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La Giovane Italia, Sottil: “Quando Dainelli alza la voce"

Serie A

Paolo Ghisoni

Nel quinto appuntamento con “La Giovane Italia” i protagonisti sono Dario Dainelli, supervisore dell’area tecnica (ma non solo…) della Fiorentina e Sottil, “puledro di razza” classe 1999 

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Per chi ne conosce serietà, compostezza e soprattutto pacatezza, Dario Dainelli rappresenta un esempio. Leader silenzioso che nella sua carriera in viola (tra le altre società di A) ha saputo mettere insieme quattro stagioni da capitano, il centrale difensivo ora rappresenta il legame perfetto tra un gruppo giovane e ambizioso e una dirigenza attenta a valorizzarne le individualità. Il ruolo recita supervisore dell'area tecnica ma le mansioni e il carisma di Dario consentono un raggio d'azione più ampio.

 

Così, come nel caso di Riccardo Sottil, quando un puledro di razza scalcia per eccesso di vigoria, eccolo intervenire per riportarlo nello steccato dell'educazione. L'episodio numero cinque de "La Giovane Italia"- in onda lunedì 2 marzo alle 18.30 e mezzanotte su Sky Sport Serie A e alle 21.45 su Sky Sport24- evidenzia proprio la capacità di analizzare e correggere momenti sopra le righe di ragazzi infervorati dall'agonismo e poco lucidi nelle reazioni, che una volta metabolizzato il consiglio di un "tutor" ripartono ancora più forte.

 

Sottil, classe 1999, fa parte di una nidiata d'attacco che la Fiorentina ha improntato sulla linea verde. Lui, Chiesa, Cutrone e Vlahovic, insieme all' incursore Castrovilli, ne fanno il reparto più giovane della serie A. Ed anche nel complesso il roster con la seconda età media più bassa del campionato, dietro al Milan. Un lavoro intrigante e di prospettiva, che il pubblico caldo ma fidelizzato della città apprezza.

 

Serve però poter sbagliare per crescere e imparare dagli errori. Così come serve tanta pazienza e passione per attendere la fine del proprio turno di lavoro per recarsi ad un allenamento. La San Marino Academy, club femminile di serie B, ha messo nel mirino la promozione. Senza però dimenticare che, in attesa del famigerato professionismo anche tra le calciatrici, bisogna fare di necessità virtù. Il reparto arretrato del gruppo ha una peculiarità. Sono tutte colleghe di lavoro all'interno della stessa azienda. Maneggiano, con amore e perizia di movimenti, piantine, innesti e culture in vitro. Un modo sano e competitivo di alzare l'asticella confrontandosi minuto per minuto. Ma anche un messaggio chiaro e forte ai colleghi. Le nostre sveglie suonano presto perchè vogliamo fare tardi. E quel fare tardi significa, negli allenamenti in serale, permetterci la nostra passione. In attesa dell'altra certificazione di qualità, ci si accontenta di una sola fonte di guadagno per "coltivare" il sogno del pallone.