Il portiere del Milan si è raccontato in una lunga intervista: "Il ricordo più importante è il primo derby con l’Inter. Non ho mai avuto paura, ora sono uno dei giocatori che è da più tempo in rossonero"
Da promessa del calcio a campione affermato: la singolarità di Gianluigi Donnarumma sta tutta nel fatto che questo processo si è verificato tra i 16 e 21 anni. Il portiere del Milan si è raccontato in una lunga intervista su Rivista Undici: "La mia passione è sempre stata la porta. Di questo ruolo la cosa che mi è sempre piaciuta di più è l'adrenalina. Il ricordo più importante è il primo derby con l’Inter, non avevo ancora 17 anni. Ancora oggi in queste partite c’è grande emozione, l'adrenalina è a mille, il cuore a duemila, ho voglia di vincere, ho voglia di giocare bene". Ci sono stati momenti complicati nella storia di Donnarumma al Milan, come nell’estate 2017: "È difficile giocare quando i tifosi sono contro di te, quando ti fischiano. San Siro è San Siro... Però non ho mai avuto paura. Sapevo chi sono, sapevo cosa potevo fare. Paura zero".
Maturità e ambizione
L’esperienza presto accumulata ha permesso a Donnarumma di avere presa sui compagni e consapevolezza delle sue qualità. "A me sembra tutto normale, credo sia questo che mi fa rimanere a questi livelli. Faccio delle cose, delle parate, e mi sembrano normali. E poi mi piace comandare, mi trovo bene a farlo. Devi dar fiducia alla difesa, sei il primo a dar fiducia alla squadra. Devi essere solido. All'inizio ero timido, tutti erano più grandi di me. Ora sono uno di quelli che è al Milan da più anni, so di avere un ruolo importante, mi faccio sentire" ha proseguito il portiere. Che ha ben chiari gli obiettivi del prossimo futuro: "Voglio un grande Europeo, e poi diventare il portiere più forte del mondo".