Serie A, 4 punti per ripartire: il protocollo della Figc sarà così

CORONAVIRUS
Alessandro Alciato

Alessandro Alciato

Sono giorni di continue riunioni, sia a livello nazionale che internazionale per decidere il futuro del calcio. Mentre federazioni e dirigenti da una parte di affidano ai medici, per capire che margini ci sono per ripartire con la stagione, dall’altra ci si divide fra chi vuole provarci fino in fondo e chi vuole invece fermarsi qui, iniziando a pensare esclusivamente alla prossima stagione. Intanto però si va avanti per trovare un protocollo che possa garantire di tornare, dapprima agli allenamenti in sicurezza

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Difficilmente, nelle prossime ore, il comitato medico scientifico della Federcalcio presenterà al presidente Gravina un protocollo di garanzia definitivo, relativo alla ripresa dell’attività sportiva. O almeno, non sarà definitivo in tutte le sue parti. La riunione è stata confermata, l’attesa resta alta, però rimangono ancora alcuni punti da chiarire, soprattutto resta evidente la necessità di attualizzare il più possibile le regole stabilite alla situazione sanitaria che ci sarà, nel momento in cui i centri sportivi potranno effettivamente riaprire. Di base, il protocollo comunque prenderà in considerazione quattro punti:

  • il giorno della ripresa degli allenamenti, che verrà stabilità dal Governo
  • Il luogo della ripresa
  •  L’identificazione del gruppo squadra
  •  La sanificazione degli ambienti e i comportamenti da adottare

Ogni squadra verrà divisa in tre tipologie di soggetti: i guariti dopo malattia conclamata, i guariti dopo malattia lieve e gli individui con anamnesi negativa. Il numero dei componenti degli staff a contatto con i giocatori dovrà essere ridotto il più possibile. A livello di protocollo medico diagnostico, previsti uno screening iniziale, fra le 72 e le 96 ore che precedono il giorno effettivo di ripresa, vari esami, compresi tamponi ed esami sierologici. A proposito dei tamponi: al momento sono di difficile reperibilità. Possibili anche controlli su eventuali effetti collaterali dei calciatori guariti dal coronavirus, con particolare attenzione agli apparati cardiocircolatorio e polmonare. In occasione della seconda e finora ultima riunione del comitato medico scientifico, parole importanti le aveva dette Walter Ricciardi, componente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e consulente del Governo: aveva citato l’elenco delle categorie professionali a maggior rischio contagio preparata dall’Inail e, a questo proposito, anche i calciatori sono nella parte alta della classifica. Poi, aveva indicato Wuhan e la Corea del Sud come pietre di paragone per la situazione italiana. Wuhan ha aperto dopo tre mesi.

 

Oltre al confronto fra comitato medico scientifico e Gravina, nelle prossime ore si riunirà anche il Consiglio di Lega. La prossima sarà la settimana della Uefa: il 21 incontrerà le federazioni, il 22 club e leghe europee, il 23 ci sarà il Comitato Esecutivo.

 

Da segnalare anche una fresca call conference fra le leghe di Italia, Francia, Germania, Spagna e Inghilterra. Un normale aggiornamento. Tutte hanno espresso la volontà di tornare in campo.