Coronavirus, Ranieri: "Samp, che spavento all'inizio. Si rispettino le regole"

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L'allenatore blucerchiato in esclusiva a La Gazzetta dello Sport: "Davanti a tutti i nostri casi di positività la prima reazione è stata di allarme, poi ho parlato con i diretti interessati e mi sono tranquillizzato". Poi sulla battaglia contro il COVID-19: "Dobbiamo comportarci da squadra. Il Governo adesso è il tecnico che ci indica cosa fare"

Prima Gabbiadini, poi Colley, Ekdal, La Gumina, Thorsby,  Bereszynski, Depaoli e non solo. Fra le squadre più colpite dal Coronavirus a livello mondiale c'è sicuramente la Sampdoria, che ha visto al suo interno molti casi di positività. I blucerchiati, sedicesimi in classifica e ad un punto di vantaggio sulla zona retrocessione, hanno vinto con il Verona nell'ultima partita disputata. Un 2-1 in rimonta importante, anche se per il ritorno in campo adesso occorrerà aspettare: "La prima reazione davanti a tutti quei casi fu di allarme - ha spiegato Claudio Ranieri in esclusiva a La Gazzetta dello Sport - mi sono spaventato. Poi però, parlando con i calciatori e sentendo che la situazione era sotto controllo, mi sono tranquillizzato". Il campionato adesso è fermo e l'Europeo è stato rinviato: "Era inevitabile e mi pare un provvedimento sensato - ha continuato - questo permetterà ai campionati nazionali di ricominciare l’attività senza fretta e nel rispetto delle norme di sicurezza. Il calendario sarà stravolto, si giocherà d’estate, ma lo faremo con il sorriso. Il calcio che riprende è un segnale della vita che torna alla normalità". 

 "Comportiamoci da squadra"

Anche Ranieri è costretto a stare in casa e ad uscire solo per lo stretto necessario: "La Settimana Enigmistica è un ottimo passatempo e un buon allenamento mentale - ha scherzato - poi la lettura dei giornali. La fisioterapia per recuperare il tono muscolare al ginocchio sinistro. E la tv per seguire gli aggiornamenti. Vedere le immagini delle bare e ascoltare i bollettini quotidiani è un enorme dolore". Serve unirsi per vincere questa battaglia. E' un po' come in una partita di calcio: "Ribadisco il concetto: dobbiamo comportarci da squadra, rispettare l’allenatore e le sue regole. Il tecnico in questo momento è il governo che dà le indicazioni: gli italiani devono applicarle. È questa la strategia per vincere la partita. Le regole sono chiare: stare a casa e usare tutte le precauzioni igieniche possibili. Vedo in tv ancora troppa gente per strada. Non va bene. L’avversario è un nemico silenzioso, subdolo. È la prima volta nelle nostre vite che ci troviamo ad affrontare una sfida come questa e per vincerla serve il contributo di tutti. Dobbiamo farlo per noi, per il prossimo e per chi è impegnato al fronte: medici, infermieri, operatori sanitari. Il modo migliore per ringraziarli è osservare le regole".