In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Coronavirus, asta Cannavaro-Ferrara: la maglia di Maradona via per 55mila euro

l'iniziativa

La campagna "Je sto vicino a te" lanciata dalla fondazione Cannavaro-Ferrara ha già raccolto 80mila euro. La fetta più grande - 55mila euro - arriva dalla 10 del Pipe de Oro, indossata in occasione di un'amichevole contro l'Italia nel 1987. Intanto De Laurentiis dona 8 ventilatori agli ospedali campani 

CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI

Condividi:

Sorridono i fratelli Cannavaro e Ciro Ferrara. La loro fondazione, da sempre molto attiva, ha giocato un ruolo di primissimo piano anche nella battaglia contro il Coronavirus. "Je sto vicino a te", la campagna lanciata dagli ex difensori, ha fin qui raccolto 80mila euro. L'iniziativa, ispirata a una nota canzone di Pino Daniele, ha visto diversi giocatori mettere all'asta le loro maglie. Il ricavato della raccolta verrà poi destinato all’acquisto di beni di prima necessità in collaborazione con alcune associazioni riconosciute sul territorio e già selezionate. La fetta principale del ricavato totale viene dalla 10 di Maradona. Non si tratta della maglia indossata con il Napoli, ma con l'Argentina in occasione di un'amichevole giocata contro l'Italia nel giugno del 1987, ovvero la notte del debutto in Nazionale di Ciro Ferrara, colui che l'ha messa all'asta. Bene, la maglia del Pibe de Oro è stata venduta per la cifra record di 55mila euro. Un successone. La maglia indossata da Cannavaro nel Real Madrid è costata decisamente meno, "appena" - si fa per dire - 5050 euro. L'asta resterà aperta fino a lunedì solo per la maglia di Mertens, con il belga che ha messo a disposizione quella con cui ha segnato al Barcellona nell'andata degli ottavi di Champions. 

E De Laurentiis dona otto ventilatori

Intanto anche l'attuale presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha fatto la sua parte, donando otto ventilatori polmonari, quattro al Cotugno e quattro al Pascale. Il patron azzurro aveva annunciato che avrebbe aiutato la sanità campana in una telefonata fatta all’oncologo Paolo Ascierto all’indomani della sperimentazione del Tocilizumab: "Lo ringrazio vivamente – dice il direttore generale del più grande polo oncologico del Mezzogiorno, Attilio Bianchi – a nome dell’intera comunità del Pascale per la sensibilità e la disponibilità  nei confronti del nostro Istituto. Sempre con la certezza di raggiungere insieme traguardi prestigiosi".