Longo dopo Torino-Sampdoria: "Due gol regalati, nelle difficoltà siamo fragili"

Serie A

Esordio da dimenticare per il nuovo allenatore granata, sconfitto in casa per 1-3 dai blucerchiati: "Dobbiamo migliorare dal punto di vista mentale e fisico. Non è possibile che i giocatori siano stanchi dopo un'ora di gioco"

Il ritorno di Longo sulla panchina del Torino si è celebrato nel peggiore dei modi. Lui, ragazzo del Filadelfia e cresciuto nel settore giovanile granata, sicuramente sperava in un esordio migliore sulla panchina della prima squadra. La sconfitta subita per mano della Sampdoria accentua ancora di più la crisi granata, nonostante l'avvicendamento in panchina da Mazzarri a Longo appunto. Il nuovo allenatore del Torino ha analizzato la gara nel post partita ai microfoni di Sky Sport: "Abbiamo approcciato bene e nei primi 25 minuti la prestazione è stata buona, nonostante i pochi concetti che siamo riusciti a trasmettere in questi 4 giorni di lavoro. Siamo stati compatti ma purtroppo, dopo essere andati in vantaggio, abbiamo buttato tutto regalando due gol alla Sampdoria. Dobbiamo ritrovare l'equilibrio e quella forza di rimettere la squadra nella giusta direzione e per non essere fragili nei momenti delicati della partita".

"Dobbiamo lavorare sulla testa e sul fisico"

Difficoltà che non sono causate, secondo Longo, dal posizionamento in campo da parte dei giocatori ma derivanti da fattori psicologici e fisici: "Stiamo valutando se cambiare modulo con i rientri di Zaza e Baselli, ma la squada va messa nelle condizioni migliori. In questo momento siamo entrati in un loop negativo e diventa tutto più difficile. Dobbiamo lavorare sulla testa dei giocatori e crescere sul piano fisico. Non possiamo avere giocatori stanchi dopo un'ora di gioco". In una serata estremamente negativa, l'unico sorriso arriva dal rientro di Cristian Ansaldi, calciatore fondamentale per il Torino: "E' sicuramente un ritorno importante perchè ci dà alternative, in questo momento abbiamo bisogno di recuperare tutti. Avrei preferito non farlo entrare perchè ha lavorato poco con i compagni".