aspetto. Quando non segno, ma la squadra vince, sono felice perché prima penso al gruppo. Mi arrabbio anche quando non segno in allenamento".

E sulla propria collocazione in campo: "A queste cose ci pensa il mister, io mi metto a sua disposizione, mi possono mettere anche in porta. Mi farò trovare pronto. Non mi piace stare lassù in area, voglio aiutare la squadra. Non mi piace stare lassù in area, voglio aiutare la squadra. Quando andiamo in area, attacchiamo lo spazio. Il mister chiede sacrifici da parte di tutti".

A Cutrone viene chiesto anche se ha studiato "qualche vecchio attaccante della Fiorentina? Ho visto qualche gol di Batistuta, ha fatto la storia della Fiorentina, ho visto anche qualche gol di Gilardino". E poi parla di un paragone avanzato anche in passato: "Io un piccolo Filippo Inzaghi Qualche golletto l’ha fatto, ma resto coi piedi per terra. Non penso ai paragoni. Ripeto: voglio restare coi piedi per terra. Ho giocato con attaccanti come Kalinic, André Silva e Higuain. In ogni squadra c’è la concorrenza che ti stimola a dare il massimo. Ho imparato tanto da loro, ma non penso mai di essere titolare o no. Mi devo giocare il posto ogni settimana e migliorarmi".