L’IFAB pubblica i cambiamenti decisi lo scorso 29 febbraio, bacchettando gli inglesi per le poche “on field review” e prende atto dell’emergenza coronavirus: le federazioni sono autorizzate a completare i campionati con le vecchie regole
di Lorenzo Fontani
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Anche l’IFAB, l’International Board - guardiano delle regole del calcio e unico organismo autorizzato a modificarle -, si adegua all’emergenza Coronavirus. Ha infatti deciso – comprensibilmente – che le singole federazioni potranno posticipare l’introduzione delle nuove regole oltre l’1 giugno, la data sempre indicata per l’entrata in vigore dei cambiamenti. Con l’inevitabile slittamento dei campionati diventa inevitabile anche la proroga, anche se la scelta resta alle singole federazioni che in teoria potrebbero anche decidere di giocare con le nuove regole, visto che la data dell’1 giugno non viene formalmente cambiata. È presumibile però che nessuno deciderà di concludere con regole diverse il campionato, anche se in realtà come avevamo già anticipato dopo l’assemblea generale dell’IFAB non ci sono stati grandi cambiamenti. È utile comunque ricordarli
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FUORIGIOCO | La regola non cambierà, ma l'IFAB - vista anche la forte attenzione sul tema degli inglesi (ricordiamo che le federazioni britanniche hanno diritto di veto nel Board) - ha annunciato che aprirà delle consultazioni sull'opportunità di avere una norma che penalizzi meno gli attacchi. Tradotto, si potrebbe tornare alla famosa "luce" tra attaccante e difensore per far scattare la punibilità. Da vedere poi cosa si intenderà per luce: se quella solo tra i busti, oppure quella estrema in cui basta un solo punto di contatto (braccia escluse) per essere in gioco, o ancora un'ipotesi potrebbe essere quella di far valere soltanto i piedi (soluzione che agevolerebbe anche la revisione Var riducendo la necessità di proiezioni a terra "3d")
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Di sicuro non si è parlato di "tolleranza": un conto è non modificare le decisioni prese sul campo quando - rivista al Var - la distanza tra le linee è talmente ridotta da non poter garantire un responso certo al 100%, un conto certificare un fuorigioco di 10 cm e non intervenire, opzione che non viene presa in considerazione
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TRAUMI CRANICI | La forte sensibilità, sempre degli inglesi, ha portato poi a un'accelerata sul problema degli infortuni alla testa: in tempi rapidi si studierà il modo per favorire le sostituzioni in caso di traumi cranici. Potrebbe essere autorizzata una sostituzione temporanea, oppure una extra
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FALLO DI MANO | Nessun cambiamento sostanziale, ma è stato colmato un vuoto regolamentare definendo la differenza tra spalla e braccio, con tanto di disegno. Sarà “la base dell’ascella” a definire il confine per la punibilità del fallo di mano. Di fatto il deltoide, cioè una manciata di centimetri a scendere dal vertice della spalla (dalla cucitura della giacca per capirci) è considerato ancora spalla, poi inizia il braccio. Il bicipite, cioè l'interno del braccio appena sotto l'ascella, sarà considerato punibile. Che poi è l'interpretazione che viene già data oggi per prassi.
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E’ stato poi chiarito che un tocco anche accidentale di mano in attacco dovrà essere punito solo se nella “immediatezza” dell’azione determina un gol o una chiara occasione da gol: non sarà punibile se dopo il tocco il pallone percorrerà una “certa distanza” o ci saranno “passaggi” o “dribbling” prima del gol o della chiara occasione da gol. Ad esempio il gol annullato a Ibrahimovic contro la Fiorentina, nato non direttamente dal tocco di mano dello svedese ma dalla sua successiva azione personale con tanto di dribbling e rimpalli, verrebbe considerato valido
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VAR | Qui invece c’è stata una bacchettata nei confronti degli inglesi, poco inclini alle “on field reviews”: l’IFAB ha sottolineato di “aspettarsi” che gli arbitri vadano sempre a rivedere al monitor gli episodi passibili di interpretazione soggettiva. Ok a una maggiore comunicazione: ma non è ancora tempo di spiegazioni dell'arbitro allo stadio sulle decisioni prese o tantomeno di diffusione in diretta dei dialoghi con la cabina Var durante una revisione
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PORTIERI | Il portiere che su un calcio di rigore infrange la regola (almeno un piede sulla linea al momento del tiro) e para non verrà più subito ammonito, ma riceverà prima un "warning", un richiamo verbale.
Se il portiere, su calcio di rinvio o punizione in area, alza il pallone di piede per un compagno che glielo restituisce di testa o col corpo e poi il portiere stesso lo riprende la procedura andrà ripetuta ma l’ammonizione scatterà solo in caso di recidiva
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ALTRO | Altre piccole modifiche/chiarimenti: in caso di vantaggio o di calcio di punizione battuto velocemente dopo un fallo che ha fermato una azione promettente, è stato chiarito che il colpevole non dovrà essere ammonito. Un giocatore che non rispetta la distanza dei 4 metri su un pallone “scodellato” dovrà essere ammonito
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Le ammonizioni, sia per i portieri che per gli altri calciatori, verranno azzerate in caso di tiri dal dischetto per definire la squadra vincente (vale anche per il “warning” al portiere di cui sopra). Conteranno ovviamente ai fini di eventuali squalifiche, ma un calciatore ammonito nei 120' non verrà espulso in caso di secondo giallo nella serie dei rigori finali